Diversità di genere e Venture Capital: un'analisi sulle start-up innovative italiane

Il presente studio riguarda le diversità di genere nell’ambito delle start-up innovative italiane in relazione al capital venture. L’approccio adottato mira a valutare l’impatto della presenza femminile all’interno del board delle start-up rispetto ai finanziamenti da queste ricevuti fra gli anni 2008 e 2023. Il campione utilizzato è costruito a partire dai dati delle start-up innovative provenienti dal registro delle imprese italiane. Dall’analisi emerge che, in Italia, le start-up innovative hanno una percentuale femminile molto più bassa rispetto a quella maschile e che la maggior parte di esse non rileva nessuna presenza femminile nel board. Questo dimostra che, nonostante il numero di donne laureate e lavoratrici sia aumentato notevolmente, si è ancora lontani dal raggiungimento della parità di genere a causa di diversi fattori esplicati nel seguente studio. La prima parte della tesi è caratterizzata dalla rassegna della letteratura scientifica in merito al gender gap nell’imprenditoria e alle implicazioni che la presenza femminile comporta alle performance economiche e finanziarie delle aziende. Nella seconda parte sono discusse le analisi descrittive e statistiche svolte. Queste si focalizzano, in una prima fase, sul campione, analizzando la relazione tra percentuale femminile e innovazione sotto diversi aspetti quali, ad esempio, la regione e il settore economico; in secondo luogo, utilizzando un sotto-campione contenente le sole start-up innovative delle quali si è in possesso dei dati di funding, l’analisi sposta l’attenzione sul capital venture. Infine, si propongono delle analisi di regressione multipla in cui si testa la significatività della presenza di donne relativamente all’ammontare dei fondi di finanziamento ricevuti dalle aziende.