Elena Fontanelli
"L'area Nobel di Signa: conoscenza e progetto come premessa alla redazione di un project financing per il riuso di un sito industriale abbandonato.".
Rel. Marco Trisciuglio, Patrizia Lombardi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2014
Abstract: |
Nel diagramma in alto sono schematizzati i processi messi in atto per la stesura del progetto tesi dal tema "L'Area Nobel di Signa. Conoscenza e progetto come premessa alla redazione di un project financing per il riuso di un sito industriale abbandonato." Come risulta plausibile già dal titolo tesi, il progetto, riguardante la riqualificazione industriale del vecchio Stabilimento di Dinamite Nobel a Signa, nella provincia di Firenze, non è stato trattato come una "prova" progettuale legata prettamente alla forma ma come un'opportunità per analizzare e stabilire i fattori che entrano in gioco e che occorre considerare per la stesura di una proposta di project financing legato al riuso di aree in stato di abbandono. La pubblicazione di una proposta di project financing o di un qualsiasi bando di concessione o di concorso è sempre preceduto da uno studio preliminare valutativo, ovvero da uno studio di fattibilità, volto a verificare anticipatamente se le ipotesi di progetto proposte sono conformi o meno con le compatibilità finanziare. Lo studio ha avuto inizio con un'analisi dello stato attuale dell'area. Per stato attuale si intende sia l'analisi sul posto attraverso sopralluoghi finalizzati alla determinazione delle singolarità presenti legate al luogo ma anche lo studio dei diversi Piani Urbanistici vigenti alle diverse scale che stabiliscono i limiti di quello che si può fare e quello che non si può fare. La seconda analisi svolta è stata quella storica. L'analisi storica è di fondamentale importanza per capire come mai quella data produzione si sia sviluppata in quel dato luogo e non altrove, come si è evoluta la fabbrica, se ci sono stati ampliamenti caratteristici nel tempo, come funzionava l'impianto, etc. Questa fase insieme alla precedente potrebbe risultare utile nell'individuazione di tipologie di fabbricati presenti legati al tipo di produzione. Dopo aver determinato i punti di forza interni all'area in esame occorre individuare anche i poli attrattori nell'intorno e le risorse presenti. Come spesso accade infatti i vecchi siti industriali sono collocati in aree prestigiose come in prossimità di corsi d'acqua o lungo linee ferroviarie: in luoghi dove negli ultimi anni si possono essere sviluppate reti locali nuove come piste ciclabili fluviali, per esempio. Quando si tratta di un sito di dimensioni notevoli, come quello in esame che misura 90 ettari, risulta fondamentale, in previsione di un opera di pubblica utilità, confrontarsi con le amministrazioni e con i cittadini prima di prendere decisioni che potrebbero verificarsi errate nel tempo. La partecipazione occupa un gradino importante infatti spesso accade che dietro a dei luoghi si celi una carica simbolica negativa legata a "brutti ricordi" o esperienze negative che potrebbero indurrre a non voler utilizzare quel dato luogo. Un'analisi dal basso verso l'alto è anche utile visto che attraverso la conoscenza delle loro necessità è possibile formulare un progetto compatibile con esse. La partecipazione con i cittadini può avvenire con diverse modalità: briefing, incontri, visite collettive nei siti in esame, etc. Per il caso Nobel si è ritenuto utile far compilare a campione un sondaggio cartaceo. In vista di tutte le nozioni emerse dalle analisi precedenti e identificati tutti gli elementi tangibili e intangibili caratteristici dell'area, dei punti di forza da potenziare e le criticità da risolvere, prima di passare alla fase progettuale, è stato utile rileggere ed analizzare le vecchie proposte progettuali sull'area così da comparare come i vari progetti risolvono le diverse criticità e potenzialità presenti e come rispondono alle necessità ed esigenze dei cittadini. La fase successiva è costituita dallo sviluppo del progetto vero e proprio. In particolare, per il caso Nobel, si è svolto un macroprogetto generale ampliato con progetti in dettaglio selezionati in funzione delle destinazioni d'uso ipotizzate. Una volta completato il progetto siamo finalmente arrivati a svolgere lo studio di fattibilità con l'obiettivo di identificare lo scenario che meglio risponde agli obiettivi prestabiliti. Com'è rappresentato anche nel diagramma lo studio di fattibilità, a differenza delle analisi precedenti, deve seguire un percorso metodologico che prevede prima di tutto l'analisi degli stakeholders e l'analisi swot. L'analisi degli stakeholders è utile per ipotizzare i soggetti che potrebbero essere coinvolti nell'opera direttamente o indirettamente e che potrebbero avere un ruolo decisivo. Con la swot invece, inserendo i punti di forza, di debolezza, le potenzialità e le criticità di un area all'interno di una matrice, si rende più facile attraverso il confronto in modo sintetico delle forze positive e negative agenti e le relazioni logiche che si formano tra loro. La parte valutativa del progetto è proseguita con un'Analisi Costi Ricavi utile per quantificare i flussi di cassa calcolati nei singoli periodi e determinare, in funzione del tasso di sconto che varia a seconda della durata dell'intervento, il Tir e il Van dell'intervento. Può accadere che durante questa fase si debba fare un passo indietro per risistemare o prendere decisioni progettuali diverse in caso che il Tir e il Van non assumano i valori "sperati". Dal progetto dipendono infatti i costi di costruzione che incidono molto in fase realizativa. Stabiliti gli scenari "accettabili" la valutazione si conclude con l'analisi di sensibilità con la quale è possibile stabilire quanto variano gli indicatori di redditività al variare dei valori presi come riferimento. La stesura della presente tesi si conclude con la scrittura di una proposta di project financing per la riqualificazione dell'Area Nobel che si basa sui dati estrapolati direttamente dalle analisi precedentemente svolte. |
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Relatori: | Marco Trisciuglio, Patrizia Lombardi |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AK Edifici e attrezzature per l'industria G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GF Italia R Restauro > RA Restauro Artchitettonico |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3624 |
Capitoli: | ■ INTRODUZIONE ■ ANALISI DELLO STATO ATTUALE ■ ANALISI STORICA LA STORIA DELLO STABILIMENTO... APPROCCIO CONOSCITIVO ANALISI DEI FABBRICATI ■ ANALISI TERRITORIALE ■ LA PARTECIPAZIONE ■ VECCHIE IPOTESI DI RIQUALIFICAZIONE... ■ IDEA DI PROGETTO ■ PROJECT FINANCING ■ PROPOSTA DI PROJECT FINANCING ■ALLEGATI EXCELL ■ELABORATI GRAFICI ■BIBLIOGRAFIA |
Bibliografia: | CAPITOLO "ANALISI DELLO STATO ATTUALE". MICHELA BAROSIO, "L'impronta industriale. Analisi della forma urbana e progetto di trasformazione delle aree produttive dismesse" , Franco Angeli, Milano 2009 FRANCESCO CARERI, "Walkscape. Camminare come prati ca estetica", Einaudi, 2006 GIAN FRANCO CORIO, "Una proposta di marketing territoriale: una possibile griglia di analisi delle risorse", in Ceris n. 8/2005, Torino L. ERMINI, L. ULIVIERI (a cura di), "Ad Arnum. Verso un parco fluviale dell'Arno", Aion, Firenze 2005 ALBERTO MAGNAGHI, SARA GIACOMOZZI (a cura di), "Un fiume per il territorio, indirizzi progettuali per il parco fluviale del Valdarno Empolese" , Firenze University Press, Firenze 2009 CHIARA RONCHETTA, MARCO TRISCIUOGLIO, "Progettare per il patrimonio industriale", Celid, Torino 2008 ALBERTO ROSSO, "Archtetture industriali e nuove destinazioni. Il caso della pettinatura italiana di Vigliano Biellese", Celid, Torino 2013 DANIELE AMICARELLA, "Storia e dinamite. 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