Il problema del Newsvendor e il rimpianto: l'emozione come spiegazione dell'effetto pull to center. (da rivedere)

Il corpus di ricerche svolte nel campo della teoria comportamentale nel problema del Newsvendor nell’ultimo ventennio è veramente vasto, e io stessa mi esimo dal cercare di coglierne tutti gli aspetti. Mi sono concentrata sull'analisi dell'effetto pull to center, il più robusto fino ad ora ritrovato in tutti gli studi svolti in questo contesto. I risultati spesso sono difficili da conciliare in quanto, ad esempio, in alcuni esperimenti l’effetto pull to center è più forte in caso di margini elevati mentre in altri è più forte in quelli a basso margine e in altri ancora l’effetto è simmetrico. Essendo una tema in cui la ricerca si è addentrata da non troppi anni, è probabile che nel corso del tempo si avranno ancora più evidenze a disposizione per avere un chiaro quadro di riferimento sul tema. Infatti, ciò che maggiormente preme in questo momento, è a parer mio, capire quale sia il fattore alla base dell’effetto pull to center. Tutte le teoria esposte fino ad ora si sono impegnate nel cercare una spiegazione sensata all’effetto, ma probabilmente senza una comprensione dei processi cognitivi che guidano il decisore nel suo processo di ordinazione, sarà difficile avere chiaro il perché nella realtà si verifichi il comportamento di ordinazione noto come effetto pull to center. Bisogna senza dubbio comprendere appieno il processo decisionale umano e i fattori che lo determinano. Infatti sebbene le teorie più famose utilizzino molti fattori diversi per analizzare l’effetto pull to center emergono tutti da un punto di vista comune: quello dell’osservatore. Le spiegazioni fornite per il verificarsi dell’effetto pull to center sono per lo più attribuite a fattori disposizionali dei decisori. Ma quando si osserva un decisore prendere la sua decisione di ordinazione, e poi questa è coerente con l’aver considerato un’euristica, si può essere davvero sicuri che il decisore abbia realmente seguito tale euristica?! Probabilmente la situazione in cui vengono prese le decisioni potrebbe aiutare a spiegare il perché le persone prendano decisioni in una certa direzione. Per i ricercatori, riconoscere quali siano le forze situazionali che influenzano il comportamento di scelta è stato sicuramente difficile, dato che il fenomeno che viene studiato si svolge a livello astratto. Per comprendere la situazione in cui i decisori prendono le loro scelte bisognerebbe immaginare di vivere tali situazioni e dedurre di conseguenza come ciò che vivono influenzi le loro scelte. Il prossimo capitolo si concentra su ciò, sul provare ad assumere il punto di vista del vero attore nel problema del newsvendor, ovvero il decisore, per provare a spiegare cosa lo spinge a far si che le quantità ordinate siano distorte dalle quantità ottimali. Nella misura in cui le inferenze disposizionali sono ingiustificate quando le persone fanno esattamente ciò che l’ambiente o la situazione richiedono (Gilbert e Malone, 1995), gli studi che seguono cercano di scoprire i fattori situazionali che determinano il comportamento dei decisori. Ci si pone quindi la domanda: le forze situazionali possono spiegare come i decisori si comportano quando scelgono le quantità d’ordine nel problema del newsvendor? E questo comportamento di ordinazione può produrre un risultato in cui le quantità medie degli ordini si collocano tra l’ordine che massimizza il profitto e la domanda media, come evidenziato nell’effetto pull to center?