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Fugitive Planning. Un progetto per il Quilombo di Goiás. = Fugitive Planning. A project for the Quilombo of Goiás.

Nikomba Ester Mukinyi Vuza

Fugitive Planning. Un progetto per il Quilombo di Goiás. = Fugitive Planning. A project for the Quilombo of Goiás.

Rel. Antonio Di Campli, Wagner Rezende. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2024

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Abstract:

Questo studio esplora criticamente l'intersezione tra razza, spazio e potere all'interno della pianificazione urbana e dell'architettura contemporanea, con un focus specifico sulla costruzione di spazi di resistenza, autonomia e cura da parte delle comunità nere e afrodiscendenti. Collocandosi al crocevia tra teoria decoloniale, femminismo nero e fugitivity, la ricerca intende sfidare i paradigmi dominanti della modernità occidentale e proporre nuovi modelli epistemologici e architettonici. Il progetto della modernità ha storicamente operato attraverso una razionalità estrattiva e omogeneizzante che ha rafforzato gerarchie razziali, spaziali e sociali. La pianificazione urbana, influenzata dal neoliberismo capitalista e dalle eredità coloniali, ha contribuito alla marginalizzazione e invisibilizzazione delle comunità nere, relegandole alle periferie della vita urbana, perpetuando così ingiustizie spaziali. Richiamando il concetto di opacità sviluppato da Édouard Glissant, la ricerca propone che la coesistenza non debba essere intesa come assimilazione forzata o trasparenza totale, ma come la creazione di spazi che rispettano la differenza e promuovono l'autonomia. Esaminando il concetto di quilombos, comunità autonome fondate dagli schiavi fuggitivi in Brasile, la tesi analizza l'organizzazione architettonica e spaziale della resistenza, della cura e della creazione culturale e politica. Questi quilombos rappresentano spazi di sfida contro le strutture oppressive e arene di supporto reciproco e solidarietà, offrendo modelli di progettazione urbana decoloniale in cui la protezione e l'opacità diventano strumenti di emancipazione oltre la semplice sicurezza. La tesi esplora i quadri storici e teorici della razzializzazione, della doppia coscienza e del femminismo nero, affrontando prospettive transnazionali sull'esperienza nera attraverso l'Atlantico. Analizzando le pratiche spaziali di resistenza e cura all'interno di queste comunità marginalizzate, la ricerca mette in luce il potenziale creativo e trasformativo degli spazi neri nel mettere in discussione gli ordini urbani coloniali e capitalistici. Attraverso un dialogo critico tra teoria e pratica, lo studio intende proporre nuovi modelli di progettazione urbana che pongano al centro solidarietà, cura e resilienza, offrendo strategie alternative per affrontare le ingiustizie spaziali e immaginare futuri urbani più inclusivi e giusti. La ricerca si confronta inoltre con il concetto di "undercommons" proposto da Fred Moten e Stefano Harney e con la figura della foresta come metafore di spazi divergenti di vita e interazione, offrendo strumenti teorici e pratici per immaginare gli spazi urbani come luoghi di resistenza, cura e possibilità radicali. Ripensando la città come spazio di lotta collettiva, questo lavoro immagina un'urbanistica in cui le comunità nere e marginalizzate non sono semplicemente tollerate, ma sono protagoniste attive nella creazione di spazi che riflettano la loro autonomia, dignità e realtà vissuta. Questa tesi rappresenta un contributo allo sviluppo del pensiero critico nell'architettura e negli studi urbani, con l'intento di ridisegnare questi ambiti non solo per criticare le ingiustizie spaziali, ma anche per fornire alternative concrete e radicali che promuovano la dignità umana e la giustizia sociale negli ambienti urbani.

Relatori: Antonio Di Campli, Wagner Rezende
Anno accademico: 2024/25
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 150
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/34148
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