Aurora Ottin Fasse
Coperture a verde. Un approccio sostenibile alle problematiche urbane.
Rel. Orio De Paoli, Danila Voghera. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per La Sostenibilità, 2013
Abstract: |
Il tema del verde pensile, se affrontato in Italia non molti decenni addietro, risultava un compito alquanto ostico. Il sistema di inverdimento delle coperture era considerato da molti, a parte alcuni progettisti, con una certa circospezione, sebbene nei Paesi esteri fosse stato adottato già da molto tempo con particolare entusiasmo. Infatti il desiderio di inverdire le superfici degli edifìci, spesso grigie e non altrimenti utilizzabili, è sempre stato molto forte. Per questo motivo negli anni ’60 nei paesi d’Oltralpe, particolarmente in Germania, si è cominciato ad affrontare la problematica del verde pensile studiando materiali e sviluppando tecnologie che potessero rendere sicura ed economica la realizzazione di queste coperture. In Italia, nei tempi addietro, gli esiti scadenti, causati soprattutto dall’impiego di materiali e tecniche proprie di altri Paesi, e quindi frequentemente inadeguate a garantire la durata dell’inverdimento, sono stati la causa, e spesso lo sono ancora oggi, di una certa diffidenza verso l’impiego di questo sistema. Il verde pensile rappresenta una tecnologia vera e propria, una “Tecnica per la realizzazione di verde su superfici non in contatto con il terreno naturale”, e deve essere concepito come strumento indispensabile per la progettazione concreta di edifìci e città sostenibili. E dato ormai assodato che una catena di processi di degradazione del nostro ambiente è causata dal cambiamento climatico e quindi dall’aumento delle concentrazioni di gas serra in atmosfera causa del crescente aumento delle temperature. Nel corso degli ultimi decenni molti fattori hanno contribuito a cambiare il nostro ambiente, innescando processi di modificazione climatica di origine antropica. Non vi è una sola causa ma una sinergia di molteplici fattori: l’espansione edilizia spesso incontrollata, l’aumento dei flussi di traffico e della produzione industriale con il conseguente aumento delle emissioni, lo sviluppo demografico esplosivo, solo per citarne alcuni. Le criticità legate all’ambiente antropizzato sono causate ed alimentate, direttamente o indirettamente, dalla sigillatura e impermeabilizzazione dei suoli. Le superfici impermeabilizzate e sigillate provocano un riscaldamento della massa d’aria sovrastante e i moti convettivi portano a un consistente ricircolo delle polveri. Il calore del sole accumulato e irradiato ha come diretta conseguenza un aumento delle temperature nelle nostre città venendo a mancare il naturale effetto mitigatorio dato dal processo di evapotraspirazione della vegetazione (fenomeno dell’Isola di Calore Urbana). Inoltre il veloce deflusso delle precipitazioni nei corsi d’acqua, eliminando o limitando la naturale infiltrazione attraverso gli orizzonti del suolo, porta a disordine nella regimazione delle acque meteoriche sottratte al naturale ciclo di captazione e restituzione all’ambiente, creano problemi di eccessivo afflusso alle reti di drenaggio urbano, con il rischio di provocare allagamenti nelle aree urbanizzate, problemi di erosione e difficoltà nello smaltimento delle acque stesse. L’uso antropico del territorio risulta, quindi, sempre più estensivo, comportando la perdita di aree agricole ad alto valore ambientale e culturale. Al fine di risolvere questi fenomeni è necessaria l’applicazione di strumenti di correzione e mitigazione coordinati e mirati. Considerare rinverdimento pensile potrebbe essere una soluzione valida che, se utilizzato in maniera estesa, potrebbe influire in modo ininfluente nella diminuzione degli impatti antropici. Infatti il verde pensile gioca un ruolo fondamentale nel controllo delle condizioni ambientali in quanto i tetti verdi sono oggi utili strumenti di mitigazione e compensazione ambientale. I tetti giardino rappresentano oggi un concreto, efficace e conveniente sistema contro l'inquinamento, per il risparmio energetico e per l'aumento della qualità della vita. Permettono inoltre l'isolamento termico, lo smaltimento delle acque piovane, la regolazione del clima del singolo edificio, il risparmio energetico, la riduzione dell'inquinamento dell'aria e dell’inquinamento elettromagnetico che stanno facendo del verde pensile una delle ultime concrete frontiere dell'architettura bio-ecologica. Per tali motivi, non trascurabili e di fondamentale importanza per inseguire sempre più una concezione di architettura sostenibile e rispettosa dell’ambiente e delle specie viventi, nel seguente elaborato si è deciso di affrontare il tema dal punto di vista ecologico, normativo, tecnico-costruttivo, economico e funzionale. |
---|---|
Relatori: | Orio De Paoli, Danila Voghera |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | U Urbanistica > UK Pianificazione urbana |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per La Sostenibilità |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3101 |
Capitoli: | Introduzione CAP 1. Cenni storici 1.1. Nascita e sviluppo dei tetti verdi 1.2. Il verde pensile ai giorni nostri CAP 2. Benefìci e vantaggi del verde pensile. 2.1. Il verde pensile e l’ambiente urbano 2.1.1. Gli effetti del cambiamento climatico e il verde pensile 2.1.2. Le criticità del contesto urbano 2.1.3. Il verde pensile come strumento di sostenibilità ambientale della città 2.2. utilità del verde pensile 2.2.1 Definizioni e tipologie del verde pensile 2.2.2. Prestazioni energetiche del verde pensile 2.2.3. I vantaggi del verde in copertura 2.2.4. Benefìci del verde pensile a livello dell'edifìcio 2.2.5. Benefici del verde pensile a livello urbano CAP 3. Norme e incentivazioni. La situazione italiana ed estera. 3.1. La direttiva europea 2010/31/CE 3.1.1. Edifici ad energia quasi zero 3.1.2. La direttiva in Italia 3.1.3. Il verde pensile fra le possibili soluzioni 3.2. Norme e regolamenti. La situazione italiana 3.2.1. Indice R.I.E. 3.2.2. La normativa UNI 11235:2007 3.2.3. L’utilità della norma UNI 11235:2007 sul verde pensile 3.3. Incentivazioni: in Europa e in Italia CAP 4. Il progetto della copertura a verde 4.1 approccio progettuale al verde pensile 4.1.1. Analisi del contesto climatico, territoriale e degli obiettivi 4.1.2. Le coperture continue 4.1.3. Pesi e sollecitazioni del verde pensile sull’elemento portante 4.2. Le tipologie 4.2.1 Classificazione delle coperture a verde secondo la norma UNI 11235:2007 4.2.2 Tipologie di inverdimento 4.2.3. Tipologie di stratificazione 4.2. La progettazione degli strati funzionale di una copertura verde 4.3.1. Progettazione dello strato termo-isolante 4.3.2. Elemento di tenuta. Membrana impermeabile 4.3.3. Strato antiradice integrato o aggiuntivo 4.3.4. Strato di separazione e protezione meccanica 4.3.5. Strato drenante e accumulo idrico 4.3.6. Strato filtrante 4.3.7. Strato antierosione 4.3.8. Substrato (o strato di coltura) 4.3.9. Vegetazione 4.3.10. Gli accessori 4.4.1 sistemi di irrigazione 4.5. Manutenzione 4.5.1. Manutenzione delle opere a verde 4.5.2. Diserbo 4.5.3. Concimazione 4.5.4. Potature, rimonde e tagli di contenimento 4.5.5. Manutenzione dei tappeti erbosi su stratificazione ad intensivo leggero 4.5. Costi di una copertura a verde 4.6. Il tetto verde inclinato 4.7. campi di applicazione CAP 5. La vegetazione nelle coperture a verde 5.1. Clima, substrato e piante 5.2. Condizioni climatiche in copertura 5.3. Caratteristiche del substrato ed esigenze della vegetazione 5.4. Composizione floristica dei tetti verdi 5.5. Confronto fra le tappezzanti e le specie a sviluppo verticale 5.5.1. Le forme e i modelli di accrescimento 5.5.2. Le piante con radici fibrose e superficiali 5.1. Tipologie di inverdimento impiegate nei sistemi a verde CAP 6. Gli esempi di coperture a verde nel mondo 6.1. Le coperture verdi: esperienze nel mondo 6.1.1. Gli esempi di sistema a verde in Europa 6.1.2. Gli esempi di sistemi a verde in Italia 6.1.3. Gli esempi in America e in Asia CAP 7. Caso studio: inverdimento della copertura di un edificio scolastico 7.1. Inquadramento territoriale di Torino 7.2. Analisi ambientale 7.3. Analisi del sito e dello stato di fatto dell’edificio 7.4. Analisi degli obiettivi 7.5. Progetto di inverdimento della copertura Conclusioni Bibliografia e sitografia |
Bibliografia: | [1] LINI 11235:2007 Linee guida per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione delle coperture a verde [2] ABRAM, P., “Giardini Pensili. Coperture a verde e gestione delle acque meteoriche”, Napoli, Esselibri, 2011 [3] ABRAM P., “Il verde pensile in Italia e in Europa”, Milano, Il Verde Editoriale, 2006 [4] ABRAM, P., “Giardini pensili”, Napoli, Esselibri, 2004 [5] ARGAN, G., “Storia dell’arte Italiana”, Firenze, Sansoni, 1992 [6] BENGTSSON, L., GRAHN, L. E OLSSON, J., "Hydrological function of a thin extensive green roof in southern Sweden”, Nordic Hydrology, 2005 [7] BLASI C., NEBULONI A., PADOVANO G„ “Sole, vento, acqua, vegetazione e tecnologie avanzate. Matrici di un nuovo approccio progettuale di territorio. Architettura e design strategico.”, Roma, Gangemi Editore, 2006 [8] CORRADO, M., “Lapianta e l’architetto.”, Napoli, Esselibri, 2010 [9] DUNNET, N., HITCHMOUGH J., “The dynamic landscape. Design ecology and management of naturalistic urban planting”, Taylor & Francis Group, 2004 [10] DUNNET, N., KINGSBURY, N., Planting Green Roofs and Living Walls”, Portland, Oregon, Timber Press, 2004 [11] FERRANTE, T., “Coperture piane. Materiali e tipologie. Nodi critici e patologie. Soluzioni operative.”, Roma, 2008 [12] FIORI, M., “Coperture a verde. Ricerca, progetto ed esecuzione per l’edificio sostenibile”, Milano, Hoepli, 2011 [13] FIORI, M., POLI, T., “Coperture a verde: esempi di progettazione”, Santarcangelo di Romagna (RN), Maggioli, 2008 [14] HOPKINS, G., GODWIN, C., “Living architecture : green roofs and walls”, Collingwood (Australia), CSIRO, 2011 [15] ISPRA (2010). Analisi e progettazione botanica per gli interventi di mitigazione degli impatti delle infrastrutture lineari. Manuali e linee guida 65/2010 [16] OSMUNDSON, T., ''Roof gardens: hystory, design and construction”, New York, W.W. Norton & Company, 1999 [17] PIGNATTI, S., Ecologia Vegetale, Torino, UTET, 1995 [18] RAND, H., “Hunddertwasser”, Colonia, Taschen, 2007 [19] SASSO, U., Dettagli per la bioclimatica, Alinea Editrice, Firenze 2006 [20] SICURELLA, A., “Progettare il verde pensile. Tecniche e soluzioni”, Napoli, Esselibri, 2003 [21] TUCCI, F., “Efficienza ecologica ed energetic in architettura”, Perugia, Alinea Editrice, 2011 [22] TUCCI, F., Involucro ben temperato. Efficienza energetica ed ecologica in architettura attraverso la pelle degli edifici, Alinea, Firenze 2006 [23] WEILER S.K., “Green roofs sistems: a guide to planning, design and construction oflandscapes our structure.”, John Willey & Sons, 2009 [24] ZOPPI M., “Progettare il verde. Giardini pensili”, Firenze, Alinea Editrice, 1994 ARTICOLI RIVISTE [1] AIVEP, “Tetti verdi. Risparmio energetico”, in Acer, n. 1, gennaio- febbraio,2012 [2] Umberto Allemandi, “Consumo del suolo”, in Il giornale dell’architettura, n. 102, febbraio, 2012 [3] Davide Bacci, Stefano Benvenuti, “Copertura al 100%”, in Acer, n. 2, marzo-aprile, 2010 [4] Christian Cappelletti, Luca Giovanni Lanza, Anna Palla, “Artificio naturale”, in Acer, n. 1, 2009 [5] Matteo Colli, Anna Palla, Luca Giovanni Lanza, “Abito su misura”, in Acer , n. 2, 2012 [6] Maria E. Giorgioni, “La carica dei 15”, in Acer, n. 2, marzo-aprile, 2010 [7] 1. Gnecco, A. Palla, L.G. Lanza, “Il verde pensile: regimazione e depurazione delle acque meteoriche”, in La Ingegneria Ambientale, vol. XXXVIII 3, 2009 [8] Luca Giovanni Lanza, “Coperture a verde e ambiente urbano sostenibile”, in La Ingegneria Ambiente, volume XXXVIII n. 3, marzo2009 [9] Edoardo Meoli, “Giardini sui tetti di Genova. Tursi studia gli incentivi. Se ne discute nell'ambito di un convegno dedicato al "Verde pensile", in ''Il Secolo XIX'' – Genova [10] Michele Munafò, Giovanna Martellato, Luca Salvati, “Il consumo di suolo nelle città italiane”, in Ecoscienza, n. 4, 2011 [11] Anna Palla, Luca G. Lanza, “Il verde pensile e la gestione delle acque meteoriche in ambiente urbano”, in L' Ambiente, n. 1, 2007 [12] Arianna Ravagli, “Non solo fiordalisi”, in Acer, n. 2, marzo-aprile, 2012 [13] Helga Salchegger, “L’esperienza insegna”, in Acer, n. 2, marzo-aprile, 2012 [14] Helga Salchegger, “Il verde mette le ali”, in Acer, n. 1, gennaio- febbraio, 2006 [15] Antonia Serantoni, “Ritorno alle origini”, in Acer, n. 2, marzo-aprile,2010 [16] Warner Zanardi, “Un equilibrio da difendere”, in Acer, n. 1, gennaio- febbraio,2012 [17] Warner Zanardi, “L’economia del sistema”, in Acer, n. 2, marzo-aprile, 2012 SITOGRAFIA [30] www.scia.sinanet.apat.it [31] www.ambasz.com [32] www.emilioambaszandassociates.com [33] www.archimagazine.com [34] www.ilgiomale.it [35] www.restructura.it [36] www.bioarchitettura.com [37] www.whc.unesco.org [38] www.futouring.it [39] www.villa-savoye.monuments-nationaux.fr [40] www.hundertwasser.at [41] www.ambiente.it [42] www. emissioni-co2 eco [43] www.enea.it [44] www.legambiente.it [45] www.rinnovabili.it [46] www.safeonline.it [47] www.svilupposostenibile.org [48] www.enea.it [49] www.fire-italia.it [50] www.greencrossitalia.it [51] www.arpa.piemonte.it (Sito dell'Agenzia Regionale per la Protezione dellAmbiente del Piemonte) [52] www.comuni-italiani.it (Sito di informazioni e dati statistici sui comuni in Italia) [53] www.tfh-berlin.de/FB_V/LA/Rio5.pdf (Sito dell'università di scienze applicate di Berlino) [54] www.nuke.casaeclima.it/Default.aspx?tabid=122(Sito di "Casa&Clima" rivista sull'efficienza energetica in edilizia) [55] www.bologna.enea.it/ambtd/aquasave-doc/aquas-ita.htm (Sito dell'Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente) [56] www.envipark.com(Sito ufficiale dell'Environment Park torinese) |
Modifica (riservato agli operatori) |