Serena Abello
Alessandria: il "Museo della città". Rifunzionalizzazione del complesso dell'ex chiesa e convento di San Francesco oggi ex ospedale militare.
Rel. Agostino Magnaghi. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004
Abstract: |
Giunta al termine del corso di studi ho deciso di prestare un po' di attenzione alla mia città: Alessandria. L'esperienza fatta mi porta a raccogliere le conoscenze che più hanno caratterizzato la mia formazione culturale: la storia, la conservazione e la progettazione, per applicarle in un progetto per la città. La mia curiosità è nata leggendo un articolo' che faceva riferimento ad uno studio fatto sulla popolazione alessandrina per conto dell'Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria, curata da Giuseppe Rinaldi. Da questo studio emerge che numerosi sono i punti critici e i problemi che riguardano sia la città in se stessa sia i suoi abitanti che dimostrano diffuso malcontento soprattutto verso i servizi loro offerti. Ne risulta che gli alessandrini, per soddisfare le proprie esigenze, sono portati a rivolgersi altrove, anche se, è pur vero, che questo accade perché molti non conoscono a fondo le potenzialità presenti nel territorio cittadino. Questo interesse mi ha fatto ripensare ad uno dei temi trattati durante il corso di Politiche urbane e territoriali del Prof. Bertuglia, che si cala perfettamente nel ragionamento e si pone come possibile soluzione ai problemi emersi: il concetto, a mio parere, estremamente innovativo di "museo della città". Il museo inteso come istituzione che può evolversi con la società e divenire un sostegno per la sua trasformazione; un luogo di crescita, di dibattito ed elaborazione di una nuova città collettiva in cui i cittadini possano sentirsi parte integrante del processo evolutivo, un museo che non si occupa solo del passato ma che si rivolge al presente e soprattutto al futuro. Chiarito l'obiettivo e dopo aver svolto una approfondita analisi del tessuto urbano, soprattutto dell'area centrale, si è pensato alla localizzazione ideale per il museo della città, che è risultata essere il complesso dell'ex chiesa e convento di San Francesco, oggi ex Ospedale militare. II museo della città richiede, più di altre istituzioni, alcuni parametri fondamentali tra cui, una collocazione baricentrica rispetto all'insieme dei musei cittadini e ai beni culturali sparsi nella città. Fra i suoi scopi vi è quello di essere visitato da un ampio pubblico e per questo deve perseguire il criterio della massima facilità di accesso rispetto ai due tipi di visitatori previsti: i residenti e i turisti, per cui la centralità e l'accessibilità diventano i requisiti necessari per una possibile localizzazione. Il sito scelto si rivela il luogo ideale; la sua posizione baricentrica rispetto alla città lo rende facilmente accessibile per i residenti ma anche per coloro che giungono dall'esterno. A pochi minuti percorsi a piedi è situata la stazione ferroviaria e il capolinea del trasporto pubblico urbano ed extraurbano. L'area si trova nei pressi della zona pedonale e di quella a traffico limitato, nella parte di città vissuta prevalentemente a piedi. II complesso è proprietà comunale, grande polmone verde nel centro storico, collocato nelle vicinanze della sede amministrativa e delle vie commerciali. È posto a pari distanza dalle due piazze principali: Piazza Libertà e Piazza Garibaldi. Il grande isolato che comprende l'ex Ospedale militare è tra i più estesi e tra quelli che hanno subito più trasformazioni. Nella storia molti sono stati gli intenti progettuali che si sono interessati alla sua sorte e, per fortuna, non tutti sono stati realizzati. Oggi l'area è interessata da un progetto dell'amministrazione che prevede di recuperare la sconsacrata chiesa di San Francesco come Pinacoteca, destinare un corpo all'Università e il restante adibirlo a Nuovo Museo Civico. Tale progetto mira ad un uso parcellizzato del complesso mentre sarebbe auspicabile adibirlo ad un unico scopo. Ciò non significa che le diverse zone non possano essere sfruttate per usi e in orari diversi. Questo sito è stato interessato da un Piano di Recupero elaborato nel 1995 che ha condotto alla realizzazione di pochi interventi tra cui il rifacimento della copertura della chiesa e il recupero di alcune sale ai piani terreno e sotterraneo, allestendovi esposizioni permanenti e temporanee. Tutt'oggi il piano terreno è sede dell'esposizione permanente "Le Stanze di Artù" e il piano interrato ospita numerose esposizioni temporanee. Il complesso, nonostante l'incuria e l'abbandono presenta edifici in perfetto stato di conservazione grazie all'ottima fattura. Il recupero dell'ex Ospedale militare è senza dubbio tra le più importanti occasioni di rilancio culturale urbanistico della città. I servizi di cultura e di tempo libero hanno una valenza operativa e un'area di fruizione che vanno ben oltre il centro storico in cui sorgono, riguardano l'intera città e, in alcuni casi, il territorio provinciale. La città è al momento sostanzialmente priva di una struttura capace di ospitare congressi e manifestazioni culturali di rilievo, causa quest'ultima che contribuisce in modo sicuramente determinante ad emarginare Alessandria dal circuito delle occasioni importanti. II Museo della città deve divenire perno intorno al quale graviti l'intera attività culturale cittadina, non isolandosi ma integrandosi come struttura fruibile dal pubblico; esso consente al visitatore di vivere un'esperienza e non di visitare semplicemente una mostra. II Museo descrive passato, presente e futuro della città; a questi temi sono dedicate le tre sezioni tematiche, ognuna divisa in ulteriori periodi per consentire una sorta di viaggio nel tempo. Alla sezione "passato" è dedicata la maggior parte del complesso, ma le sale non sono stracolme di reperti e informazioni decontestualizzate, bensì, sfruttando le nuove tecnologie della comunicazione, forniscono le necessarie indicazioni e rimandano ai relativi musei specifici. Le sezioni "presente" e"futuro" si intersecano negli ambienti dell'ampliamento ottocentesco dell'Ospedale militare le cui sale si prestano anche strutturalmente ad allestimenti più flessibili. Il piano terreno, facilmente accessibile anche dal giardino orientale, diventa il punto di contatto tra amministrazione e popolazione, situazione auspicabile per l'attivazione delle politiche partecipative di cui si sente parlare da anni in Italia e in Europa. II complesso dell'ex Ospedale militare è segnato, nella storia, da numerose vicissitudini che ne hanno trasformato la conformazione e la destinazione. La funzione museale proposta, più di ogni altra conduce alla considerazione del rapporto tra contenuto e contenitore, quest'ultimo è, esso stesso nella connotazione di edificio storico, reperto e parte integrante del più vasto museo inteso come città. L'approccio del visitatore al museo stimola memoria e cultura che si possono riflettere sia sulla collezione esposta che sul contenitore; il museo della città di Alessandria potrà evocare la cultura francescana del 1300, la dominazione napoleonica del 1800 e la successiva evoluzione fino all'uso ad ospedale militare. Esso si presenterà come struttura da leggere nella sua evoluzione. La nuova destinazione lascerà nuovi segni che si depositeranno con i precedenti e ne consentiranno la lettura. L'obiettivo è quello di rivitalizzare l'edificio valorizzandolo con l'introduzione di nuove destinazioni che prestino attenzione alle potenzialità della preesistenza. Il progetto mira alla realizzazione di uno spazio urbano dove possano coesistere esperienze diverse e interessi diversi. È pensato come un grande spazio per incontrarsi fino a sera, bere un thè o un aperitivo, socializzare fra le persone e conoscere la città e la sua evoluzione. A. Magnaghi descrive il museo come "luogo gioioso dove contenitore e contenuto si fondono". II museo della città, per funzionare come tale, deve interessare diversi gruppi sociali e comunicare in modo accessibile e mirato ai diversi pubblici, attirando il maggior numero di visitatori. Deve inoltre svolgere un ruolo di educazione, informazione, istruzione, divertimento, nel modo meno discriminante possibile nei confronti dei diversi gruppi di utenti. Il progetto proposto vuole destinare ampi spazi alla didattica, rivolta agli adulti ma soprattutto ai visitatori più piccoli, permettendogli di entrare in contatto con il messaggio museale attraverso il gioco. È importante che tra la città e il suo museo si instauri un rapporto di collaborazione sinergica. Il museo deve rimandare alla città e viceversa. La rifunzionalizzazione del complesso destinato a museo comporta una necessaria riqualificazione del tessuto urbano e soprattutto delle vie che si percorrono per accedervi. La zona che più necessita di un recupero è lo slargo su cui affaccia l'ingresso del Museo della città. Questo luogo è oggi sede di parcheggi selvaggi. Sarebbe buona cosa ripavimentare la via e attrezzarla con l'arredo urbano. Il museo deve rimandare il visitatore alla scoperta della città vera e, a questo scopo, potrebbe giovare un'adeguata segnaletica nel tessuto urbano. In sostanza si può affermare che il museo deve plasmarsi alla città, così come la città deve fornire gli opportuni supporti per la realizzazione del rapporto di collaborazione sinergica, obiettivo principale della proposta progettuale. |
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Relatori: | Agostino Magnaghi |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Parole chiave: | museo - Alessandria - san Francesco - ospedale miltare |
Soggetti: | A Architettura > AL Edifici e attrezzature per l'istruzione, la ricerca scientifica, l'informazione T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TA Consolidamento |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/266 |
Capitoli: | Indice Introduzione CAPITOLO 1: II museo della città 1) Un Museo della città in Alessandria 1.1) I contenuti di un museo della città in Alessandria 1.2) Possibili localizzazioni 1.3) Scelta del sito CAPITOLO 2: Inquadramento storico e territoriale 2) Breve ricostruzione delle fasi di crescita della città 2.1) Ricerca e schedatura del materiale d'Archivio 2.2) Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) 2.3) Piano Generale del Traffico Urbano (P.G.T.U.) 2.4) Analisi della situazione attuale 2.4) Implicazioni progettuali 2.5) Analisi della situazione esistente e prime indicazioni di progetto CAPITOLO 3: II complesso architettonico dell'ex Ospedale Militare 3) Linee guida per il progetto di rifunzionalizzazione 3.1) La conoscenza come fase principale del progetto di rifunzionalizzazione 3.2) L'importanza della documentazione 3.3) Adeguamento della preesistenza alla nuova destinazione d'uso 3.4) Breve ricostruzione delle fasi di crescita del complesso 3.5) Regesto Storico 3.6) Schede dei documenti d'Archivio riguardanti l'evoluzione del complesso 3.7) Descrizione dello stato attuale 3.8) La chiesa di San Francesco, descrizione degli interventi già realizzati e di quelli previsti dall'Amministrazione comunale CAPITOLO 4: Interventi progettuali sul complesso dell'ex Ospedale militare 4) II progetto 4.1) Nuove destinazioni d'uso 4.2) Riferimenti progettuali 4.3) Punti salienti dell'intervento 4.4) Interventi di restauro, conservazione e allestimento espositivo della chiesa e della sacrestia Conclusione |
Bibliografia: | Giuseppe Antonio Chenna, Del Vescovado de' Vescovi e delle Chiese delle città e Diocesi d'Alessandria, tomo li, Alessandria, 1786. Giovanni lachino, Vicende militari della città di Alessandria. 1168-1878, Industria Grafica O. Ferrari & C., Alessandria, 1929. Livio Burato, Pierangelo Coscia (a cura di), Gli 800 anni di Alessandria, Aeda, Torino,1968. Giulio leni, Trasformazioni morfologiche di Alessandria basate sulle iconografie, parte Il del piano quadro per la zona centro, studio eseguito per il comune di Alessandria sul materiale cartografico e catastale di Alessandria (ASAL) e Torino (ASTo e BN) e Milano (ASMI), 1977. AA.W., Vivere in Alessandria. Storia della città di Alessandria e del suo territorio dalle origini al primo Novecento, Edizioni dell'Orso, Alessandria, 1980. Nicola Basile, La città mia. I nostri sobborghi e appunti di folklorismo alessandríno, edizione aggiornata (a cura di) M. Basile, L. Rossi, M. Bruno, U. Boccassi, Graphica Wr, Alessandria, 1982. Gabriella Miano, Pierluigi Robotti, Il ruolo dei grandi contenitori urbani nel processo storico di aggregazione della città. Le trasformazioni dei conventi e delle caserme ad Alessandria dal XVII al XX secolo, tesi di Laurea, Facoltà di Architettura, Politecnico di Torino, A.A. 1981/82. Allegato A: Schede sinottiche. Lorenza Lorenzini, Marco Necchi, Alessandria storia e immagini, Il Quadrante, Alessandria, 1982. Dario Milanese (a cura di), Spazi e strumenti di conoscenza. Progetto Alessandria. Proposte per un programma di lavoro, Alessandria, 1990. M. Dezzi Bardeschi, Restauro: punto e a capo, Milano, F. Angeli, 1992. Caterina Escard, Relatore prof.ssa E. Calvi, Correlatore arch. A. Barboso, Progetto di riqualificazione di una parte di città: ex ospedale militare e chiesa di San Francesco ad Alessandria, tesi di Laurea, Facoltà di Architettura, Politecnico di Torino, A.A. 1992/93. Archivio Comunale, faldone: Ex chiesa di San Francesco. Ex ospedale militare. Piano di Recupero redatto dall'architetto Giuseppe Astuti, 1995. Simona lvaldi, Relatore prof. G. Orlando, L'organismo dell'ospedale militare di Alessandria. Dal rilievo alla risposta del dettato concorsuale della sua rifunzionalizzazione. Ipotesi per un progetto, tesi di Laurea, Facoltà di Architettura, Politecnico di Torino, A.A. 1996/97. Claudio Zarri, Alessandria da scoprire, Ugo Boccassi Editore, Alessandria, 1996. Roberto Livraghi, Alessandria, Milano, 1997. Gian Maria Panizza, Roberto Livraghi (a cura di), Le intermittenze della memoria, Archivio di Stato di Alessandria - Associazione Città Nuova Alessandria, Incontro del 2 aprile 2000. Renato Lanzavecchia, Storia della Diocesi di Alessandria, 2000. M. Dalla Costa (a cura di), ll progetto di restauro per la conservazione del costruito, Celid, Torino, 2000. Maria Adriana Giusti (a cura di), Temi di restauro, Celid, Torino, 2000. Giuseppe Rinaldi (a cura di), L'immagine di Alessandria. Ricerca sulla percezione che gli alessandrini hanno della loro città, Associazione Cultura & Sviluppo - Alessandria, edizioni Guerini e associati, Milano, 2003 AA.W., Franco Albini. Architettura e design 1930-1970, Centro Di, Firenze,1979. M. Dezzi Bardeschi, Restauro: punto e a capo, Milano, F. Angeli, 1992. Antonio Piva, Lo spazio del museo. Proposte per l'arte contemporanea in Europa, Marsilio Editori, Venezia, 1993. Cristoforo Sergio Bertuglia, Francesca Bertuglia, Agostino Magnaghi, Il museo tra reale e virtuale, Editori Riuniti, Roma, 1999. Mario Federico Roggero, ll museo dal taccuino dell'esperienza, Editori Riuniti, Roma, 1999. Rosalba lentile (a cura di), Riconversione di manufatti storici in musei. I musei di oggi in edifici di ieri, Atti delle giornate di studio, Torino, 7-8 maggio 2001, Castello del Valentino, Name, Genova, 2002. Alessandro Castagnaro, Gnosis architettura. Sovrastrutture. Interventi in archeologia, museografia e arte contemporanea, Electa, Napoli, 2002. Cristoforo Sergio Bertuglia, Chiara Montaldo, Il museo della città, FrancoAngeli/Urbanistica, Milano, 2003. Pietro Carlo Pellegrini (a cura di), Allestimenti museali, Federico Motta Editore, 2003. Italo Calvino, Le città invisibili, Arnoldo Mondatori editore, Milano, 1993. Jacques Le Goff, L'Europa medievale e il mondo moderno, Editori Laterza, Bari, 2003. |
Tavole: | Allegato 1: "L'immagine di una città" Allegato 2: Resoconto dell'analisi sociologica Allegato 3: Sistema museale e culturale del territorio cittadino Allegato 4: Delibera della Giunta comunale: Nuovo Museo Civico Allegato 5: Elenco dei musei di Alessandria e provincia inseriti nell'iniziativa "Abbonamento Musei Torino Piemonte" Allegato 6: "Archeologie dimenticate" Allegato 7: Siti di interesse storico artistico (dal testo di Claudio Zarri) Allegato 8: Piano Generale del Traffico Urbano, 1999. Sintesi Allegato 9: Ex zone industriali dimesse in Alessandria Allegato 10: Norma di attuazione n.32 del P.R.G.C. 1990 |
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