Valutazione del ciclo di vita di pavimentazioni stradali in conglomerato bituminoso. = Life Cycle Assessment of asphalt road pavements.

Pensando ad attività ricadenti in ambito industriale, la mente umana spazia tra processi che, per essere realizzati, necessitano di risorse e riemettono emissioni in atmosfera. Qualsiasi lavorazione restituisce benefici per l’uomo, ma, tuttavia, nasconde aspetti negativi dal punto di vista ambientale. La problematica ambientale è ad oggi discussa in ogni settore, e si concretizza in norme standardizzate e programmi d’azione volti allo sviluppo sostenibile. Infatti, è noto come definendo obiettivi da raggiungere, evitando sprechi e favorendo il riutilizzo di risorse, è possibile compiere passi importanti per prendersi cura e salvaguardare il Pianeta. È sotto tali premesse che nasce e si sviluppa la metodologia di valutazione ambientale del ciclo di vita di beni e/o servizi, o LCA (Life Cycle Assessment). Questa metodologia rappresenta uno strumento efficace e apprezzabile di indagine che restituisce risultati validi, in ogni ambito di applicazione, tra cui quello dell’ingegneria stradale. D’altronde, anche in ambito stradale, la ricerca evolve nella direzione di riciclo e riutilizzo, il che, come provato, comporta vantaggi economici ed ambientali. In particolare, le nuove tecniche di costruzione stradale favoriscono il riutilizzo di materiale fresato (Reclaimed Asphalt Pavement), ottenuto dalla scarifica delle pavimentazioni ammalorate, soprattutto nello strato di fondazione di nuove sovrastrutture. Il desiderio di indagare e modellare scenari sostenibili hanno posto le basi per la stesura del presente lavoro di tesi. L’obiettivo principale dell’analisi proposta consiste nell’applicazione della metodologia LCA al caso specifico delle pavimentazioni stradali in conglomerato bituminoso, per il cui svolgimento è stato utilizzato il software commerciale SimaPro. Il seguente percorso di tesi ha riguardato l’implementazione di due casi studio seguendo un approccio “cradle-to-gate”. In primo luogo, è stato ripercorso il ciclo di vita di una pavimentazione flessibile standard composta da un pacchetto stradale in conglomerato bituminoso e una fondazione in misto granulare. Successivamente, nel secondo caso, si è ricreata una pavimentazione innovativa, differente dalla precedente principalmente per la composizione dello strato di fondazione. In questo caso, infatti, si è voluto indagare l’impatto derivante dall’utilizzo di materiale da riciclo nello strato di fondazione in misto granulare stabilizzato a cemento. Parlando di analisi “cradle-to-gate”, i confini del sistema hanno inglobato le fasi di realizzazione della pavimentazione stradale, a partire dall’estrazione e produzione delle materie prime per la miscela e le successive lavorazioni necessarie a restituire l’opera finita. Si è potuto osservare come l’utilizzo di materiale riciclato comporta vantaggi ambientali ed economici. Difatti, gli strati di fondazione sono quelli che, più degli altri, necessitano di maggiori quantità di materiale. Pertanto, favorendo l’impiego di materiale riciclato, si preserva l’estrazione di aggregati vergini e si abbattono le emissioni derivanti dalle lavorazioni necessarie a renderli adatti in ambito stradale. Tuttavia, anche gli aggregati riciclati necessitano di alcuni trattamenti, come la vagliatura. Di conseguenza, anche il loro utilizzo implicherà emissioni in aria, acqua e suolo. Con il presente lavoro di tesi si vuole, quindi, proporre un modello di valutazione ambientale per le pavimentazioni stradali, da utilizzare successivamente per lo sviluppo di futuri cicli di vita di pavimentazioni sostenibili.