Miriam Pino, Veronica Sergi , Valentina Sirigu
La consistenza del limite : elementi di caratterizzazione morfologica per la ridefinizione dell’immagine urbana di Piazza Benga.
Rel. Massimo Camasso, Silvia Gron. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per La Sostenibilità, 2014
Abstract: |
L'eterogeneità è ancora leggibile nella discontinuità volumetrica e tipologica del costruito dove alle case di barriera si affiancherà nel tempo un'edilizia residenziale popolare. Muovendo da una critica radicale al concetto di "città diffusa", viene posto il problema della qualità dei sistemi territoriali esterni ai nuclei consolidati, sistemi non omologabili, nella loro irrisolta identità rispetto alla specificità naturale e storica dei luoghi, al valore delle preesistenze, alle finalità e ai caratteri architettonici delle possibili nuove edificazioni. Nonostante Piazza Bengasi abbia da sempre svolto il ruolo di porta della città, non ha mai goduto di un'attenta progettazione architettonica forse perché da sempre considerata come spazio pubblico periferico; i vuoti delle periferie appaiono come uno scarto urbano, come ciò che resta dell'operazione costruttiva e per questo, non hanno mai rappresentato un interesse progettistico autentico come i corrispettivi pieni. Gli spazi pubblici nelle città storiche si distinguono per la loro progettazione attenta all'assegnazione di un valore simbolico e identitario. Questo non avviene nella città contemporanea dove spesso gli spazi collettivi di nuovo impianto perdono quelle connotazioni: da un lato sono scomparse una serie di attività che in origine li caratterizzavano, come le assemblee cittadine, dall'altro emerge il moltiplicarsi di spazi di proprietà privata utilizzati come quelli pubblici ma che in questi manifestano la loro fragilità. Questa debolezza conduce lo spazio pubblico ad acquistare quindi un nuovo carattere in negativo ovvero diventa uno spazio di passaggio e non più luogo di incontro. La piazza, che si configura come vuoto rispetto ai pieni che la circondano, in realtà risente di ciò che sta attorno ad essa, nelle immediate vicinanze e nelle fughe, nei fatti urbani che la attraversano e la percorrono. Per questo motivo il suo ruolo gerarchico- strutturale, attribuibile storicamente a tale tipologia spaziale per la sua capacità nell'organizzazione sia della morfologia urbana sia delle principali attività umane, è entrato fortemente in crisi in epoca moderna coinvolgendo le nuove addizioni urbane e gli spazi esistenti all'interno della città consolidata. Nello specifico Piazza Bengasi, nata come porta di accesso alla città, è diventata, dopo l'abbattimento della seconda cinta daziaria, luogo di scambio delle merci il cui punto debole è sempre stato quello di non avere le caratteristiche per favorire l'aggregazione sociale. Oltre al mercato l'altra funzione che prevale è quella di snodo del traffico; per questo la piazza risulta priva di quelle attenzioni progettuali che spingono ad una fruizione differente da quella mercatale che non sia il semplice attraversamento. A seguito della rivisitazione critica di quanto si è perso ne è scaturito un recupero dei caratteri morfologici della piazza per riqualificare l'area. Per questa ragione gli spazi aperti non sono più interpretati come ambiti "in negativo" nel tessuto urbano ma tornano ad assumere il loro ruolo originario. Nel centro urbano il suolo è prolungamento dell'edificio, arredo e completamento degli invasi, è "ornato e decoro" della città, è luogo di incontro, di sosta, di svago, è memoria collettiva con i suoi monumenti, è fattore caratterizzante che identifica i diversi luoghi della città, e nel contempo è tessuto connettivo unificante e identificante la città in sé. |
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Relatori: | Massimo Camasso, Silvia Gron |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per La Sostenibilità |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3572 |
Capitoli: | PREMESSA INTRODUZIONE CAPITOLO 1 _ Caratteri del l'area d i progetto 1.1_ Dalle fortificazioni ai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale 1.2_ Dal centenario del l'Unità d'Italia ad oggi 1.3_ Approfondimento: Cinta Daziaria CAPITOLO 2_ Analisi funzionale: attività temporanee vs permanenti 2.1_ Attività permanente 2.2_ Attività temporanee 2.3_ Fruizione della Piazza CAPITOLO 3_ Analisi viabilità 3.1_ Viabilità Veicolare 3.2_ Viabilità del trasporto pubblico 3.3_ Metropolitana 3.4_ Viabilità ciclabile CAPITOLO 4_ Restituzione grafica del l'area d i Piazza Bengasi Allegato: Restituzione grafica del comparto di Piazza Bengasi CAPITOLO 5_ Analisi Morfologica 5-i_ Studio delle funzioni Destinazioni d'uso Oltre la cortina: lottizzazione CAPITOLO 6_ Proposte progettuali precedenti Proposte precedenti Proposta 1 Proposta 2 Proposta 3 Proposta 4 Proposta 5 Proposta 6 Proposta 7 Proposta 8 Proposta 9 CAPITOLO 7_ Proposte del Comune Proposta 1 Proposta 2 Proposta 3 Proposta 4 Proposta 5 |
Bibliografia: | AA. vv, Enciclopedia Italiana di Lettere, Scienze e Arti, vol. XII, Istituto dell' Enciclopedia Italiana, Roma, 1950. K. LYNCH, L'immagine della città, Marsilio Editori, Venezia, 1964. A.ROSSI, L'architettura delle città, Città Studi Edizioni,Torino, 1978. A.FRIZZI, La Cinta Daziaria della Città di Torino, in L'ingegneria Civile e le Arti Industriali, Torino, 1885, in AA.VV., Torino città viva, Centro Studi Piemontesi, Torino, 1980. R.GABETTI, S.GIRIODI, L.MAMINO, Gli spazi "in negativo" nel tessuto urbano torinese, Clut, Torino, 1981. A. FARAGGIANA, La viabilità e i trasporti a Torino. Dal periodo romano agli anni '6o, Settore viabilità e trasporti - Ufficio tecnico della Città diTorino, s.n, 1988. A. MAGNACHI, p. TOSONI, La Città Smentita. Torino: ricerca tipologica in ambiti urbani di interesse storico, Libreria Cortina, Torino, 1989. D. BAGLIANI, L.SASSO, Luoghi di Torino trapassato e futuro, Celid, Torino, 1989. a. ROSSI, Progettare la città. La qualità della forma urbana, Etaslibri, Milano, 1990. R.COMBA, R.ROCCIA, Torino fra medioevo e Rinascimento. Dai catasti al paesaggio urbano e rurale, Archivio Storico della Città di Torino, Torino, 1993. s. DI MACCO, L'architettura dei mercati. Tecniche dell'edilizia annonaria, Edizioni Kappa, Roma, 1993. p. RUDOLPH, La scuola d'arte e d'architettura a Yale, Jaca book, Milano, 1994. DEVOTO-OLI, Dizionario della lingua italiana, Le Monnier, Firenze, 1995. G. SERGI, Storia di Torino. Dalla preistoria al Comune Medievale, vol.1, Einaudi, Torino, 1997- p. ZANINI, Significati del confine. I limiti naturali, storici, mentali, Bruno Mondadori, Milano, 1997. R. COMBA, Storia di Torino. Il basso medioevo e la prima età moderna, vol.2, Einaudi, Torino, 1997. R. v. MOORE, L'architettura del mercato coperto. Dal mercato all'ipermercato, Officina Edizioni, Roma, 1997. L.GAMBINO, Il vecchio borgo del Lingotto, in AA.VV., Circoscrizione IX, Nizza-Lingotto, Città di Torino,Torino, 2000. G.M. LUPO, Le barriere e la cinta daziaria, in Storia di Torino, vol. VII, Da capitale politica a capitale industriale (1864-1915), a cura di U. LEVRA, Torino, Einaudi, 2001. S. DI MACCO, I luoghi dei mercati quotidiani, Esselibri, Napoli, 2002. v.c. MANDRACCI, Torino, Laterza, Roma-Bari, 2002. F. BUCCI, Periferie e Nuove Urbanità, Electa, Milano, 2003. j. RYKWERT, La seduzione del luogo. Storia e futuro della città, Einaudi, Torino, 2003. s. DI MACCO, La pianifulle aree pubbliche,Edizioni Kappa, Roma, 2sare la città, in AA.VV. Piazza il progetto, Centimento Casa-CRON, Le nuove piazze lungo la cinta daziariarogetto, Poilitecnico di Torino,Torino, 2005. CITTA DI TORINO, matica d'Italia, Torino, 2007. j. p. VAYazioni. La costruzione dell'identità della metroo, Stamrofarello, 2007. M.CAMASSO, S.GRON, E.VIGLrasformare. Appunti di architettonica urbana, Celid, Torino, 2008 AGENZIA MOBILITÀ METROPOLITANA TORINO (a cura di), Il sistema ferroviario Metropolitano dell'Area Torinese, Torino, 2008. ECOMUSEO URBANO TORINO CIRCOSCRIZIONE 9a, Il vecchio Borgo del Lingotto, Alipes, Torino, 2009. M.AUGE', Non luoghi, Elèuthera, Milano, 2009. M.CAMASSO, Porte urbane nelle aree di contemporaneità. Il ruolo dell'architettura nella definizione di un'immagine sospesa tra locale e globale, Aracne, Torino, 2010. F. ANDREANI, Quaderni dell'arte della città, vol.5, Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2012. M. FRANCINI, Recupero di aree marginali e mobilità. Interrelazioni sostenibili per lo sviluppo di sistemi urbani, Franco Angeli Edizioni, Milano, 2012. Riviste e documenti: «Architettura. Cronaca e storia», n. 70,1961. La monorotaia Alweg, in «Notiziario Italia '61», n. 12,1961; La monorotaia Alweg, in «La Gazzetta del Popolo», 25 aprile 1961. b. SECCHI, Progettare il suolo, in «Casabella», 520-521,1986. b. SECCHI, Immaginare la città 2 in «Casabella», 535,1986. Carta Topograficacazione dell'estensione del Regio Decreto 4lle principali arterie fuori la cinta daziaria, in « deorino», n. 23, 2005. C.CHIORINO EC.OSTO.M0. Italiacorso per la costruzione di Palazzo delle Mostre e i rapporti con Italia '61, in «Atti e Rassegna Tecnica della Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino». V.COMOLI, Città, piazza, monumento, in: «Cronache economiche», n.7-8,1978. Tesi: v. ROMAGNOLI, Kevin Lynch: Oltre all'urbanistica. Quaderni della Ri-Vista. Ricerche per la progettazione del paesaggio, Tesi di Dottorato, Università degli Studi di Firenze, Dottorato di ricerca in Progettazione Paesistica, 2007, Rei. Prof. G. Corsani. A.RAVINA, Le cinte daziarie di Torino,Tesi di laurea, Politecnico di Torino, Il Facoltà di Architettura, 2005, Rei. G. M. Lupo |
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