Marco Tocco
Riabilità : progetto, recupero, cura.
Rel. Marco Bosio, Carla Bartolozzi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2013
Abstract: |
Per introdurre il lavoro svolto è utile iniziare dal titolo: "Riabilità: Progetto, Recupero, Cura". La prima parola è un neologismo coniato dalla contrazione di riabilitazione e ristrutturazione intendendo che entrambi i processi mirano a fornire nuove capacità, e dunque nuove abilità, ad edifici ed individui. Perché i suddetti processi giungano a buon fine è necessario che vi sia un progetto, una proiezione ideale di quel che sarà, attuata attraverso una volontà di recupero ed acquisizione di capacità. L'esecuzione di tutti questi passaggi, per portare ad un esito positivo, ad una guarigione (e quindi essere una cura), deve essere eseguita con particolare cura (ed ecco l'importante ambivalenza dell'ultimo termine del titolo). A chi si rivolge dunque il processo di Riabilità? Nel nostro caso si è deciso di concentrare gli sforzi sui pazienti autistici, bambini e giovani adulti, e sul recupero di un vecchio cascinale edificato sulle colline ai margini dell'abitato di Casale Monferrato. L'autismo è una sindrome che rende difficile la comunicazione dei soggetti che ne sono portatori con le altre persone. Dalle ricerche condotte negli ultimi anni sappiamo che tale sindrome può presentarsi con modalità differenti (si parla infatti di disturbi dello spettro autistico) che insorgono in un bambino su 100 - 150. Abbiamo quindi una gran quantità di individui con problemi relazionali e di apprendimento che necessitano di essere seguiti fin dalla prima infanzia in modo da poter garantire loro una vita che sia il più normale possibile. La legislazione italiana agisce in questo senso assistendo i bambini dai 3 ai 14 anni attraverso l'ABA (Applied Behavioural Analysis), che è attualmente il protocollo terapeutico riconosciuto dal ministero. Dopo i quattordici anni però non viene più fornita assistenza. Ecco che si rende necessario andare ad integrare le lacune del sistema con strutture che possano farsi carico dei pazienti anche superato il termine della loro infanzia. Questo permetterebbe di seguire un individuo dalla nascita in avanti andando dapprima a dar supporto alle famiglie e ai terapisti operanti nelle scuole ed in un secondo tempo fornendo abilità pratiche per poter affrontare la vita adulta in modo indipendente. Il processo dovrebbe garantire che vi siano progressi continui e monitorati nelle abilità del paziente assicurandogli un punto di riferimento costante a cui potrà rivolgersi per avere assistenza. Fissati gli obiettivi si è reso necessario trovare un luogo in cui realizzarli; si è pensato a Casale Monferrato per una serie di motivazioni: 1. La vicinanza e i buoni collegamenti a grandi centri come Milano, Torino, Genova facilita il reperimento di specialisti e permette di attingere ad un bacino di utenza ampio. 2. Vi è una buona rete di strutture alberghiere e di assistenza per chi non è residente. 3. Non vi sono strutture deputate all'assistenza all'autismo ma solo programmi scolastici dedicati, a fronte di un potenziale di circa 100 - 150 soggetti presenti nella solo ASL afferente alla città. 4. Vi sono importanti aziende che, almeno in tempi di prosperità economica, potrebbero essere in grado di elargire fondi a sostegno dell'attività. 5. Il paesaggio e la città presentano elementi di pregevolezza. 6. Vi sono porzioni di abitato degradate da risanare. Fissati gli obiettivi ed individuati i luoghi in cui realizzarli occorre passare alla messa in opera del progetto; procedendo su due binari differenti ma complementari: 1. Una ricerca teorica che possa fornire supporto all’attuazione pratica dei nostri intenti. 2. La traduzione in concreto e l'affinamento dei propositi pratici in luce delle informazioni tratte dalla ricerca teorica. Per quanto concerne il punto 1 cominceremo con il comprendere dove ci troviamo attraverso un sintetico inquadramento territoriale. L'inquadramento storico ci aiuterà invece a comprendere quali siano state le vicissitudini della città e come essa si sia espansa fino a raggiungere i terreni su cui insiste il progetto. Terminata la prima fase conoscitiva si renderà necessario comprendere quali siano le problematiche normative ed i vincoli con cui dovremo confrontarci per giungere ad un risultato positivo; un capitolo verrà quindi dedicato all'analisi delle norme del PRG, del PAI e del PPR, si dovrà inoltre tenere conto delle leggi di riferimento per la progettazione di strutture scolastiche ed assistenziali. A conclusione di questo secondo corpus di indagine potremmo essere in grado di individuare con sicurezza l'area di intervento scegliendola fra una ristretta rosa di possibilità. Inizierà a questo punto l'indagine in merito ai fondamenti scientifici a cui ci si dovrà attenere per realizzare un progetto valido dal punto di vista terapeutico; si cercherà quindi di comprendere che cosa sia esattamente l'autismo, come si presenti e come si possa trattare, attraverso le ultime ricerche condotte in campo neuropsichiatrico. Come già affermato nell'introduzione l’idea che è alla base dell'intero lavoro consiste nel voler progettare puntando alla sostenibilità psicologica degli interventi; il trattamento di soggetti autistici è visto come un caso limite, di particolare complessità, che può essere paradigmatico di una via alla progettazione valida anche per gli utenti tradizionali. In questo quadro è quindi necessario prevedere una ulteriore serie di approfondimenti che vadano ad indagare come gli individui (autistici e non) reagiscano agli spazi e come si orientino in essi. Per comprendere questi aspetti ci verranno in soccorso gli studi attuati nell'ambito della psicologia ambientale; una scienza che studia come l'ambiente possa influenzarci positivamente o negativamente. Queste considerazioni sono particolarmente importanti per realizzare spazi interni ed esterni piacevoli in cui le persone si trovino a loro agio e possano lavorare, studiare, curarsi con la minima quantità possibile di stress in modo da raggiungere risultati migliori. Un elemento fondamentale ed imprescindibile per migliorare l'umore delle persone è la presenza di verde ed elementi naturali, anche molto semplici. Verrà quindi dedicata una parte del lavoro alle attenzioni da mettere in pratica per progettare giardini pensati per utenze particolari e per stimolare i sensi dei fruitori in modo che il coinvolgimento emotivo - psicologico sia massimizzato. In coda a questo terzo blocco verranno presentate le schede di alcune strutture che possono esser d'esempio per comprendere come siano organizzate strutture che si prefiggono obiettivi analoghi ai nostri. Conclusa la fase di analisi si passerà alla sintesi di quanto appreso in un progetto, il quale sarà analizzato mostrando come gli aspetti indagati abbiano comportato ed influenzato specifiche scelte progettuali. Naturalmente nel caso di un progetto il modo migliore per tradurre in pratica le idee è il disegno; in allegato verranno presentate tredici tavole che avranno l'importante compito di sintetizzare ed esplicitare ciò che viene descritto. |
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Relatori: | Marco Bosio, Carla Bartolozzi |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione R Restauro > RA Restauro Artchitettonico |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3480 |
Capitoli: | Indice Introduzione Presentazione: obiettivi e motivazioni Parte I: INQUADRAMENTO Inquadramento territoriale Inquadramento storico Descrizione del colle di S. Anna e di due possibili localizzazioni per il progetto Inquadramento normativo Parte II: ANALISI La sindrome dello spettro autistico e le sue modalità di trattamento La psicologia ambientale Linee guida per la progettazione degli spazi apert L'autismo in giardino: caratteristiche degli spazi pensati per soggetti ASD Strutture modello Le fattorie sociali: una possibilità per la cascina Testora Parte III: SINTESI Descrizione dell'intervento e strategie progettuali Conclusioni Parte IV: ALLEGATI Allegato A: Calcoli urbanistici Allegato B: Dimensionamento di massima degli impianti Allegato C: Calcoli acustici Allegato D: Tavole di progetto Ringraziamenti Bibliografia Indice dei siti consultati Presentazione |
Bibliografia: | IPPOLITO PIZZETTI (a cura di), Fiorì e giardino, Garzanti editore, Milano, 1998. MARIA ROSA BARONI, Psicologia ambientale, Società editrice il Mulino, Bologna 1998. JORRITTORNQUIST, Colore e luce. Teoria e pratica, Ikon Editrice, Milano 1999. TEMPLE GRANDIN, Pensare in immagini e altre testimonianze della mia vita autistica, Edizioni Erickson, Trento, 2001. MARIA CHIARA TORRICELLI, ROMANO DEL NORD, PAOLO FELLI, Materiali e tecnologie dell'architettura. Editori Laterza, Bari 2001. ROBERT B. BECHTEL, ARZA CHURCHMAN, Handbook of environmental Psychology, John Wiley & sons, New York, 2002. Dario Ianes, Sofia Cramerotti, Comportamenti problema e alleanze psicoeducative. Strategie di intervento per la disabilità mentale e l'autismo. Edizioni Erickson, Trento, 2002. BONNIE B. HERBERT, Design Guidelines of a therapeutic Carden for autistic children, tesi di laurea, Graduate faculty of the Louisiana State University and Agricultural and Mechanical College, Master of Landscape Architecture, a.a. 2002-2003, relatori Kevin Risk, Sadie Artunc, Bruce Sharky. LINDA R.WATSON, CATHERINE LORD, BRUCE SCHAFFER, ERIC SCHOPLER, La comunicazione spontanea nell'autismo, Erickson Edizioni, Trento, 2003. LUCA ZEVI (a cura di), Il nuovissimo manuale dell'architetto. Gruppo Mancosu editore, Roma, 2003. GLENYS JONES, HUGH MORGAN, GAP, Good Autism Practice, British Institute for Learning Disabilities Publications, Londra, 2006. FRANCIS D.K. CHING, CASSANDRA ADAMS, Manuale di costruzione civile illustrato. Dettagli architettonici e particolari costruttivi, Esselibri, Napoli, 2007. Keith McAllister, The ASD Friendly Classroom - Design Complexity, Challenge and Characteristics, tesi di laurea. Queen's University of Belfast, Ph.d in Architecture, a.a. 2007. LUIGI D'ISA, Psicologia generale, evolutiva e sociale. Temi - Teorìe - Applicazioni, Editore Ulrico Hoepli, Milano, 2009. THE ROYAL HORTICULTURAL SOCIETY, La grande Enciclopedia del Garden Design, Editoriale Giorgio Mondadori, Verona, 2009. CRISTINA BENEDETTI (a cura di), Costruire con il legno, edifici a basso consumo energetico, Bozen - Bolzano University Press, Bolzano, 2010. MARCO COSTA, Psicologia ambientale e architettonica. Come l'ambiente e l'architettura influenzano la mente e il comportamento, Franco Angeli, Milano 2010. RACHNA KHARE, ABIR MULLICK, Design inclusive educational spaces for autism, Lulu, Boston, 2010. BILL MOLLISON, RENY MIA SLAY, Introduzione alla Permacultura, Editrice Aan Terra Nuova, Firenze, 2010. GIACOMO VIVANTI, La mente autistica. Le risposte della ricerca scientifica al mistero dell'autismo, Omega Edizioni, Torino, 2010. SIMONA CANEPA, MARCO VAUDETTI, Architettura degli interni e progetto dell'abitazione, UTET, Torino, 2011. MATTHEW HEALEY, Deconstructing logo design. Oltre 300 progetti internazionali. Edizioni Logos, Modena, 2012. Indice dei siti consultati www.angsalombardia.it www.archdaily.com www.autismspeaks.org www.ga-architects.com europaconcorsi.com landor.com www.materialeaba.com openbuildings.com vvovw.promolegno.com www.verdiincontri.it Riferimenti normativi Assessorato alla sanità della Regione Piemonte, Autismo e disturbi pervasivi dello sviluppo. Programma di governo clinico per i disturbi neuropsichiatrici in età evolutiva. DGR 29.06.1992 n. 38-16335, progettazione strutture assistenziali. DGR 30.07.2012 n. 45-4248, progettazione strutture assistenziali. DM 18.12.1975, edilizia scolastica. In merito a queste norme va specificato che, in mancanza di legislazione specifica in merito alle strutture destinate a pazienti ASD, si sono utilizzate come riferimento le norme relative all'edilizia scolastica, per quanto concerne le aule in cui si svolgono le terapie. Si sono invece utilizzate le norme concernenti le RSA per quanto riguarda gli spazi comuni. PAI di Casale Monferrato, Relazione geologica e tavole, 03.2013. PPR Regione Piemonte adottato con DGR n. 53-11975 del 04.08.2009. PRGC di Casale Monferrato, approvato con DGR del 06/06/1989, n. 93-29164, variante 21 (attualmente in vigore) approvata il 18.06.2013. PTP Provincia di Alessandria approvato con DCR n. 223-5714 del 19.02.2002, variante approvata con DCR n. 112-7663 del 20.02.2007. PTR Pregione Piemonte approvato con DCR 122-29783 del 21.11.2011. UNI 9182.2010 Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione. UNI TS 11300 parti 1 e 2 del 05.2008 utilizzata per stimare la quantità di ACS destinata a soddisfare le necessità dell'edificio. |
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