Studio sperimentale del danneggiamento a fatica mediante termografia attiva e passiva = Experimental study of fatigue damage by active and passive thermography

Lo studio del danneggiamento a fatica in ambito meccanico riveste un ruolo di fondamentale importanza, in quanto si stima che circa il 90% delle rotture nei metalli avvengano a seguito di sollecitazioni cicliche. I metodi convenzionali per la stima del limite di fatica di un materiale, come lo Staircase, richiedono una lunga campagna sperimentale, in quanto vengono utilizzate decine di provini e ciascuno deve essere portato a rottura, fatto che avviene dopo milioni di cicli nel momento in cui ci si trovi in prossimità del suddetto limite. Appare pertanto chiara l’esigenza di individuare tecniche più rapide per valutare il limite di fatica di un materiale e che consentano inoltre di indagare il livello di danneggiamento di componenti in opera, mediante metodi non a contatto. Risultati interessanti sono stati ottenuti negli anni passati utilizzando la tecnica della termografia ad infrarossi, la quale non richiede il contatto con il componente e garantisce la possibilità di stimare il limite di fatica e le proprietà termiche di un materiale, tramite prove di breve durata. Lo scopo del presente elaborato è quello di verificare la bontà della tecnica di termografia per la valutazione del livello di danneggiamento e conseguentemente la stima del limite di fatica, oltre che per la determinazione del legame che sussiste tra la diffusività termica e le sollecitazioni cui i provini sono stati sottoposti precedentemente.