Esteve Dutto
L'allegoria del Tempo nell'architettura e negli apparati del Palazzo Reale di Torino, tra cantiere, scienza e arte (XVII-XIX secolo): nuove acquisizioni = The allegory of Time in the architecture and apparatus of the Royal Palace of Turin, throughout construction yards, science and art (XVII-XIX centuries): new foundings.
Rel. Monica Naretto, Paolo Cornaglia, Marina Feroggio, Lorenza Santa, Monica Volinia. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2022
Abstract: |
Fin dall’epoca medievale il territorio subalpino vede emergere tra i domini locali la dinastia dei Savoia: il potere detenuto dalla famiglia cresce, lo Stato si eleva e raggiunge il rango europeo. Cento anni dopo lo spostamento della capitale da Chambery, nel 1663 la corte si insedia a Torino all’interno del nuovo Palazzo Ducale, luogo dove la politica d’immagine e le regole di etichetta trovano sicura esaltazione. Nella città capitale gravitano sofisticati intellettuali che pianificano architetture ed elaborano raffinati programmi iconografici in cui ogni dettaglio è ingranaggio della macchina scenica barocca, che contrassegna gli ambienti della residenza. Celebrazione e giustificazione del potere divengono i temi principali dei cicli decorativi plasmati attorno al sentimento della Vanitas. Particolare slancio assume il concetto di Tempo, che nel suo poliedrico dominio diviene prova del valore dinastico. Allegorie del Tempo, orologi solari e strumenti di misura meccanici guarniti da casse cesellate nobilitano le sale, potenziando metaforicamente il concetto. Gnomonica e architettura si compenetrano durante il ‘600 divenendo inscindibili. Dal ‘700 entra nel Palazzo un sublime arredo progettato: geometrie, specchi e orologi costruiscono una rinnovata scenografia. L’800 ripercorre il tema del Tempo integrandolo nel rigore ordinato del neoclassicismo. Il lavoro di tesi ha origine dal tirocinio svolto presso i Musei Reali sul tema della datazione della meridiana a camera oscura presente nel Salone di Guardia Svizzera del Palazzo Reale di Torino. Dopo l'analisi del contesto architettonico in cui l’opera è collocata si è approfondita la sua storia, individuando cronologicamente le fasi costruttive all’interno della stratificazione della facciata, grazie alla perlustrazione delle fonti documentarie. Particolare attenzione è stata data agli aspetti strutturali e al loro disporsi diacronico. Sono state inoltre analizzate le permanenze materiali applicando la tecnica diagnostica non distruttiva della termografia all’infrarosso, con il supporto del LabDIA PoliTo. L’indagine ha confermato quanto emerso unendo ragionamenti architettonici e ricerca storica. Per ascrivere la realizzazione dell’orologio, la ricerca ha esplorato maestranze e orologiai del contesto architettonico e artistico piemontese, attribuendo l’opera a due figure stabilmente attive a corte. È stato individuato anche l’orologio solare preso a modello dallo strumento torinese insieme alla motivazione storica per la quale è giunto a Torino. Della meridiana sono stati osservati i legami con gli apparati decorativi e allegorici realizzati durante i secoli, ripercorrendo in primis gli ambienti perduti che incarnavano il tema del tempo fin dal ‘500. L’analisi dei testi descrittivi, dei programmi celebrativi, dei cerimoniali, e nuovamente dei documenti, ha ricostruito la raffinata trama di significati che dipanandosi tra le sale fortificava il valore dinastico. Ogni stratificazione degli apparati decorativi, fino all’800, ha avuto un confronto con la sensibilità iconografica e celebrativa coeva al fine di individuare le ragioni delle scelte architettoniche e figurative. Si è infine tentato di approfondire “le sfumature del Tempo” in relazione ai principali ambienti toccati dal tema in funzione alle scelte architettoniche. La disamina della mitologia e l’analisi dell’iconografia hanno confermato le evidenze metaforiche emerse, che rendono concreti negli apparati i concetti legati al Tempo. |
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Relatori: | Monica Naretto, Paolo Cornaglia, Marina Feroggio, Lorenza Santa, Monica Volinia |
Anno accademico: | 2022/23 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 277 |
Informazioni aggiuntive: | Tesi secretata. Fulltext non presente |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/25314 |
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