Chiara Molinar
Alla ricerca del ring. Esplorazione del peripherique lionese tra estetica della mobilità e rigenerazione urbano.
Rel. Matteo Robiglio, Marc Baraness. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004
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Abstract: |
Dalla nascita della città, la mobilità si inscrive nella logica complessa del suo funzionamento: che si tratti di uomini o di merci, lo spostamento resta una funzione urbana essenziale. Nel tempo le reti di circolazione si sono estese, trasformate, e intricate venendo a formare il tessuto urbano delle città. l'arrivo delle grandi vie di circolazione e delle autostrade ha però intetTotto questo dialogo tra sistema costruito e sistema viario. l'universo della circolazione si è allontanato da quello dell'urbanità e ne è diventato il più acerrimo antagonista. Da qui la difficoltà di conciliare la presenza fisica dell'infrastruttura e la natura dei luoghi in cui essa si inscrive. La viabilità in contesto urbano permette spostamenti facili e veloci, ma crea anche un 'intrusione nello spazio della città.Benche il suo scopo sia quello di connettere varie entità urbane, essa diviene una frattura, una ferita nel tessuto urbano. Da una parte le esigenze della mobilità e il bisogno di connessioni sempre più rapide, dall'altra le mille ragioni di specificare un luogo, di offrire a ognuno la possibilità di appropriarsi del suo spazio. Dalla consapevolezza di questa dicotomia è nata la volontà di esplorare la complessa e multiforme realtà urbana che circonda il semi-anello del boulevard Laurent Bonnevay nel settore orientale dell'agglomerazione lionese. Inizialmente si è trattato di un vero e proprio viaggio, in più direzioni a più velocità, dentro e fuori l'infrastruttura. Ho percorso il periph in auto da nord a sud e viceversa, attraversando quattro comuni diversi dell'agglomerazione e ho scorto dal finestrino un paesaggio disordinato ma suggestivo. Poi ho provato ad attraversare questa cintura, in auto e a piedi, accorgendomi di quanto sia forte la spaccatura creata. Infine ho percorso territori che circondano l'infrastruttura, indagandone il carattere. Il lavoro sul campo è stata costantemente associata ad un'attenta interpretazione di cartografie e foto aeree, rivelatesi indispensabili per avere una visione più globale ed oggettiva della situazione. Esplorazione soggettiva ed analisi rigorosa si sono dunque affiancate nell'individuazione delle specificità di un territorio in continua mutazione. Questo boulevard peripherique costituisce infatti, con le parti ibride dei terlitori che lo fiancheggiano, una sorta di parentesi urbana che diviene un luogo specifico dell ' agglomerazione e che crea propri modelli urbani ed architettonici. Purtroppo il territorio ha subito delle trasformazioni radicali senza che si sia immaginata un'architettura in grado di stare al passo di tali trasforrnazioni. Di fronte a questa situazione, la lenta evoluzione del costruito ha subito un processo di adeguamento cercando di adattarsi alla presenza dell'infrastruttura. Paradossalmente questo atteggiamento tende a sottolineare l'effetto di rottura: le trasformazioni urbane reagiscono sovente in termini di rifiuto. A Villeurbanne e Bron, gli edifici-schermo e le barriere anti-rumore ne sono due espressioni ricorrenti: si interpongono emettono un termine brutale a qualunque contatto tra città e strada. All'opposto le grandi superfici commerciali e industriali di Venissieux e Saint- Fons traggono vantaggio dalla vicinanza al sistema infrastrutturale. Si tratta tuttavia di un tipo di urbanizzazione che non tiene in nessun conto le pre-esistenze e contribuisce ad accentuare le discontinuità nel tessuto urbano. L' arrivo del boulevard peripherique ha indotto un processo di progressiva svalutazione dei territori adiacenti per cui oggi vi si installano i programmi meno valorizzanti della città. Ai disagi realmente prodotti dalla '.voie rapide" si aggiunge quindi un 'immagine negativa. Questo fenomeno è particolarmente evidente nell'agglomerazione lionese che presenta una forte disparità tra est e ovest: l'est dispone di più grandi riserve di spazi e di un livello superiore di attrezzature, ma anche di un 'immagine meno felice proprio per la presenza di numerose infrastrutture che la conformazione del territorio ha reso impossibile realizzare ad ovest . Proprio nel tentativo di decongestionare il centro dell'agglomerazione, Lione ha infatti assistito ad una progressiva creazione di anelli di circonvallazione man mano più esterni. Si tratta di un processo ancora in corso, ma che mostra già .parecchie debolezze. Le infrastrutture più recenti risultano già oggi insufficienti e l'agglomerazione sembra volgere verso la paralisi totale nel giro di pochi anni. L' analisi della situazione lionese ha fatto dunque emergere da una parte il disagio indotto dalla presenza dell'infrastruttura, dall'altro una mobilitò ancora poco fluida e difficoltosa. Si tratta di due problematiche che storicamente sono state affrontate singolarmente, facendo capo ad ambiti disciplinari diversi e spesso divergenti. Qui si è invece cercato un' approccio integrato alle due questioni. L 'impatto e i disagi delle infrastrutture stradali necessitano una visione globale che consideri questioni del paesaggio, della deteriorazione degli spazi di prossimità, ma anche la questione del consumo di spazio, dell' appropriazione crescente di spazio pubblico da parte delle automobili. Occorre integrare un' attenta politica dei trasporti alla progettazione urbana in modo da diminuire i bisogni di spostamento e favorire i trasporti pubblici. Ci si è dunque interrogati sul ruolo che il boulevard Laurent Bonnevay giocherà nel futuro dell'agglomerazione e sulle modalità di cui disponiamo per modificare la situazione attuale. Seguendo gli importanti principi guida del recente Plan de Oeplacements urbains redatto dalla Communaute urbane de Lyon, abbiamo ipotizzato una diminuzione della sua portata ed un ruolo strutturante nell'interscambio tra mezzi privati e mezzi pubblici. La sfida maggiore resta, però, la produzione di uno spazio urbano capace di resistere alla logica della separazione e di restaurare il dialogo tra il mobile e l'immobile, lo stabile e l'instabile, 10 spazio della velocità e lo spazio dell'inerzia.Questo principio di non fissità esige un oggetto che, senza perdere la propria identità, sia capace di accogliere tutte le diverse situazione urbane evidenziate dallavoro di esplorazione iniziale. Il progetto ha voluto ridar forza alle potenzialità sparse ai bordi .del periph legandole in un unico sistema di cui il periph è il filo conduttore. La forza di una grande via di circolazione mi è sembrata proprio in questa capacità di mettere permanentemente in tensione valori differenti, talvolta addirittura antagonisti.
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Relatori: | Matteo Robiglio, Marc Baraness |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Numero di pagine: | 70 |
Parole chiave: | periferia - périphérique |
Soggetti: | U Urbanistica > UK Pianificazione urbana G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GD Estero |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | Ecole d'Architecture de Lyon |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/298 |
Capitoli: | INTRODUZIONE 1 Mobilità urbana: evoluzione di un concetto 2 "Du fortif au periph": trasformazione di un oggetto INQUADRAMENTO TERRITORIALE 1. Uno sguardo sull'agglomerazione lionese 2. Inquadramento geografico 3. Il sistema infrastrutturale: evoluzione di un carrefour internazionale L'OGGETTO PERIPH 1. Il periph non è (solo) una strada 2. Le rive del peripherique: un atlante di sezioni 3. La città si difende dal periph: margini, pareti, barriere 4. Il periph contamina i territori circostanti ... IL SISTEMA VIARIO l. Il sistema viario a contatto con il periph 2. Gli assi che attraversano la cintura MORFOLOGIA URBANA 1. Una successione di fatti urbani 2. Vis-ò-vis di fatti urbani: rapporti di scala e di densità ROADSCAPE 1. Sistemi di comunicazione: un universo di segni 2. Landmarks: I' espressione architettonica dei grandi edifici 3. Dalla parte dell'automobilista: senso dello spazio e campo visivo STRATEGIE PROGETTUALI 1. Riconnettere città e periph in un'unica logica 2. La mobilità cambia e il periph ne approfitta 3. Il periph si fa in due (quattro, sei, dieci parti) PROGETTO 1. Articolare scala locale e territoriale in un'unica trama urbana 2. Potenzialità nascoste ai bordi del periph 3. Ri-attivare dei territori periferici 4. Comporre un paesaggio: la città dal finestrino 5. Tra natura e infrastruttura: far rivivere il canal de Jonage 6. Una parete per il periph: grand ensemble Bron Parilly 7. La città in mostra: spazi commerciali a Venissieux |
Bibliografia: | STRADA E CITTA' CONTEMPORANEA: LYNCH Kevin. The image of the city. Cambridge(Mass.). The MIT press, 1960 APPLEY ARD Donald. LYNCH Kevin. MYER John. The view from road. 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