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Rifiuti dell'edilizia: smaltimento e riciclo dei materiali da costruzione.

Angela Collarino

Rifiuti dell'edilizia: smaltimento e riciclo dei materiali da costruzione.

Rel. Jean Marc Christian Tulliani. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2011

Abstract:

Viviamo in un mondo che produce sempre più rifiuti, non sappiamo come fare a sbarazzarcene: eppure la Terra ha provveduto, per miliardi di anni, a smaltire "da sola” i rifiuti prodotti, senza arrecare alcun danno all'ambiente.

In natura il concetto di rifiuto non esiste: tutto ciò che viene scartato, se ha caratteristiche naturali, viene assorbito dall'ambiente e rimesso in circolo; questa è la lezione che dobbiamo imparare dalla natura: produrre oggetti e beni che possano essere assorbiti dall'ambiente una volta terminato il loro utilizzo. Ma fino a che ciò non sarà possibile, dobbiamo abituarci a valorizzare, anziché gettare, i rifiuti che produciamo.

Rifiuti.

La soluzione è, innanzitutto, cercare di produrne il meno possibile e cercare di far durare il più a lungo possibile ciò che utilizziamo e, in seguito, valorizzare ciò che scartiamo riutilizzando tutti i materiali che possono essere riciclati con la raccolta differenziata: quest'ultima è infatti oggi il modo più sostenibile per smaltire.

Il recupero dei rifiuti è una delle tematiche che, da alcuni anni si è imposta all'attenzione dell'opinione pubblica, attraverso delle campagne di sensibilizzazione si è cercato di cambiare le abitudini dei cittadini, partendo dai piccoli gesti quotidiani che si possono adottare nelle proprie abitazioni con l'utilizzo della raccolta differenziata, applicabile poi sul posto di lavoro, nei luoghi pubblici e nelle strade.

L'attenzione dei rifiuti interessa però anche situazioni più complesse, come l'attenzione allo smaltimento delle sostanze provenienti dalle lavorazioni delle industrie o come nel caso dell'architettura, ai materiali provenienti dalle demolizioni di edifici.

Il tema trattato di seguito centra l'attenzione allo smaltimento e al riciclo dei materiali edili, in particolare ai materiali provenienti dalle demolizioni di edifici e dalle catastrofi naturali, che si verificano sempre più spesso in ogni angolo della Terra. Questi avvenimenti, non prevedibili, portano come conseguenza l'accumulo di tonnellate di macerie che finiscono in discarica senza preoccuparsi di come salvare quanto distrutto e renderlo recuperabile minimizzando i costi e con il minor impatto ambientale. Come è giusto che sia, a seguito di una catastrofe che può essere un terremoto, un uragano, uno tsunami, il primo pensiero corre verso la popolazione e al salvare il più possibile numero di vite e successivamente a liberare le strade dalle macerie accumulate. Per anni in situazioni simili, il primo gesto è stato quello di raccogliere il tutto e gettarlo via, da pochi anni invece si cerca di porre più attenzione cercando di recuperare le macerie lasciate in terra e dove possibile riutilizzarle per la ricostruzione.

La scelta di affrontare una simile tematica, nasce in primo luogo da "curiosità" personali scaturite da riflessioni nate leggendo le notizie dei quotidiani come la questione rifiuti e le catastrofi naturali. Sembrano due temi che non abbiano nulla in comune, invece mi hanno incuriosito perché ho potuto metterli in relazione e ribaltarli nel campo dell'architettura. Qualcuno potrebbe chiedersi che cosa centrano i rifiuti e le calamità naturali con l'architettura, invece più di quanto sembra i rifiuti derivanti da una demolizione o a seguito di un terremoto sono tanti e così come si effettua la raccolta differenziata nelle abitazioni civili si può recuperare i materiali inerti nei cantieri. Sembrerebbe un tema di "nicchia", in effetti così non è perché viviamo in un

mondo dove il concetto di sostenibilità sembra prendere sempre più piede e tale concetto viene applicato in ogni campo.

In secondo luogo la scelta di una simile tematica, trova le sue ragioni anche dalla formazione universitaria, ovvero in cinque anni di studi, in ogni materia trattata che sia teorica o pratica come i laboratori, le prime regole che mi sono state trasmesse è di porre attenzione all'ambiente, al contesto e ai costi, che devono essere sempre o quasi sempre contenuti. Quando, durante una formazione vengono messi dei "paletti", in un primo momento sembra più difficile operare delle scelte, perché non si è liberi di muoversi secondo la propria fantasia, ma successivamente ci si rende conto che quegli stessi "paletti" hanno contribuito alla formazione e alla maturazione universitaria e il proprio filone di pensiero prende la piega di quegli elementi che nel passato ci hanno "ostacolato". Mi sono accorta dopo poco tempo che frequentavo l'università, che le regole insegnatemi all'inizio sono poi diventate le domande che mi pongo nell'affrontare un qualsiasi tema di Architettura, che sono poi applicabili in tutti i campi della vita quotidiana.

Attenzione per l'ambiente.

Avere un occhio di riguardo per l'ambiente è una regola che ci viene trasmessa fin da bambini, attraverso l'insegnamento di non buttare neanche un pezzo di carta per terra. Mi sento di poter affermare che sin da piccola ero particolarmente sensibile all'ambiente, cercavo di trovare un cestino per poter gettare un chewing-gum, in casa

ho sempre attuato la raccolta differenziata e ora sono propensa ad un'architettura che pone un occhio di riguardo per l'ambiente. Quando è possibile penso che sia fondamentale utilizzare materiali da costruzione che non inquinino e che derivino da materiali riciclati. Da questo nasce l'interesse di affrontare un tema in via di espansione come il recupero dei materiali edili provenienti dalle macerie.

Capire il contesto.

Studiare presso una facoltà di Architettura, sviluppa l'interesse per ciò che ci attornia. Spesso mi accorgo di camminare con il naso all'insù, perché mi piace ammirare palazzi, chiese, edifici. Guardarsi intorno diventa fondamentale per capire l'architettura che ci circonda avendo come chiave di lettura le nozioni recepite sui libri.

Spesso si è chiamati a dover effettuare dei rilievi, degli schizzi, e vuoi o non vuoi bisogna porre molta attenzione ai dettagli. Capire il contesto è fondamentale per poter procedere nella progettazione di un nuovo edificio o di un restauro. Conoscere i materiali utilizzati nell'area in cui si va ad operare diventa fondamentale per non incorrere in sbagli.

I costi.

In architettura si è sempre dovuto fare i conti con i costi di costruzione, avendo un occhio di riguardo per il risparmio. Ma oggi come non mai, in tempi di crisi, in una procedura di appalto si è costretti a tenere sotto controllo il prezzo di un materiale, il costo di una realizzazione e prediligere quelli con un prezzo minore rispetto ad altri, senza guardare alla qualità e alla durata perché bisogna controllare di rientrare nei budget o nei finanziamenti; sopratutto quando si parla di opere pubbliche. Una soluzione a questo problema potrebbe essere quello di utilizzare materiali semplici ma con buone qualità o materiali provenienti dal riciclo di materiali già esistenti che dovrebbero avere prezzi minori ma qualità pari ad un materiale "nuovo".

In conclusione, sia per ragioni di interesse personale che per ragini formative, ho ritenuto interessante svolgere una tesi che mi permettesse di approfondire la conoscenza dei materiali derivanti dalle "macerie dell'architettura", questo mi ha permesso di pormi diverse domande, ovvero capire che cosa se ne può fare degli scarti derivanti da un abbattimento, da una demolizione, da un crollo o da una calamità naturale che provocano cumuli di macerie.

Relatori: Jean Marc Christian Tulliani
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 278
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TA Consolidamento
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2384
Capitoli:

1.L'uomo e i rifiuti

1.1 Il comportamento dell'uomo ha modificato la natura

1.2L'evoluzione dei rifiuti nei secoli

1.3I rifiuti post bellici

Bibliografia

2.Un nuovo approccio in un contesto globale

2.1Una cultura progettuale in trasformazione

2.2Costruire sostenibile

2.2.1 Norme tecniche finalizzate alla gestione ambientale

2.2.1.1LCA - Life Cycle Assessment

2.2.1.2Certificazione ambientale di prodotto

Bibliografia

3.Riuso e riciclo in architettura

3.1Le dimensioni del problema dei rifiuti da C&D

3.1.1 La domanda di inerti da cava

3.2L'attività di demolizione

3.2.1 Demolizione non selettiva

3.2.2Demolizione selettiva

3.2.2.1 Un caso esemplare: Albergo a Dobei

3.2.3 La destrutturazione

3.3Progetto VAMP

3.4II riciclaggio

3.4.1II riciclaggio efficiente

3.4.2La fase del trattamento: dalla frantumazione

alla produzione a qualità controllata

La reimmissione nel ciclo produttivo

3.4.3Recupero di componenti edili

3.4.4.1Uso dei cls riciclati

3.4.4.2 Riciclo di scarti e di macerie: il caso R.O.S.E.

3.4.5Impiego di residui industriali nei materiali da costruzione

3.4.5.1 Sostituzione di cemento: gli scarti risorse per dimore

Bibliografia

4.Il calcestruzzo riciclato e le sue proprietà

4.1Premessa

4.2Processo per riciclare il calcestruzzo demolito

4.3Proprietà chimico - fisiche degli aggregati riciclati

4.4Calcestruzzo prodotto con aggregati provenienti da macerie

di calcestruzzo frantumato

4.4.1Proprietà meccaniche

4.4.2Durabilità

4.4.3Lavorabilità

4.5Calcestruzzo prodotto con aggregati provenienti da macerie miste di demolizione

1 Proprietà fisiche e fisico - meccaniche

4.5.1.1 Calcestruzzo a struttura densa

4.5.1.2 Calcestruzzo a struttura porosa

4.5.2 Durabilità

4.5.3 Lavorabilità

4.6 Altri esempi d sperimentazioni

4.7 Le applicazioni

4.7.1 Utilizzo degli aggregati fini provenienti dalla frantumazione di calcestruzzo

Bibliografia

Bibliografia:

CAPITOLO 1

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CAPITOLO 3

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CAPITOLO 4

E. Rigamonti, Il riciclo dei materiali in edilizia, ed. Maggioli, Rimini, 1996

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www.centroambiente.it/uploads/Documenti%20Utili/IL_CALCESTRUZZO_ RICICLATO.pdf (data di consultazione 01/09/2011)

www.enco-journal.com www.encosrl.it

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