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Stima e gestione del rischio alluvione in ambito urbano

Clara Vergine

Stima e gestione del rischio alluvione in ambito urbano.

Rel. Stefano Ferrari. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale, 2013

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

L’obiettivo generale della tesi è quello di ricostruire una cornice teorica e metodologica attorno al tema della gestione del rischio idrogeologico, con particolare riferimento al rischio di alluvione in ambito urbano, alla luce di recenti studi, metodi e sperimentazioni redatte nell’ambito della letteratura scientifica internazionale.

Obiettivo specifico è stato quello di porre a confronto gli aspetti e le novità emerse dall’analisi del contesto internazionale, con l’approccio che invece caratterizza il contesto italiano rispetto al tema della gestione del rischio (inteso come processo che va dalla sua stima, alla valutazione, alla redazione di politiche di riduzione), al fine di far emergere nodi problematici e possibili spunti di miglioramento. Tale obiettivo si sviluppa alla luce delle novità introdotte dall’ Unione Europea attraverso la Direttiva Alluvioni, intesa come un’importante occasione di rinnovamento. A tal proposito, particolare attenzione è stata posta al tema della vulnerabilità in abito urbano, come fattore su cui far leva per la riduzione del rischio (resilienza), infine sui criteri che potrebbero ispirare strumenti utili a supportare nuovi orientamenti.

L’attenzione verso tale argomento è maturata durante l’attività di tirocinio, svolta tra l’Aprile e il Giugno del 2013 presso la Regione Piemonte, Settore Difesa del Suolo e delle Acque. L’argomento affrontato durante lo stage si è riferito appunto alla stima del rischio, tramite l’applicativo Anthropica, in un ambito urbano consolidato del Comune di Torino, sito lungo le sponde della Dora Riparia. Tale applicazione ha permesso un’osservazione diretta delle principali questioni pratiche legate all’analisi del rischio; ha fornito inoltre utili spunti di riflessione teorici in merito ai criteri che dovrebbero ispirare la redazione di nuovi strumenti che permettano di assecondare una logica che riconosca un ruolo centrale della dimensione locale, per quel che concerne la valutazione e la gestione del rischio.

La tesi si struttura in tre parti: la prima è dedicata all’inquadramento del tema del rischio idrogeologico dal punto di vista normativo, con particolare riferimento ai contenuti delle direttive europee e al contesto italiano. Ripercorrere le tappe che hanno segnato la storia del complesso apparato legislativo che disciplina la materia oggetto di studio, ha permesso di cogliere i caratteri salienti, infine i nodi problematici che caratterizzano l’approccio nazionale.

La seconda parte riguarda la ricostruzione di un quadro teorico e metodologico attorno al tema del Risk Management: l’argomento è stato suddiviso in due parti, la prima relativa alla descrizione dei più diffusi metodi e strumenti di analisi e valutazione del rischio (con specifico riferimento alla stima dei singoli fattori che lo determinano). La seconda parte è stata invece dedicata alle strategie di gestione: a tal proposito sono state considerate e messe a confronto esperienze differenti (europee ed internazionali), con lo scopo di cogliere i principali orientamenti internazionali in materia. Particolare attenzione è stata posta ad esempi relativi alla valutazione e alle politiche di riduzione della vulnerabilità.

La terza parte è relativa allo sviluppo di un confronto tra le peculiarità emerse dalla esperienze descritte precedentemente e le metodologie e gli approcci adottati in Italia. Attraverso tale confronto, sono emersi quelli che sono i caratteri e gli aspetti di criticità che riguardano il sistema di pianificazione nazionale in materia di strategie e politiche per la gestione e riduzione del rischio di alluvioni.

Riflessioni sono state sviluppate dunque in merito a possibili spunti di miglioramento del sistema (in particolare all’importanza del ruolo che potrebbe ricoprire la diminuzione della vulnerabilità delle realtà locali) e in merito agli strumenti che potrebbero supportare tale rinnovamento.

Ai fini dell’analisi, è stato fatto riferimento a materiale bibliografico di natura diversa: per la stesura della prima parte, sono stati presi in considerazione i principali riferimenti normativi a livello europeo, nazionale, regionale (Regione Piemonte) e comunale (Comune di Torino).

La ricostruzione del quadro teorico e metodologico è stata effettuata attraverso la lettura di numerosi articoli riportati in varie riviste scientifiche internazionali e attraverso la consultazione di ricerche condotte in ambito universitario.

E’ bene precisare che tale ricostruzione non ha carattere esaustivo, bensì risponde al fine di proporre una sintesi dei principali orientamenti, delle problematicità e degli aspetti innovativi che riguardano il tema trattato.

Per quel che riguarda infine il caso applicativo, i dati utilizzati sono stati estrapolati in parte dagli atti urbanistici ufficiali resi disponibili dalla Regione Piemonte, settore Difesa del Suolo e delle Acque, in parte dalla Direzione Urbanistica del Comune di Torino.

Relatori: Stefano Ferrari
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UA Analisi dei rischi
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3455
Capitoli:

Introduzione

Parte Prima: Inquadramento normativo in materia di difesa del suolo e delle acque

1. Il rischio idrogeologico: inquadramento normativo

1.1 Direttive europee

1.1.1 Direttiva 2000/60/CE per la protezione e la gestione delle acque

1.1.2 Direttiva Alluvioni 2007/60/CE

1.2 Quadro legislativo nazionale

1.2.1 L'ordinamento italiano in materia di difesa del suolo e delle acque precedente alla Leggel 83/1989

1.2.2 Legge n. 183/1989, Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo

1.2.3 Legge Sarno (n.267/1998)

1.2.4 Decreto Soverato

1.2.5 Decreto Legislativo n. 152/2006, Norme in materia ambientale

1.2.6 Decreto Legislativo, n. 49/2010, recepimento della Direttiva Alluvioni

1.3 La difesa del suolo e delle acque in Piemonte

1.3.1 La pianificazione di bacino

1.3.2 Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico

1.3.2.1 Metodi per l’individuazione delle aree a rischio

1.3.2.2 La delimitazione delle aree a rischio

1.3.2.3 L’attuazione del P.A.I.

1.3.3 La difesa del suolo nella Legge Urbanistica Regionale 56/77

1.3.4 La Circolare 7/Lap e s.m.i.: attuazione del PAI attraverso la pianificazione locale

1.4 Difesa del suolo e delle acque nella pianificazione locale

1.4.1 La pianificazione provinciale, il P.T.C.P. di Torino

1.4.2 L’impostazione del P.R.G. del 1995 in materia di aree a rischio idrogeologico

1.4.2.1 La Variante Geologica n. 100

1.4.2.2 L’allegato B al Piano

Parte seconda: Risk management process: casi studio e metodi per la valutazione del rischio di alluvioni e delle sue componenti

2. Il rischio

2.1.11 rischio idrogeologico e il rischio di alluvione

3. Risk management, dalla stima alla gestione del rischio

4. Risk assessment: le fasi

4.1 Pericolosità e analisi del rischio

4.1.1 II contributo di nuovi strumenti all’analisi del rischio

4.2 Exposure e analisi degli elementi esposti

4.2.1 Metodi per la valutazione del danno ambientale

4.3 La vulnerabilità

4.3.1 Metodi e approcci

4.3.2 Esperienze e casi applicativi

4.4 Stima e valutazione del rischio

5. Strategies of Urban Flood Risk Management (protezione, prevenzione, preparazione)

5.1. Prevenzione e opere per la riduzione del rischio di alluvioni

5.2. Azioni di mitigazione del rischio

5.3. Protezione e riduzione della vulnerabilità

6. Riduzione della vulnerabilità: approcci ed esperienze

6.1. L’esperienza francese

6.2. L’esperienza tedesca

6.3. Esperienze nel contesto internazionale

7. Azioni e tendenze ricorrenti nell’ambito delle politiche di riduzione della vulnerabilità

Parte Terza: Peculiarità, criticità, esperienze del sistema di pianificazione nazionale in materia di politiche e strumenti per la gestione e riduzione del rischio di alluvioni

8. Aspetti caratterizzanti del sistema di pianificazione e gestione del rischio in Italia

8.1. Riduzione del rischio e politiche ambientali: la necessità di un approccio sistemico

8.2.Strumenti e azioni

9. Strumenti per la stima del rischio: l’esperienza della Regione Piemonte

9.1. Risknat

9.2. Antropica

10. Stima del rischio in un ambito urbano del Comune di Torino: obiettivi

10.1. Inquadramento dell’area di studio

10.2. Analisi e reperimento dati

10.3. Risultati, osservazioni, considerazioni

Conclusioni

Bibliografia

Allegati

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