Davide Raffaelli, Nicolò Pivato
Ricettività Low Cost nei paesaggi d’eccellenza: il caso del Monferrato Astigiano.
Rel. Andrea Del Piano, Paolo Mellano. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2012
Abstract: |
I paesaggi d'eccellenza costituiscono il più grande patrimonio che è giunto a no tramite le generazioni del passato. Interazione fra caratteristiche geomorfologiche pedologiche, insediative, ricchezza di beni culturali ed "eccellenza" di prodotti sono U peculiarità distintive. In altri termini, un territorio "unico" per gli esiti del rapporto uomo-natura, la cui tutela rigorosa e corretta gestione sono doverosi verso l'umanità intera e non semplice problema locale. Mantenere vivo lo sviluppo di tali terre è operazione fondamentale, soprattutto se è per scarsa conoscenza o per inefficacia del sistema di valorizzazione che alcune d queste non vengono raggruppate all'interno della moderna terminologia. Soffermiamoci sul paesaggio piemontese. Langhe e Roero presentano già da tempo una propria identità; ciò che li contraddistingue è la produzione 'vitivinicola e l'eccellenza enogastronomica. Il Monferrato, invece, forse per la varietà dei suo prodotti, forse per l'alone di indeterminatezza che da sempre caratterizza i suo confini e i suoi paesaggi, presenta più difficoltà nel fare immagine, nonostante il sue valore venga universalmente riconosciuto nel progetto di iscrizione del "Paesaggio vitivinicolo di Langhe, Monferrato" alla Lista del Patrimonio Mondiali dell'Umanità. Lo strumento che, in ogni caso, permette a questi paesaggi di mantenere, diffondere e accrescere i propri contenuti culturali è il turismo. Tale fenomeno costituisce il vere e proprio motore di sviluppo all'interno del panorama rurale, d'altro canto è la stessa Regione che, tramite il PSR (Programma di Sviluppo Rurale), indica nel "prodotte turismo" il mezzo strategico in cui vengono a confluire, per un'ulteriore definitiva valorizzazione, tutti gli interventi mirati al recupero e alla valorizzazione dei prodotti d un'area rurale: prodotti dell'agricoltura, prodotti dell'artigianato, prodotti della cultura intesa in senso lato. Le forme di turismo presenti sul territorio sono molteplici. Secondo un'indagine Coldiretti, nel 2012, è il turismo enogastronomico che costituisce il settore decisamente trainante a livello nazionale, accompagnato dai prodotti tipici locali. Per più di un italiano su tre è dal cibo che dipende il successo della permanenza in un determinato luogo, il quale non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche. Nella speciale classifica delle "bandiere del gusto", dopo Toscana, Lazio e Campania si trova il Piemonte. Oltre a questa forma specifica di turismo, che spinge i visitatori verso le zone pii conosciute della nostra regione, è importante far riferimento al turismo dei grandi eventi. Grazie a questo, anche intere zone più sconosciute o penalizzate dal punto d vista della promozione territoriale, possono ritagliarsi un piccolo spazio che può diventare importante. In altre parole, i grandi eventi possono creare un'occasione fondamentale per conoscere un territorio, ma anche per accrescere la proprie immagine, soprattutto dall'esterno. Rimaniamo vicini e prendiamo come esempio Torino. Le Olimpiadi Invernali del 200é hanno dato un impulso indispensabile alla città piemontese. Questa ne ha giovato in termini di conoscenza, di carattere, di identità, di architetture e spazi pubblici, in sostanza di turismo e immagine. Quindi quale opportunità più grande per il Monferrato Astigiano se non mettersi in mostra in occasione di un grande evento come l'Expo 2015 di Milano? Expo porta con sé una grande storia fatta non solo di effetti positivi. Non sempre ciò che è stato organizzato ha portato i risultati sperati, e prepararsi all'evento richiede lo studio e la completa analisi di ciascuna componente che costituisce il territorio. L'aspetto fondamentale è comunque insito nella grande quantità di visitatori che verranno attratti nel centro della manifestazione e nelle zone circostanti; il Monferrato fa parte della cosiddetta "area Expo", cosi è auspicabile che parte di questa utenza possa essere ospitata anche su tale territorio. Il tema Expo, inoltre, si lega molto bene alla vocazione dell'area monferrina. "Nutrire il pianeta. Energia "significa anche valorizzare l'intera filiera alimentare e valorizzare la conoscenza delle tradizioni alimentari come elementi culturali ed etnici, operazioni decisamente valide all'interno di un panorama il cui punto di forza è costituito dall'enogastronomia. Il turismo rurale in Monferrato è un fenomeno indipendente da Expo, una realtà che già esiste e che caratterizza l'economia di questo territorio. Sono presenti molteplici reti che la contraddistinguono: una rete di manufatti, di soggetti e di eventi. Affiancare questa realtà ai temi Expo è un'occasione fondamentale non solo per poter attrarre più soggetti, ma per richiamare nuove figure sociali e per trattenere visitatori che sarebbero solo di passaggio, in sostanza per far conoscere e rilanciare questo paesaggio. Un'efficace strategia si baserebbe quindi su un duplice aspetto: da un lato rendere l'enogastronomia monferrina protagonista Expo utilizzandola come leva promozionale del territorio; dall'altro legare all'attività produttiva dei manufatti che già costituiscono rete, o che potenzialmente potrebbero crearne altre, nuove strutture ricettive che si adattano ai bisogni di ogni tipo di figura sociale. In Monferrato, infatti, sono già presenti tutta una serie di strutture ricettive; questa tipologia di ricettività, però, è utile ad abbracciare il bacino di utenza che arriverà da Milano? Ricordiamo che molti saranno giovani, studenti e famiglie che non potranno permettersi di sostare nella grande metropoli, quindi dovranno cercare una valida alternativa. Da questi ragionamenti nasce un concetto fondamentale che costituisce la tematica centrale della tesi e che lega molto bene il tema Expo con il turismo in Monferrato: la ricettività "low-cost". Concepire una struttura, un modo di vivere il territorio, a basso costo, non per forza significa adattarsi a condizioni disagevoli, e neanche venire a contatto con persone o luoghi prive di carattere. In altre parole, basso costo e qualità possono anche convivere; la qualità è contenuta anche all'interno della quantità dei servizi erogati e degli spazi ben progettati, insomma anche nell'architettura. Tale forma di ricettività si adatta perfettamente ad un territorio d'eccellenza come quello monferrino. Quest'ultimo, troppo spesso diventa meta di una fascia economica benestante, lontano quindi dal tramandare cultura a coloro che più di tutti, forse, ne hanno bisogno. Gruppi di giovani e studenti apprezzerebbero la possibilità di conoscere meglio i paesaggi al loro intorno, cosi' come viverli, ma non sempre questa operazione risulta accessibile. La predisposizione di una nuova tipologia di spazi diventa allora azione necessaria per incrementare una forma di ricettività inesistente su tale territorio e indispensabile affinchè la struttura possa sopravvivere e funzionare a pieno regime anche nei periodi non "eccezionali". La tesi affronta ciascuna tematica, da Expo e il suo contenuto, al Monferrato e il suo paesaggio variegato che nulla ha da invidiare ai più rinomati paesaggi di Langa. Segue la descrizione delle forme di turismo più praticate nella zona di studio e della proposta ricettiva che questa è in grado di garantire. Perché sono presenti in grandi quantità solo alcune forme di ricettività, mentre altre, forse più adeguate, sono completamente assenti? Perché dal 1991 ad oggi alcune strutture sono rimaste invariate in numero, mentre altre hanno subito un'impennata? Vengono date risposte a questa e altre domande. Per meglio contestualizzare la tipologia di manufatti su cui si è deciso di intervenire, e per meglio sottolineare l'importanza della loro originale funzione sul territorio, un intero capitolo è dedicato alle trasformazioni storiche del paesaggio rurale, dalla prima fase di colonizzazione, a quella più recente capitalista, toccando tutta una serie di tipologie architettoniche. Non sempre queste corrispondono a forme insediative storiche, o a manufatti di pregio; spesso la loro forza sta negli elementi di tipicità e nel rapporto con il contesto circostante. Ai giorni nostri, questa serie di piccoli oggetti costituisce il patrimonio più ricco del Monferrato sui cui si concentra la maggior parte degli interventi di recupero. L'architettura del riuso in un paesaggio d'eccellenza è fondamentale: solo tramite questa è possibile dare valore aggiunto ad un progetto, il quale può, in questa maniera, tramandare e far sopravvivere la cultura di un luogo. La rinnovata attenzione verso la problematica del "riconoscimento del territorio agrario", del suo recupero e della sua conservazione appare inderogabile anche in un'ottica di rivalutazione economica -di alcune attività agricole peculiari di questo territorio e delle attività turistico ricettive che sempre più spesso lo alimentano. Oggi, infatti, il turista enogastronomico, simbolo di un fenomeno sempre in crescita, non è più affascinato dai grandi servizi che si pagano caro o dall'opulenza con cui è attrezzato ciascun ambiente in cui soggiorna; preferisce apprezzare il vecchio manufatto, i suoi particolari ambienti, l'originale rapporto che stabiliva con il contesto, cosi" come la storia che lega i suoi prodotti al territorio. Utilizzando quale campione una serie di questi particolari oggetti presenti nel Monferrato Astigiano, un sistema di schedature descrive le strategie d'intervento più comuni che, oggi, vengono adottate per adeguare la preesistenza alle più tradizionali tipologie ricettive. Sulla base di queste e delle considerazioni effettuate, la tesi propone due interventi progettuali nel Monferrato Astigiano, in contesti completamente differenti, ma con un'intenzione decisamente chiara e univoca: quella di inserire all'interno di oggetti architettonici che hanno un legame forte con il territorio un nuovo modello di ricettività low cost. I Design Hostels, alias "ostelli di design", a livello europeo, rappresentano una di queste particolari forme. La trasposizione dei caratteri tipici di tale struttura extra-ricettiva dal contesto urbano a quello rurale, e più precisamente in quello d'"eccellenza" monferrino, rappresenta sicuramente una sfida, ma anche una grande opportunità. |
---|---|
Relatori: | Andrea Del Piano, Paolo Mellano |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AQ Spazi funzionali dell'abitazione SS Scienze Sociali ed economiche > SSG Sociologia U Urbanistica > UA Analisi dei rischi |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2988 |
Capitoli: |
1. I grandi eventi e le trasformazioni sulla città contemporanea La macchina delle esposizioni universali: da Londra 1851 a New York 1939 L'Expo che rimane: da Siviglia 1992 a Saragozza 2008 L'Expo di Milano: l'importanza del sistema rurale nella città contemporanea Il grande evento come leva del turismo locale regionale nazionale: Expo 2015 vetrina del Monferrato 2. Le potenzialità del territorio monferrino Il paesaggio variegato e la sua identità Le eccellenze enogastronomiche La candidatura Unesco L'evoluzione dei confini 3. Il turismo nel Monf errato La promozione del territorio rurale: il programma "Leader" Il GAL Basso Monf errato Astigiano Il turismo rurale : La proposta ricettiva 4. L'evoluzione delle dinamiche territoriali Le trasformazioni storiche del paesaggio rurale La colonizzazione rurale La concentrazione e dispersione di oggetti La fase capitalista 5. L'architettura del riuso nei paesaggi d'eccellenza La reinterpretazione dell'esistente nel territorio storico Le strutture ricettive all'interno dell'architettura rurale del Monferrato Astigiano. Schedature strategie d'intervento 6. Proposte d'intervento I Design Hostels: un nuovo modello di ricettività low cost Wine Hostel in Cascina Dogali, Mombaruzzo |
Bibliografia: | DIEGO MASI, MARIA LUISA CICCONE, Expo la scommessa, Franco Lupetti Editore, Milano, 2011. STEFANO DI VITA, Milano Expo 2015, un 'occasione di sviluppo sostentile, Franco Angeli, Milano, 2010. BARBARA ALONGI, Sviluppo urbano sostenibile: megaeventi: Saragozza 2008-Milano 2015, Tesi di Laurea, Politecnico di Torino, I Facoltà di Architettura, Corso di laurea in Architettura, progettazione urbana e territoriale, 2009, rel. Agata Spaziante, Riccardo Roscelli. MARIA VITTORIA CAPITANUCCI, Milano verso iExpo: la nuova architettura, Skira, Milano, 2009. POLITECNICO DI MILANO, Le cascine di Milano verso e oltre Expo 2015, AGF, Milano, 2009. RICCARDO DELL'OSSO, Expo da Londra 1854 a Shangai 2010, verso Milano 2015, Maggioli Editore, Rimini, 2008. EXPO SARAGOZZA 2008, El urbanismo de la Expo el pian de acompanamento, Actar, Saragozza, 2008. RICCARDO DELL'OSSO, Expo 2008Saragozza, Maggioli Editore, Milano, 2008. ENRICO ALBERTO CONFIENZA, Megaeventi e città in trasformazione-, i casi di Torino 2006 e Valencia 2007, Tesi di Laurea, Politecnico di Torino, I Facoltà di Architettura, Corso di laurea Specialistica in Architettura, progettazione urbana e territoriale, a.a 2005-2006, rel. Agata Spaziante. EXPO Architektur Dokumente: Beirage Weltausstellung EXPO 2000 in Hannover, Hatje Cantz, Ostfildem Ruit, 2000. WILIAM J. CURTIS, L'architettura moderna del Novecento, Bruno Mondadori, Milano, 1999. ROBERTO COLLOVÀ, Lisbona 1998 Expo, Collana "Universale di Architettura", Torino, 1998. GIOVANNI BRINO, Crystal Palace: cronaca di un'avventura progettuale, Sagep, Genova, 1995 MARCO VENTURI (a cura di), Grandi eventi: la festivalizzazione della politica urbana, II Cardo, Venezia, 1994.
FRANCESCO DAL CO (presentazione di), Expo '92Siviglia, Electa, Milano, 1992. WERNER HEGEMANN, Catalogo delle Esposizioni Internazionali di Urbanistica: Berline 1910, Dusseldorf 1911-12, Saggiatore, Milano, 1975. ESPOSIZIONE DI PARIGI 1889, L'esposizione di Parigi del 1889 illustrata, Sonzogno, Milano, 1889. STEFANO BOERI, Un orto planetario per Expo 2015, in "Abitare" n°503, Ottobre 2010. S. Di VITA, Milano verso l'Expo2015, in "Territorio" n°46 del 2008. V. ERBA, Forum Expo 2015, in "Territorio" n°47 del 2008. V. ERBA, Opportunità e rischi di un grande evento, in "Territorio" n°46 del 2008. F. GAIA I DIAZ, Grandi eventi, grandi progetti: una scommessa ad alto rìschio, in "Territorio" n°46 del 2008. A PEZZI, Apre l'Expo 2008a Saragozza, in "II Giornale dell'Architettura" n°36 del 2008. M. BONINO, F. COMOTTI, Saragozza a sei mesi dall'Expo 2008, in "Giornale dell'architettura" n.57 del 2007. A pelo d'acqua: Expo Suisse 2002, in "Arcaplus" n°55 del 2007. NICOLA CANESSA, Una desolata Expo diHannover, in "II Giornale dell'Architettura" n°43 del 2006. P. CECCARELLI, La sindrome del grande evento, in "Giornale dell'architettura" n.26, Febbraio 2005. M. CREMASCHI, G. PICCINATO (a cura di], Città e grandi eventi, in "Urbanistica Dossier", n.18 del 1998. B. RAGAZZI, Lisbona con l'Expo nel futuro, in "Costruire" n°123. F. SORRICARO, L'eredità delle Expo. A Lisbona un quartiere polifunzionale, in "II Giornale dell'Architettura" n°63. VERONICA RAITERI, Analisi e valutazione del paesaggio vitivinicolo del Monferrato Casalese, Tesi di Laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura II, Corso di laurea specialistica in Progettazione di Giardini, Parchi e Paesaggio, a.a. 2010-2011, rei. Amedeo Reyneri. LORENZO FORNACA (a cura di), Monferrato splendido patrimonio, L'Artistica Editrice, Savigliano, 2010.
MARCO DEVECCHI, MAURO VOLPIANO (a cura di), II paesaggio Astigiano. Identità, valori,prospettive, Banca CR Asti, Asti, 2008. DICAS, Atlante dei paesaggi storici piemontesi, Fondazione CRT, Torino, 2008. WALTER SANTAGATA, MICHELE TRIMARCHI (a cura di), Turismo culturale e crescita de, territorio. Identità, tradizioni e piaceri nel Monferrato, Franco Angeli Editore, Alessandro, 2007. VERA COMOLI, ENRICO LUSSO (a cura di), Monferrato. Lo scenario del Novecento, Cassa di Risparmio di Atessandria Spa, CAF srl, Alessandrìa, 2007. VERA COMOLI, ENRICO LUSSO (a cura di), Monferrato. I segni della modernità, Cassa di Risparmio di Alessandria Spa, CAF srl, Alessandria, 2006. VERA COMOLI, ENRICO LUSSO (a cura di), Monferrato. Identità di un territorio, Cassa di Risparmio di Alessandria Spa, CAF srl, Alessandria, 2005. VERA COMOLI, ENRICO LUSSO (a cura di), Monferrato. Un paesaggio di castelli, Cassa di Risparmio di Alessandria Spa, 2004. STEFANO AIMONE, Sistema agroalimentare e territorio rurale del Piemonte: le sfide del prossimo futuro, Ires Piemonte, Torino, 2004. ELENA PRATO, Manuale per il recupero' e il restauro degli edifici rurali nella Langa Astigiana Val Bormida, (a cura della Regione Piemonte e Comunità Montana Langa Astigiana Val Bormida), Roccaverano, 2001. Il recupero degli edifici rurali nella provincia di Asti, Provincia di Asti, Espansione Grafica, Asti, 2000. CARLO BORGNA, Da Grixano a Portacomaro Stazione, SE.Di.co di L. Fornaca, Gribaudo, 2000. ALDO DI RICALDONE, Monferrato tra Po e Tanaro. Guida Storico-Artistica dei suoi Comuni, SE.Di.co di L. Fornaca, Gribaudo, 1999, MONICA DEBERNARDI (coordinamento), II Monferrato, Edizioni Eda, Torino, 1998, MARGHERITA CAMPI, Monferrato astigiano: un approccio geografico alla trasformazione dell'ambiente rurale, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze della Formazione, corso di laurea in materie letterarie, a.a. 1996-1997, rel. Caterina Simonetta Imarisio. LAURA PALMUCCI QUAGLINO, Continuità e innovazione nella casa rurale di pianura tra Cinquecento e Ottocento, in VERA COMOLI (a cura di), Piemonte (Collana "L'architettura popolare in Italia"), Laterza, Roma-Bari, 1988, pp. 63-88. |
Modifica (riservato agli operatori) |