Ex Scalo merci San Paolo: una chiave di lettura europea in termini di riqualificazione sostenibile = Ex San Paolo freight yard: a European interpretation key in terms of sustainable redevelopment

Il Green Deal europeo mette maggiormente in luce l’improcrastinabile necessità di transizione verso una seria e resiliente politica di chiave sostenibile. Il cambiamento climatico in atto è attribuito in gran parte al fabbisogno energetico degli edifici e si manifesta seppur con diverso vigore e in diverse occasioni in ogni parte del globo. Questo si traduce in flussi migratori da zone sempre più colpite dall’aumento delle temperature e dal conseguente impoverimento idrico e alimentare. In ambito europeo i paesi dell’unione sono chiamati ad attuare politiche di transazione climatica volte a ridurre l’impatto ambientale e innescare comportamenti e consapevolezze sociali in grado di invertire la rotta catastrofica preannunciata. In particolare le città sono luoghi di alto rischio per l’impatto climatico in quanto ambienti fortemente antropizzati e con elevati livelli di inquinamento considerando anche il fatto che la conurbazione ne è sempre più in espansione e la richiesta energetica è appagata per lo più da fonti fossili . Proprio in virtù della presa di consapevolezza dell’importanza del ruolo delle città come elementi di svolta climatica le amministrazioni sono sempre più chiamate a investire risorse al fine di invertire la tendenza sull’emissioni di carbonio in ambiente. I centri abitati diventano così i luoghi di sperimentazione e ricerca dove strategie politiche, sociali ed economiche vengono messe in campo per intraprendere un’azione sistemica e integrata al fine di raggiungere gli obiettivi mondiali prefissati perseguendo le dimensioni dello sviluppo sostenibile ovvero crescita economica, inclusione sociale e tutela dell’ambiente. Ciò introduce la necessità di un approccio multidisciplinare volto a comprendere su più larga scala gli aspetti sostenibili della transizione energetica che non si prefigura unicamente come insieme di sofisticate tecnologie ma volge lo sguardo alle prospettive sociali, ecologiche, progettuali e comportamentali in grado di rapportarsi al cambiamento in atto. Prendendo in considerazione la realtà progettuale si predilige un ambito definito entro cui valutare e quantificare la sostenibilità energetica traducendo le azioni in interventi a scale ridotte (per lo più la micro scala dell’edificio) e con diverse soluzioni finali. Allo stesso tempo si fa necessaria la valutazione di una scala di maggiore entità su cui operare al fine di genere un impatto di maggior valore in termini energetici di riqualificazione funzionale e sociale. Da queste considerazioni ne consegue che ampie aree come quelle degli scali ferroviari torinesi possano essere luogo di nuova e necessaria sperimentazione collocando l’intervento sotto la dicitura europea di PED Positive Energy District . Essendo però quest’ultimo un processo di carattere sperimentale che coinvolge innumerevoli parti nello specifico con sfondi politici ed economici in questa tesi non è parso opportuno occuparsi dell’aspetto tecnico e numerico di una tale operazione ma verrà proposta la progettazione urbanistica e architettonica dell’area facendone base per un possibile futuro studio in termini volti ad intensificare concretamente gli impegni in ottica di smart city. Nel particolare si è focalizzata l’attenzione nella progettazione di un’innovation hub in quanto considerato lo spazio fisico per eccellenza che si fa promotore attraverso l’innovazione e la condivisione delle iniziative di transizione ecologica.