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Metodologia e prassi del rilievo urbano nella valutazione preventiva del rischio sismico - Il quadro conoscitivo dell'insediamento di Cravagna (VB)

Anna Simoni

Metodologia e prassi del rilievo urbano nella valutazione preventiva del rischio sismico - Il quadro conoscitivo dell'insediamento di Cravagna (VB).

Rel. Monica Naretto, Maria Cristina Boido. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2015

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

La ricerca condotta riguarda la sperimentazione di un metodo per la costruzione di un quadro conoscitivo per la valutazione della vulnerabilità sismica di insediamenti storici in aree "a rischio sismico" a scala di aggregato.

Il percorso di studio svolto ha tratto i suoi principali strumenti e metodi di indirizzo dalla Normativa vigente che tratta il tema sismico, e dalla letteratura inerente agli insediamenti e ai manufatti storici in aree sismiche. In particolare, il lavoro ha seguito l'iter previsto dallo "Studio propedeutico all'elaborazione di strumenti d'indirizzo per l'applicazione della normativa sismica agli insediamenti storici'” che ha avuto origine da un problema: l'applicazione della normativa sismica, contenuta nelle Norme tecniche per le costruzioni, al patrimonio culturale e ai centri storici in zona sismica non specificatamente vincolati, alla scala di aggregato.

Il livello di sicurezza sismica da soddisfare per i manufatti di interesse storico, culturale e sociale infatti, come chiarisce la Direttiva del P.C.M. per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni” del 12 ottobre 2007, potrà essere diverso rispetto a quello previsto per una costruzione ex-nova, poiché la messa in sicurezza agli stessi livelli di una nuova costruzione indurrebbe trasformazioni troppo invasive nelle persistenze, che ne comprometterebbero le peculiarità culturali identitarie.

Il metodo introdotto nello "Studio propedeutico" estende questo principio agli insedimenti storici e per evitare di attuare interventi errati, similmente ai singoli manufatti, istituisce un "percorso di conoscenza". Altro principale riferimento cardine del lavoro è stata la Norma UNI 7310/74, la quale ha costituito la base di partenza per la costruzione e l'applicazione del linguaggio simbolico del rilievo urbano sviluppato alllnterno di questo studio.

Nell'ambito del lavoro non si tratteranno tematiche e valutazioni di tipo quantitativo; la sperimentazione eseguita si deve interpretare come la base qualitativa per applicare al meglio i metodi quantitativi di un possibile futuro studio strutturale e successivamente di valutazione dell’affidabilità dei risultati stessi - ai manufatti e agli insediamenti storici: delegare ai soli strutturisti la stabilità dei manufatti storici ha portata spesso all'introduzione di invasive strutture nuove piuttosto che alla conservazione di quelle originarie. Obiettivo del lavoro e la perimentazione del’iter metodologico indicato dallo "Sudio propedeutico", ai fini della redazione di uno strumento - la valutazione preventiva del rischio - che andrebbe ad influenzare gli strumenti di governo locale del territorio e degli insediamenti storici, allo scopo di trasformare la generale considerazione degli interventi sul costruito come meramente di "messa in sicurezza" o di "consolidamento", in veri e propri interventi di "miglioramento per la conservazione" e per sensibilizzare l'implementazione di questi ultimi con una logica ante quem e non ex post .

Il percorso di conoscenza seguito in questa tesi si struttura con una logica "a cannocchiale" che spazia su diversi livelli - da quello urbanistico, generale, al livello del particolare, del dettaglio costruttivo architettonico, ritenuto significativo ai fini della successiva valutazione del rischio , delineandosi quindi come uno studio multiscalare.

I temi che si toccheranno saranno la pericolosità simica, intesa come la sismicità insita nel territorio, l'esposizione, intesa come il rischio a cui sono esposte le vite umane in caso di evento tellurico, e la vulnerabilità sismica, in particolare, intesa come la propensione di una struttura a subire un danno; i tre temi suddetti, combinati, istituiscono il livello di rischio sismico generale per l'insediamento storico.

Le applicazioni della tesi riguardano il caso studio dell'insediamento di Cravegna, in Valle Antigoro [VB], uno dei territori piemontesi catalogato dalla vigente classificazione sismica regionale come 3S.

Relatori: Monica Naretto, Maria Cristina Boido
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
R Restauro > RC Restauro urbano
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4088
Capitoli:

INDICE

PREMESSA

1. LA PROBLEMATICA SISMICA SUL TERRITORIO ITALIANO E IN PIEMONTE

1.1. La tettonica a placche e il fenomeno

1.2. La legislazione in Italia: storia e attualità

1.3. La legislazione sismica in Piemonte

1.4. Cronologia della normativa regionale piemontese e normativa statale di riferimento

2. LA VALUTAZIONE PREVENTIVA DEL RISCHIO ALLA SCALA DELL'INSEDIAMENTO

2.1. Problematiche di applicazione delle NTC08 ai manufatti e agli insediamenti storici

2.2. Fasi di lavoro e metodologia di applicazione a un caso studio: Cravegna (VB)

3. L'INSEDIAMENTO DI CRAVEGNA: LA COSTRUZIONE DEL "QUADRO CONOSCITIVO'

3.1. Inquadramento territoriale

3.2. Sismicità storica della valle Antigorio

3.3. Sviluppo diacronico e individuazione degli insediamenti storici

3.4. Analisi dello stato di fatto: interpretazioni del rilievo urbano

3.5. Analisi delle destinazioni d’uso e dei fattori di rischio

3.6. Rilievo della consistenza architettonica: analisi dell’insediamento e dell’architettura tradizionale del luogo

3.7. Identificazione degli aggregati e prima graduatoria di criticità

3.8. Individuazione delle unità stradali e strutturali e delle vulnerabilità negli aggregati A6, AH, A12, A13. Al4 E A25

3.9. Rilievo architettonico tematico delle unità strutturali US1, US2, US3 E US4: analisi dei materiali e del degrado

3.10. Nodi costruttivi nella valutazione della vulnerabilità sismica

CONCLUSIONI

GLOSSARIO

SCHEDATURA DEL MATERIALE ICONOGRAFICO

BIBLIOGRAFIA

SITOGRAFIA ELABORATI GRAFICI

Bibliografia:

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