Design di un Framework per un Virtual Set dedicato alle Produzioni Cinematografiche Indipendenti = Virtual Set Framework Design for Independent Movie Production

Risale agli anni precedenti il 2009 il primo uso di una tecnologia che permettesse di otte- nere un feedback in tempo reale di una ripresa live-action trasposta in ambiente virtuale. Per girare Avatar, James Cameron ed il suo team ebbero l’idea di tralsare il sistema di tracciamento ottico utilizzato per la performance capture direttamente sulla cinepresa. In tal modo era possibile misurare posizione e orientamento della camera in tempo rea- le oltre che a quelle degli attori, ed utilizzare il flusso di dati generato per animare le loro controparti virtuali per mezzo di un game engine. Dieci anni dopo, la serie TV Di- sney "The Mandalorian" viene girata in un limbo denominato LED Wall predisposto per essere un digital responsive background. Ciò rese possibile ridurre al minimo la fase di post-produzione filmica in virtù di una parte di effetti speciali ottenuti direttamente "in camera". La domanda di questo progetto di tesi è dove si possano porre artisti e produzioni indipendenti all’interno dello scenario attuale dell’industria cinematografica. Da un lato la corsa all’iperrealismo che comporta costi elevatissimi, dall’altro la ricerca di tecnologie sempre più "opache" che permettano di gestire l’enorme complessità di questi workflow nel minor tempo possibile. Il progetto "Virtual Set Framework Design for Independent Movie Production" vuole creare un ambiente di lavoro virtuale che permetta di gestire produzioni independen- ti a basso budget con tecnologie simili a quelle utilizzate dall’industria di riferimento. Attraverso il game engine Unreal Engine 5 sono stati integrati alcuni degli aspetti più im- portanti di una produzione audiovisiva in un unico ambiente. Una postazione computer vicino a un green set permette di gestire il sistema di lighting, compositing e camera trac- king in tempo reale. La parte di lighting viene gestita per mezzo di una console Chamsys da cui vengono inviati dei comandi alle fixture DMX sia reali (sul set) sia virtuali (nel game engine). Essendo i segnali identici, le coppie di luci avranno un comportamento similare, producendo una concordanza cromatica nell’immagine finale compositata. At- traverso il plugin "Composure" si è predisposto un algoritmo di chroma keying necessario a "bucare" il green screen. Inoltre, grazie all’ausilio di un garbage matte dinamico è possi- bile muoversi con la cinepresa nel set in qualsiasi posizione, avendo sempre un mascherino correttamente eseguito. Infine, per il fulcro concettuale del virtual set, si è optato per un sistema di tracciamento più economico rispetto a quello ottico usato dall’industria filmica. Attraverso la tecnologia della HTC Vive è possibile rilevare posizione e orientamento di un oggetto tramite un tracker posto su di esso ed un minimo di due stazioni ad infrarossi. Basandosi su calcoli trigonometrici, il tracker è in grado di ricostruire la propria posizione e rotazione rilevando ciclicamente la posizione delle stazioni. Attraverso il framework oggetto di questa tesi è quindi possibile ottenere un feedback visivo del compositing finale su un display ausiliario come avvenuto durante le riprese del film "Avatar". Inoltre, disponendo di alcuni LED panels, è anche possibile elidere la fase di compositng in software per ottenerla direttamente in camera durante le riprese.