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Il rischio annuo della perdita di vite umane in aree inondabili nei comuni di None e Santena

Serena Micali

Il rischio annuo della perdita di vite umane in aree inondabili nei comuni di None e Santena.

Rel. Stefano Ferrari. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale, 2014

Abstract:

Lo studio, sviluppato in questa Tesi Magistrale sperimentale, ha l’obiettivo di dare risposta al lavoro svolto durante il periodo di tirocinio curriculare, tra Aprile 2014 e Giugno 2014, presso la Regione Piemonte, settore Pianificazione difesa del suolo, difesa assetto idrogeologico e dighe.

Nei mesi del tirocinio, effettuato insieme al collega Dott. Enrico Lo Rè, è stato approfondito il tema del rischio idrogeologico rispetto alle nonne dettate dalla DGR 64-74171 emanata durante lo stesso periodo.

L’obiettivo principale dello studio è stato quello di proporre un metodo per poter valutare e definire il concetto di “modesto carico antropico”. Tale termine è stato introdotto dalla PGR 7/LAP/96 e la successiva Nota Tecnica Esplicativa del 1999, ma negli anni non è mai stato quantificato ed è rimasto sempre una nozione puramente qualitativa e non quantitativa, il che ha suscitato spesso confusione durante il processo della pianificazione territoriale-urbanistica.

Il lavoro della tesi si è basato quindi, sulla verifica della possibile attuazione degli interventi indicati dalla DGR 64-7417 e sulla valutazione critica del conseguente aumento del carico antropico. Per raggiungere tale obiettivo, è stato messo appunto durante i mesi di tirocinio, grazie a una collaborazione con i funzionari della Regione Piemonte, l’Arch. Antonia Impedovo e l’Ing. Luca Franzi, un indicatore Rischio Antropico Annuo (RAA), che valutasse il rischio annuo di perdita di vite umane a seguito della realizzazione ipotetica degli interventi introdotti dalla suddetta DGR.

La metodologia applicata per il calcolo del Rischio Antropico Annuo si è perfezionata attraverso tre casi studio analizzati. Infatti, la prima sperimentazione ha riguardato 13 Comuni del Lago Maggiore e può essere considerata come sperimentazione “pilota”, poiché i dati utilizzati non siano totalmente conformi al metodo di calcolo del RAA. Tale applicazione è stata poi eseguita sul Comune di None tramite dei dati autoprodotti e quindi non ufficiali; per questo motivo anch’essa non può essere considerata un’elaborazione definitiva. Invece, per quanto riguarda il caso studio sul Comune di Santena, la metodologia del calcolo del RAA si può considerare una sperimentazione finale.

Per una miglior comprensione dello studio effettuato e per renderlo il più completo possibile, è stato opportuno strutturare il documento che segue in quattro parti. La prima mette in luce quanto il problema delle alluvioni colpisca il nostro Paese dal dopoguerra ad oggi; la seconda parte è dedicata all’inquadramento normativo in materia della difesa del suolo e delle acque, che ripercorre, cronologicamente e gerarchicamente, l’iter storico di questo tema affrontato dalla Comunità Europea, dall’Italia e dalla Regione Piemonte, fino alla pianificazione locale dei casi studio.

La terza parte si sofferma sul tema di base del lavoro svolto, il Rischio Idrogeologico, esplicita le tre componenti del Rischio e metodi di analisi e valutazione ed illustrata la nuova proposta dell’TSPRA riguardo alla metodologia della rappresentazione delle mappe di pericolosità e di rischio, in conformità alla Direttiva 2007/60/CE.

L’ultima parte descrive il percorso seguito per l’applicazione della sperimentazione. Vengono esposti per ogni caso studio i materiali utilizzati, la metodologia dell’attuazione degli interventi della DGR 64-7417 e la metodologia di applicazione del RAA. In seguito alle analisi, sono illustrati gli esiti dell’incremento di carico antropico e il valore del rischio di perdita di vite umane annuo, riferito allo stato attuale e allo stato futuro in funzione dell’incremento demografico. L’elaborato si conclude con le considerazioni scaturite dalla sperimentazione dello studio per ogni Comune analizzato.

Per la realizzazione dell’elaborato sono stati presi in considerazione materiali bibliografici di natura diversa: riferimenti normativi per la stesura della prima parte e riviste internazionali e nazionali per la seconda parte.

Infine per la realizzazione e la messa a punto dei casi applicativi sono stati utilizzati, come informazioni di base, i dati del Censimento Nazionale 2011 pubblicati dall’ISTAT e dati resi disponibili dalla Regione Piemonte.

Relatori: Stefano Ferrari
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UG Pianificazione del paesaggio
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4081
Capitoli:

INTRODUZIONE

PARTE PRIMA

GLI EVENTI ALLUVIONALI IN ITALIA

PARTE SECONDA

INQUADRAMENTO NORMATIVO SULLA DIFESA DEL SUOLO E DELLE ACQUE

1. Direttive Europee

1.1. Direttiva 2000/60/CE

1.2. Direttiva Alluvioni 2007/60/CE

2. Normativa nazionale

2.1. Legge n. 183/1989 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo 14

2.2. Legge Samo, n. 267/1998 e D.P.C.M. del 29.09.1998

2.3. Decreto Soverato

2.4. Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n. 152, Norme in materia ambientale

2.5. Decreto Legislativo n. 49/2010, recepimento della Direttiva Alluvioni

3. Regione Piemonte: difesa del suolo e delle acque

3.1. Legge Urbanistica Regionale n. 56/77

3.2. Recepimento della Legge n. 183/1989 dalla Regione Piemonte

3.3. Circolare PGR 7/LAP del 1996 e Nota tecnica esplicativa del 1999

3.4. Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico

3.5. Legge Regionale n. 3 del 25 marzo 2013

3.6. D.G.R. 7 Aprile 2014, n. 64-7417

4. La tutela del suolo e delle acque nella pianificazione locale

4.1. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Torino e il rischio idrogeologico

4.2. Piano Regolatore Generale Comunale del Comune di None

4.3. Piano Regolatore Generale Comunale del Comune di Santena

PARTE TERZA

IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

5. Descrizione concettuale del Rischio Idrogeologico

5.1. Stima e gestione del Rischio Idrogeologico

5.1.1. La pericolosità idraulica

5.1.2. L’esposizione dei beni al rischio idraulico

5.1.3. La vulnerabilità

6. Proposta metodologica per l’aggiornamento delle mappe di pericolosità e di rischio - ISPRA

6.1. Mappe di pericolosità

6.2. Mappe di rischio

PARTE QUARTA

VALUTAZIONE DEL RISCHIO ANTROPICO ANNUO SULLA CLASSE DI SINTESI IIIB3

7. Obiettivi del lavoro

8. Applicazione del Rischio Antropico Annuo su casi studio

8.1. 113 Comuni del Lago Maggiore - sperimentazione pilot

8.1.1. Inquadramento territoriale

8.1.2. Materiali

8.1.3. Metodo

8.1.3.1. Metodo di applicazione della DGR 64-7417

8.1.3.2. Metodo di calcolo del Rischio Antropico Annuo

8.1.4. Risultati

8.1.5. Considerazioni

8.2. Comune di None

8.2.1. Inquadramento territoriale

8.2.2. Materiali

8.2.3. Metodo

8.2.3.1. Metodo di applicazione della DGR 64-7417

8.2.3.1.1. Analisi della consistenza edilizia - Creazione del SIT

8.2.3.1.2. Metodologia degli interventi

8.2.3.2. Metodo del calcolo del Rischio Antropico Annuo

8.2.4. Risultati

8.2.4.1. Risultati dell’applicazione della DGR 64-7417

8.2.4.2. Risultati del calcolo del Rischio Antropico Annuo allo stato attuale

8.2.4.3. Risultati del calcolo del Rischio Antropico Annuo ante e post aumento del carico antropico

8.2.5. Considerazioni

8.3. Comune di Santena

8.3.1. Inquadramento territoriale

8.3.2. Materiali

8.3.3. Metodo

8.3.3.1. Metodo di applicazione della DGR 64-7417

8.3.3.1.1. Analisi della consistenza edilizia- Creazione del SIT

8.3.3.1.2. Metodologia degli interventi

8.3.3.2. Metodo del calcolo del Rischio Antropico Annuo

8.3.4. Risultati

8.3.4.1. Risultati dell’applicazione della DGR 64-7417

8.3.4.2. Risultati del calcolo del Rischio Antropico Annuo allo stato attuale

8.3.4.3. Risultati del calcolo del Rischio Antropico Annuo ante e post aumento del carico antropico

8.3.5. Considerazioni

CONCLUSIONI

FORMULARIO

BIBLIOGRAFIA

9. Articoli

10. Materiale didattico

11. Materiali disponibili sul web

12. Normativa

12.1. Europea

12.2. Nazionale

12.3. Regionale

13. Sitografia

14. Tesi

ALLEGATI

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA

ARTICOLI

- Bianco G., Femia S., Franzi L., Bruno A., Foglino S. (2012), Flood directive implementation methodology at different scale: preliminary results, Regione Piemonte, Politecnico di Torino

- J. T. Castillo-Rodríguez, I. Escuder-Bueno ed Al. (2014), The value of integrating information from multiple hazards for flood risk analysis and management, Nat. Hazards Earth System Sciences

- Franzi L.(2012), Flood Risk Management in Rivers and Torrents, Regione Piemonte

- Reiter P. (2000). International methods of Risk Analysis, Damage evaluation and social impact studies concerning Dam-Break accidents

MATERIALE DIDATTICO

- Bobbio L. (2013), Dispense del corso di Analisi delle Politiche pubbliche, Corso di laurea magistrale in Pianificazione territoriale urbanistica e paesaggistico ambientale, DIST, Politecnico di Torino

- Ferrari S. (2014), Dispense del corso di Difesa del suolo e delle acque, Corso di laurea magistrale in Pianificazione territoriale urbanistica e paesaggistico ambientale, DIST, Politecnico di Torino

- Saccomani S. (2014), Dispense del corso Pianificazione territoriale e pianificazione strategica, Corso di laurea magistrale in Pianificazione territoriale urbanistica e paesaggistico ambientale, DIST, Politecnico di Torino

- Autorità di Bacino del fiume Po, “Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI)”, Parma, Adottato con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 18 in data 26 aprile 2001

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http://www.pcn.minambiente.it/GN/leggi/Direttiva Alluvioni/Linee Guida e Specifiche %20Tecniche/Linee guida italiane/documento definitivo indirizzi operativi direttiva alluvioni gen 13.pdf

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- Regione Liguria (2013), Relazione Illustrativa, Predisposizione delle mappe delle classi di pericolosità e di rischio di alluvione ai sensi dell'art. 6 del d.lgs. 49/2010, Ottobre 2013

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- Testella Francesca, “Evoluzione normativa sul rischio idrogeologico dalla Legge 183/1989 alla Direttiva Alluvioni (2007/60/CE) e il Decreto Legislativo 49/2010”, Venezia, 2011, Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici

http://www.feem-project.net/FREEMAN/files/ppt 12.09.11/FREEMAN CMCC-Testella.pdf

(Ultimo accesso il 01.12.2014)

NORMATIVA EUROPEA

- Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, pubblicata su Gazzetta ufficiale delle Comunità europee il 22.12.2000

- Direttiva 2007/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2007 relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni, pubblicata su Gazzetta ufficiale delle Comunità europee il 6.11.2007

NORMATIVA NAZIONALE

- Legge 4 Febbraio 1963, n.129, “Piano Regolatore Generale degli Acquedotti” pubblicato su Gazzetta Ufficiale del 2-3-1963, n.59; modificata con la L. 1/7/1966 n.506 e norme delegate nel D.P.R. 11/3/1968, n.1090

- Legge 18 maggio 1989, n. 183 “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo.” (GU n.120 del 25-5-1989 - Suppl. Ordinario n. 38 )

- Legge 4 Dicembre 1993, n.493. “Conversione in Legge, con modificazioni, del Decreto Legge 5 Ottobre 1993, n.398, recante disposizioni per l’accelerazione degli investimenti a sostegno dell’occupazione e per la semplificazione dei processi in materia edilizia”, pubblicata su Gazzetta Ufficiale n.285 del 4.12.1993

- Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59"; pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 21 aprile 1998

- Legge 3 agosto 1998, n. 267 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, recante misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 183 del 7 agosto 1998

- D.P.C.M. 29 settembre 1998 "'Atto di indirizzo e coordinamento per l’individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all'art. 1, commi 1,2, del Decreto Legge 11 giugno 1998 n.180”, pubblicato su Gazzetta Ufficiale n.3 del 5 gennaio 1998

- Legge 11 dicembre 2000, n. 365 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279, recante interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato ed in materia di protezione civile, nonché a favore delle zone della regione Calabria danneggiate dalle calamità idrogeologiche di settembre ed ottobre 2000", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 288 del 11 dicembre 2000

- Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006

- Decreto Legislativo 23 febbraio 2010 n. 49, “Attuazione della Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni”, pubblicato su Gazzetta Ufficiale del 2 aprile 2010, n. 77

NORMATIVA REGIONALE

- Legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 “Tutela ed uso del suolo”, pubblicato su Bollettino Ufficiale del 24 dicembre 1977, n. 53

- Circolare Presidente Giunta Regione Piemonte 8.5.1996, n. 7/LAP, “L.R. 5 dicembre 1977, n. 56, e successive modifiche e integrazioni - Specifiche tecniche per l’elaborazione degli studi geologici a supporto degli strumenti urbanistici”, pubblicato su Bollettino Ufficiale del 15 Maggio 1996, n. 20

- Legge regionale n. 3 del 25 marzo 2013 “Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) e ad altre disposizioni regionali in materia di urbanistica ed edilizia”, pubblicato su Bollettino Ufficiale del.28 Marzo 2013, n. 13

-Deliberazione della Giunta Regionale 7 aprile 2014 n. 64-7417, “Indirizzi procedurali e tecnici in materia di difesa del suolo e pianificazione urbanistica ”, Bollettino Ufficiale n. 17 del 24 Aprile 2014

TESI

- Lo Rè E. (2014), Variazioni attese del rischio idrologico conseguenti alla nuova normativa in Piemonte (DGR 64-7417/2014), Tesi di Laurea Magistrale, Politecnico di Torino, Collegio di Pianificazione e Progettazione Corso di, Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Paesaggistico Ambientale, Torino

- Vergine C. (2013), Stima e gestione del rischio di alluvione In ambito urbano, Tesi di Laurea Magistrale, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Paesaggistico Ambientale, Torino

SITOGRAFIA

- Autorità di Bacino del fiume Po - Piano di Gestione del Distretto idrografico del Po

http://www.adbpo.it/on-multi/ADBPO/Home/articololQ8Q.html (Ultimo accesso il 01.12.2014)

- Comune di None http://www.comune.none.to.it/ (Ultimo accesso il 01.12.2014)

- Comuni italiani - Comune di Santena http://www.comuni-italiani.it/001/257/ (Ultimo accesso il 01.12.2014)

- Comune di Santena -Identità e storia http://www.comune.santena.to.it/la-citta/identita-e-storia/

(Ultimo accesso il 01.12.2014)

- Demografia in Cifre - Istat: http://demo.istat.it/bilmens2011 gen/index.html (Ultimo accesso il 01.12.2014)

- Geoportale Piemonte - CTRN vettoriale 1:10.000 (1991-2005) - singole sezioni

http://www.regione.piemonte.it/geoscaweb/index.php?pgs2=0&pgs3=CTRN&pgs4=CTR N s&pgs5=.zip&pgs6=CTRN%201:10.000%20%28sezioni%2010.000%29 (Ultimo accesso il 01.12.2014)

- Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare — Attuazione Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE http://www.direttivaacque.minambiente.it/ (Ultimo accesso il 01.12.2014)

- Sistema Informativo sulle catastrofi idrogeologiche - Dati storici http://sici.irpi.cnr.it/storici italia.htm (Ultimo accesso il 01.12.2014)

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