Francesca Bonino , Alessandro Falzone
Valutazione dei rischi e sicurezza in cantiere: il nuovo Juventus stadium. Analisi e gestione delle criticità nei cantieri degli stadi.
Rel. Elisa Cavallo. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2011
Abstract: |
INTRODUZIONE
La sicurezza dei lavoratori è stata una delle preoccupazioni principali del legislatore in materia di lavoro fin dal momento in cui la prima e incerta legislazione sociale, l'Associazione Internazionale dei Lavoratori (A.I.L.) del 1864, si mosse a disciplinare una situazione, quella della Prima Rivoluzione Industriale di metà Ottocento, pesantemente squilibrata a danno di chi prestava la sua opera. Le questioni della sicurezza dei lavoratori, della prevenzione degli infortuni, degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali si ripresentano periodicamente e drammaticamente come alcuni dei problemi principali che affliggono il mondo del lavoro nonostante lo sviluppo dinamico e sempre più efficiente della scienza e dell'innovazione tecnologica. Dai dati Inaii si evince che il 2008 ha registrato una diminuzione di morti bianche (tuttavia si parla di migliaia di vittime) a dimostrazione del fatto che grazie a un'attenta attività di prevenzione e a una significativa promozione della cultura della sicurezza si possono ottenere risultati importanti e positivi per tutta la società italiana. Nonostante ciò, episodi drammatici (il preciso richiamo è al drammatico incidente avvenuto nelle acciaierie della Thyssen-Krupp di Torino, la notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, che è costato la vita di sette operai) sono la testimonianza di come la manchevolezza di semplici e necessari accorgimenti sono fatali per la vita dei lavoratori. Le statistiche indicano un quadro italiano in netto miglioramento anche per il 2009 e per il 2010; nei primi sei mesi del 2009 diminuiscono sia gli infortuni sia le morti sul lavoro, in cui i cali sostenuti sono pari rispettivamente al 10,6% e 12,2%, anche se non bisogna dimenticare che il primo semestre 2009 è stato un periodo particolarmente negativo per l'economia italiana sia sul versante dell'occupazione, diminuita dell'1,3%, sia su quello della produzione industriale, calata di oltre il 20%. In termini numerici, nel primo semestre del 2009 gli infortuni sul lavoro sono stati 397.980 contro i 444.958 del primo semestre 2008, mentre i casi mortali sono stati 490 a fronte dei 558 dello stesso periodo dell'anno precedente. Per quanto riguarda il 2010 invece, dalle stime preliminari diffuse recentemente dall'INAIL emerge che nell'anno passato il numero di morti sul lavoro è stato inferiore a 1000, che rappresenta un record storico per l'Italia dal dopoguerra ad oggi, permanendo pur sempre inaccettabili le dimensioni del fenomeno. Più precisamente, le stime indicano per gli infortuni mortali un calo pari al 6,9% (da 1.053 del 2009 a 980 vittime nel 2010), calo che nell'anno precedente era stato del 6,0%. Scomponendo il fenomeno nei vari rami di attività e considerando quello interessante per il futuro di questo lavoro, la riduzione delle morti sul lavoro nelle costruzioni è decisamente significativa, in termini percentuali si registra una diminuzione del 10,5%. Tuttavia, nonostante questi traguardi, in ambito europeo l'Italia resta uno dei paesi con il più alto numero di morti sul lavoro (infatti il Censis, con un'indagine divulgata il 5 agosto del 2008, sostiene che attualmente vi sono più morti bianche che omicidi): negli ultimi dieci in Germania gli infortuni mortali sono diminuiti del 48,30%, in Spagna del 33,64%, in Italia solo del 25,49%, anche se la situazione è migliorata. Il fenomeno infortunistico nel mondo del lavoro è diventato un fenomeno sociale di massa e in particolare risulta più complesso quando il luogo di lavoro è costituito dal cantiere edile: esso è, per sua natura, uno degli ambienti lavorativi più pericolosi, soprattutto per la sua estrema dinamicità in quanto il lavoro nel cantiere è in continua evoluzione, con problematiche, modalità operative e pericoli sempre diversi, senza dimenticare i problemi derivanti dalle condizioni atmosferiche e dalla frequente presenza di più imprese contemporaneamente in spazi ristretti. |
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Relatori: | Elisa Cavallo |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Numero di pagine: | 323 |
Soggetti: | A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport A Architettura > AM Estimo |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2386 |
Capitoli: | ABSTRACT pag. 7 INTRODUZIONE pag. 10 PARTE PRIMA Metodologia di progetto e gestione della sicurezza in cantiere CAPITOLO 1. Normativa, figure e strumenti pag. 12 1.1Luogo di lavoro e normativa pag. 12 1.2Cantiere e normativa pag. 15 1.3Progettare la sicurezza: i soggetti e le loro responsabilità pag. 19 1.3.1Il committente pag. 19 1.3.2Il datore di lavoro dell'impresa affidataria pag. 20 1.3.3Il responsabile dei lavori pag. 21 1.3.4Il coordinatore di sicurezza pag. 22 1.4Progettare la sicurezza: gli strumenti e i loro contenuti pag. 25 1.4.1Piano di sicurezza e coordinamento pag. 25 1.4.2Notifica preliminare pag. 27 1.4.3Fascicolo tecnico dell'opera pag. 29 1.4.4Piano operativo di sicurezza pag. 30 1.4.5Piano di sicurezza sostitutivo pag. 31 NOTE pag. 33 CAPITOLO 2. Metodologia di valutazione dei rischi in cantiere pag. 36 2.1II rischio e le conseguenze del rischio pag. 36 2.1.1Definizione del rischio pag. 36 2.1.2Infortunio e malattia professionale pag. 37 2.2La valutazione del rischio pag. 39 2.2.1Individuazione del rischio pag. 40 2.2.2Analisi del rischio pag. 42 2.2.3Pesatura del rischio pag. 45 2.3Le strategie operative per gestire la sicurezza pag. 48 2.3.1Dispositivi di protezione individuale pag. 50 2.3.2La sorveglianza sanitaria pag. 51 2.41 fattori di rischio pag. 54
CAPITOLO 3. Metodologia progettuale dell'area di cantiere pag. 57 3.1Analisi dell'area di cantiere pag. 57 3.2Organizzazione dell'area di cantiere pag. 59 3.3Organizzazione e gestione delle lavorazioni pag. 73 NOTE pag. 75 PARTE SECONDA II cantiere-stadio: applicazione della metodologia individuata al cantiere del nuovo Juventus Stadium CAPITOLO 4. Lo stadio attraverso la storia pag. 77 4.1L'evoluzione dello stadio pag. 77 4.2Lo stadio come prodotto in evoluzione pag. 95 CAPITOLO 5.Criticità nei cantieri degli stadi pag. 96 5.1Lo stadio: un problema di localizzazione pag. 98 5.1.1Individuazione della problematica pag. 98 5.1.2 Individuazione del modus operandi pag. 102 5.2Accessi stradali pag. 106 5.2.1Individuazione della problematica pag. 106 5.2.2Individuazione del modus operandi pag. 106 5.3Demolizioni, smontaggi e smaltimento pag. 108 5.3.1Individuazione della problematica pag. 108 5.3.2Individuazione del modus operandi pag. 109 5.4L'uso dei prefabbricati come materiali da costruzione pag. 113 5.4.1Individuazione della problematica pag. 113 5.4.2Individuazione del modus operandi pag. 114 5.5La manutenzione: lo stadio come cantiere aperto pag. 117 5.5.1Individuazione della problematica pag. 117 5.5.2Individuazione del modus operandi pag. 118 CAPITOLO 6. Da Stadio Delle Alpi a Juventus Stadium pag. 122 6.1Lo Stadio Delle Alpi pag. 122 6.2Lo Juventus Stadium pag. 127 6.3Iter di realizzazione del nuovo Juventus Stadium pag. 132 6.3.1Marzo 2008: approvazione del progetto da parte del CdA pag. 132 6.3.2Aprile 2008: firma dell'accordo con la Società Sportfive pag. 133 6.3.3Settembre 2008: gara d'appalto per le demolizioni pag. 133 6.3.4Novembre 2008: inizio delle demolizioni pag. 133 6.3.5Dicembre 2008: accordo con Nordiconad pag. 141 6.3.6Marzo 2009: firma dell'accordo di finanziamento con l'Istituto per il Credito Sportivo pag. 141 6.3.7Giugno 2009: inizio dei lavori di costruzione del nuovo stadio pag. 142 6.3.8Settembre 2010: innalzamento dei pennoni di sostegno della copertura pag. 144 6.3.9 Aprile 2011: inizio lavori sul terreno di gioco pag. 151 CAPITOLO 7. Il nuovo Juventus Stadium: indagini sull'area di cantiere pag. 155 7.1 Conoscenza e analisi dell'area di cantiere pag. 155 7.1.1Individuazione degli elementi essenziali presenti nell'area di cantiere pag. 156 7.1.2 Valutazione dei rischi connessi all'area di cantiere pag. 164 CAPITOLO 8.Il nuovo Juventus Stadium: organizzazione dell'area di cantiere e delle lavorazioni durante le fasi di demolizione e smontaggio, messa in opera di elementi prefabbricati, montaggio e varo pennoni pag. 190 8.1Organizzazione dell'area di cantiere pag. 191 8.2Demolizioni e smontaggio: organizzazione e valutazione dei rischi pag. 202 8.3Montaggio di prefabbricati: organizzazione e valutazione dei rischi pag. 211 8.4Montaggio e varo pennoni: organizzazione e valutazione dei rìschi pag. 223 CAPITOLO 9.Il nuovo Juventus Stadium: il cantiere-stadio durante le opere di manutenzione "intra-partite". pag. 238 9.1Analisi dell'area di cantiere pag. 238 9.2Organizzazione dell'area di cantiere durante le opere manutentive pag. 240 9.3Organizzazione delle lavorazioni durante le opere manutentive: il cronoprogramma pag. 245 9.4Vantazioni dei rìschi derivanti dalle lavorazioni pag. 248 CONCLUSIONI. Indicazioni generali per la progettazione e la gestione della sicurezza di uno stadio in fase di cantiere e di manutenzione pag. 272 BIBLIOGRAFIA pag. 291 RINGRAZIAMENTI pag. 295 ALLEGATI pag. 296
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