Excess production management in food industry. Causes and possible solutions with a focus on Barilla's case

La tesi in questione si pone l’obbiettivo di analizzare il tema dello spreco alimentare all’interno di questo particolare settore, un fenomeno che ultimamente sta diventando sempre più importante e impattante a livello globale, sia in ambito economico, ma allo stesso tempo in quello sociale e ambientale. La prima parte del trattato è concentrata sul fornire un quadro generale dell’industria, ponendo particolare attenzione allo spicchio che riguarda la trasformazione alimentare (food processing) e sulle tendenze e innovazioni in corso che stanno lentamente cambiando i processi produttivi e distributivi. Un’analisi approfondita viene fatta anche sui sistemi normativi che coinvolgono il settore e lo regolano dal punto di vista legale per l’azienda (regole di etichettatura, legislazioni europee e scadenze) sia dal punto di vista della tutela del consumatore. Per proseguire il progetto il focus si sposta poi sull’effettivo spreco alimentare, individuandone le cause, gli impatti e le strategie di riduzione e prevenzione adottate dalle maggiori aziende del settore, in particolare, andando ad analizzare il ruolo del demand planning in questi processi (funzione strategia fondamentale nella pianificazione di grandi aziende e ruolo strategico nella prevenzione agli sprechi) In seguito a questa prima parte, il progetto si sposta sull’analisi di una delle più importanti aziende alimentari italiane, Barilla, dopo una breve introduzione sulla nascita e l’evoluzione di questo importante business, vengono analizzati struttura e processi interni all’azienda, fino poi ad arrivare alla spiegazione del “progetto liquidators” (nel quale ho avuto la fortuna di contribuire durante il mio tirocinio) un’iniziativa implementata innanzitutto per ottimizzare la gestione dei prodotti in scadenza, quindi prevenendo lo spreco, ed in seguito per ridurre l’impatto economico dei prodotti “svalutati” da Barilla, recuperando una parte dei costi, e salvando i prodotti dalla distruzione vendendoli in mercati secondari o donandoli.