Ritratto di città in bianco e nero. Torino nelle fotografie di Mario Gabinio tra Ottocento e Novecento = Black and white city portraits. Turin in the photographs of Mario Gabinio between the 19th and 20th centuries

Volendo indagare le forti trasformazioni architettoniche che hanno riguardato Torino durante la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, in particolar modo nei primi 40 anni del 900, il miglior metodo risulta essere indubbiamente l’analisi delle preziose testimonianze lasciateci in eredità dai fotografi attivi in quegli anni. Entrando più nel dettaglio, l’oggetto della mia ricerca è la fotografia di Mario Gabinio, fotografo rimasto inesplorato fino alla metà degli anni 70 del 900, che risulta essenziale per lo studio della materia, grazie al suo intenso lavoro fotografico (oggi conservato presso la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino). Il fotografo ci offre, infatti, testimonianze dirette delle trasformazioni urbane della città di Torino e deve la sua gloria proprio alle immagini di vedute urbane e di documentazione architettonica della Torino anni 20, proposte per la prima volta nel 1974 in una mostra indetta dalla Fondazione Agnelli. La ricerca di tesi parte dall’ipotesi secondo cui la fotografia di Gabinio sia fondamentale perché fissa nei suoi scatti un periodo di grandi trasformazioni urbane e per questo necessità di maggiori approfondimenti, trattandosi di un fotografo purtroppo ancora poco studiato nonostante abbia fornito foto di grande interesse per la città, riportando immagini nitide dei primi anni 40 del Novecento e fondamentali per lo studio della storia dell’architettura. Gabinio, durante i suoi anni di attività a Torino (1890-1938), ha documentato con grande precisione i monumenti, le piazze, le architetture e i cantieri della città, offrendoci importanti testimonianze. Tra i suoi documenti preziosi vi sono la realizzazione del palazzo della Reale Mutua, la costruzione e la struttura innovativa della Torre Littoria, le modifiche dell'area presso le porte palatine, la costruzione di alcune gallerie di Torino, il cantiere dello stadio Olimpico, il Borgo Medioevale nel Parco Valentino e i massicci lavori di trasformazione di via Roma, accuratamente documentati sia nel primo che nel secondo tratto. Si è deciso di sfruttare, ai fini della ricerca, le potenzialità dello strumento GIS per esplorare in modo approfondito il materiale fotografico. Grazie a questo approccio interdisciplinare, si sono analizzati gli aspetti geografici e spaziali delle fotografie, per comprenderne il contesto e trarne ulteriori informazioni sulla storia urbana. Utilizzando il GIS, si è creato un supporto che ha permesso la produzione di mappe basate sulle fotografie di Mario Gabinio. Usufruendo della Pianta di Torino e dintorni del 1911, contenuta nell’Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, D 135, si sono fissati dei punti precisi sulla carta. Torino passa da essere una città della famiglia reale a una città capitale e successivamente a una visione di città industriale, con questi cambiamenti che si attenuano nel corso del secolo successivo. Il presente progetto di ricerca intende essere uno studio aperto a contributi futuri: a partire dalla mappatura eseguita, si possono aggiungere attributi per indagare ancora meglio la qualità costruttiva degli edifici della città di Torino di quegli anni, i materiali utilizzati e le ulteriori trasformazioni urbane. Approfondendo ancora ulteriormente lo studio della fotografia di Gabinio, infatti, si può arrivare ad un’analisi notevole dal punto di vista della storia dell’architettura della città di Torino, che pone le fondamenta per una maggiore comprensione di quello che è il nostro presente.