Comunicare il patrimonio culturale immateriale UNESCO:DRAIOS - Sui sentieri della transumanza nella Valle Stura

Il patrimonio immateriale riveste un ruolo fondamentale nel contesto della società contemporanea. Secondo la definizione UNESCO, come indicato all’art.2 della Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio immateriale del 2003, a tali beni appartengono: tradizioni, pratiche, espressioni, conoscenze e tecniche, aspetti vitali del valore identitario di una comunità Il fenomeno della globalizzazione ha portato a significativi cambiamenti nei modi in cui le culture si costituiscono, vengono assunte, percepite e preservate generando una tendenza all'omologazione culturale, con conseguente perdita degli aspetti unici e distintivi delle diverse culture a favore di modelli dominanti. Per scongiurare ciò diventa quindi di fondamentale importanza progettare delle strategie che congiuntamente alla conservazione e tutela dei beni culturali immateriali, concorrano alla loro valorizzazione e comunicazione in quanto non si tratta solo di collezionare dati storici, ma di salvaguardare modi di vivere che vengono tramandati da intere generazioni e pratiche profondamente correlate, ad esempio, al rispetto dell'ambiente e all'uso sostenibile delle risorse. Nel conseguimento di un tale obiettivo la tesi si articola in 3 parti. Nella prima parte più analitica vengono analizzati i documenti storici ed i trattati internazionali, ripercorrendo le fasi storiche che hanno portato al riconoscimento e alla protezione dei beni culturali immateriali nel sistema giuridico e normativo italiano ed internazionale. Lo studio si concentra sulla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO del 2003 che ha rappresentato una tappa fondamentale di questo processo poiché ha definito i criteri per l'identificazione, la protezione e la promozione dei beni culturali immateriali. Lo studio approfondisce poi lo scenario italiano in cui sono 16 i beni attualmente iscritti nel registro UNESCO. Successivamente l’attenzione si focalizza su di un caso studio specifico identificato nella Transumanza, iscritta nel patrimonio immateriale UNESCO nel 2019. Originariamente limitata ad Italia, Austria e Grecia e attualmente in attesa di estensione per l’anno del 2023 per ulteriori nazioni europee. L’analisi dell’estensione della nuova candidatura ha permesso di far emergere delle interessanti considerazioni. In particolare, la Francia, promotrice di azioni concrete per la valorizzazione della Transumanza sul suo territorio, riporta all’interno del dossier uno dei sentieri più importanti legati a questo bene: “La Routo”, collegamento tra le regioni alpine francesi e la Valle Stura in Piemonte. Esso rappresenta la testimonianza storica di scambi sociali, culturali ed economici tra le comunità situate su entrambi i lati delle Alpi. In ultima istanza, lo studio si basa su un'approfondita analisi del sentiero “La Routo” sul versante piemontese ed in particolare nella Valle Stura, esaminando la sua storia, il suo significato culturale e la sua importanza nell'ambito della transumanza. Attraverso le metodologie del design sistemico e della conservazione e valorizzazione dei beni culturali, il progetto “DRAIOS” mira a creare un'esperienza immersiva che coinvolga gli utenti in un viaggio attraverso il sentiero, permettendo loro di riscoprire e riappropriarsi delle storie e delle tradizioni locali. L'obiettivo è quello di creare un legame tangibile, attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali, tra i visitatori e il patrimonio immateriale della transumanza, stimolando un dialogo tra passato e presente.