Cristina De Paoli
Il paesaggio vernacolare : dall’interpretazione teorica del patrimonio al riconoscimento materiale.
Rel. Monica Naretto, Chiara Devoti. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per La Sostenibilità, 2013
Abstract: |
“Vernacular building is the traditional and natural way by which communities house themselves. ” Architettura ‘vernacolare’, ‘senza architetti’, ‘spontanea’, ‘popolare’, ‘tradizionale’, ‘rurale’, ‘minore’: sono tutte espressioni che richiamano alla memoria edifici (o più in generale ripari) semplici, rustici, locali, pittoreschi, forse anche vecchi e malconci. Stupisce fin da subito l’assortimento di vocaboli usati in riferimento ad un solo tema, ma, tralasciando per un momento la questione terminologica , è prima di tutto interessante chiedersi: “che cosa si intende per architettura vernacolare?” . Probabilmente alcuni di noi sono convinti di saper dare una definizione univoca alla domanda e di poter individuare senza difficoltà alcuni modelli con cui illustrare le proprie certezze. Ad esempio per l’Italia, si è tentati di fare riferimento ad immagini folkloristiche sedimentate da tempo nell’immaginario collettivo ed associata al tema rurale e popolare, come i trulli di Alberobello, i sassi di Matera, oppure ancora i blockbau ampezzani: si tratta di architetture “da cartoleria” conosciute in tutto il mondo che hanno veicolato, nel corso degli ultimi 50 anni, la rappresentazione italiana del “Bel Paese’ e della “regionalità”. |
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Relatori: | Monica Naretto, Chiara Devoti |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AD Bioarchitettura |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per La Sostenibilità |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3382 |
Capitoli: | Parte I Introduzione Architettura vernacolare: un argomento difficile da definire Un tema, tante espressioni Diversi modi di considerare l’architettura vernacolare Il patrimonio architettonico e paesaggistico vernacolare italiano Il dibattito culturale in Italia agli inizi del Novecento Renato Biasutti e la prima sistematizzazione degli studi sugli insediamenti rurali tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento Giuseppe Pagano e le ricerche sull’architettura rurale degli anni ’30 del Novecento Gambi e Barbieri: la considerazione della casa contadina dal dopoguerra fino agli anni ’70 del Novecento La nuova considerazione del patrimonio architettonico vernacolare a partire dagli anni ’80 del Novecento L’archeologia del paesaggio come risposta operativa alla geografia storica per lo studio del territorio Le carte, le direttive e gli enti riconosciuti a livello internazionale che si occupano di architettura vernacolare o rurale Approfondimento La normativa italiana: quale considerazione per l’architettura vernacolare o rurale? Approfondimento Parte II Architettura vernacolare nelle Alpi Occidentali del Piemonte Ala di Stura nelle Valli di Lanzo Prazzo in Val Maira Bibliografia |
Bibliografia: | Studi sull’architettura tradizionale e popolare in Italia Le ricerche di matrice geografica sugli insediamenti e sulle dimore rurali italiane Renato Biasutti, Ricerche sui tipi degli insediamenti rurali in Italia, in Memorie della Società Geografica Italiana, XVII, 1932. Giuseppe Barbieri, Lucio Gambi, La casa rurale in Italia- vol 29, in CNR, Ricerche sulle dimore rurali d’Italia, Olschki, Firenze 1970. Lucio Gambi, Una geografia per la storia, Einaudi, Torino 1973. Lucio Gambi, La casa contadina, in Romano Ruggero, Corrado Vivanti (a cura di), Storia d’Italia, vol. IV, Einaudi, Torino 1976, pp. 479-504. Lucio Gambi (a cura di), Campagna e industria i segni del lavoro, Touring club italiano, Istituto italiano arti grafiche di Bergamo, Milano 1981. 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