Riqualificazione del Centro Culturale Jorge Eliécer Gaitán a Bogotá. Da rovina a monumento: lo spazio come custode della memoria collettiva. = Requalification of the Jorge Eliécer Gaitán Cultural Center in Bogotá. From ruin to monument: space as guardian of collective memory.

Bogotá, capitale della Colombia, ha subito una veloce e imponente espansione nel corso del XX secolo. Visto l’aumento della popolazione, l’arrivo di nuovi mezzi di trasporto e la nascita di imprese di urbanizzazione, l’area urbana smise di essere concentrata nel centro tradizionale e cominciò a crescere in senso longitudinale e trasversale. Protagoniste in questo scenario sono Fincas e Haciendas che dapprima erano terreni destinati alla produzione agricola alimentare, ma si ben prestarono alla costruzione di edifici residenziali diventando, nel tempo, a tutti gli effetti, dei nuclei urbani. La città in questi secoli non fu solo il palcoscenico delle trasformazioni urbane e architettoniche, ma, purtroppo, divenne anche il luogo di uno degli eventi di carattere sociale e politico più significativi del passato della Colombia, che segnò uno squarcio all’interno della sua storia: El Bogotazo. Scatenato dall’assassinio di Jorge Eliécer Gaitán il 9 Aprile 1948, ha avuto come conseguenza la quasi totale distruzione del centro storico della capitale e i suoi effetti si sono ripercossi su molte altre regioni del paese. Trent’anni dopo, all’interno della località Teusaquillo, nel quartiere Santa Teresita, accanto alla residenza del leader politico liberale viene costruito, grazie all’iniziativa di Gloria Gaitán, sua unica figlia, e su progetto di Rogelio Salmona, El Exploratorio Nacional, anche conosciuto come Centro Cultural Jorge Eliécer Gaitán. L’edificio-monumento realizzato in cemento e mattoni, per più di dieci anni subì diversi problemi causati da carenze di finanziamenti e, per di più, venne abbandonato dal 1996 per cui si presenta oggi in stato di evidente degrado. Obiettivo della tesi è il recupero della costruzione, la riconnessione con gli spazi pubblici e verdi circostanti e l’attivazione del centro tramite funzioni che possano accogliere i cittadini, mantenere viva la memoria collettiva e restituire alla città un luogo di socializzazione e impegno culturale.