L'Arte della Riparazione = the Repairing Art

La tesi guarda al riuso — nello specifico a quello architettonico — come opportunità per l’abitare contemporaneo. Individuando nello spazio industriale dismesso le potenzialità dinamiche e flessibili necessarie allo stile di vita odierno, risolvendo alcune criticità del tessuto urbano. Il termine riuso è sempre più attuale e le motivazioni sono diverse: dalla necessità di un minor impatto ambientale e una consapevolezza sempre maggiore della scarsità di risorse disponibili, alla volontà di tramandare antichità alle generazioni future. Nonostante la sua attualità, il tema è già stato largamente utilizzato anche in passato: si tratta dunque di traslare il concetto nell’odierno, preservandone il significato e lo scopo, ma stravolgendone spazi e funzioni. I casi studio fungono così da arricchimento a sostegno di quello che è un argomento molto più ampio e in continua trasformazione. Il patrimonio industriale esistente si configura così in un’enorme possibilità per la società odierna di adeguare lo spazio dismesso alle nuove necessità. Necessario è dunque un approfondimento sull’abitare oggi e di come ora, diversamente dal passato, non si parli unicamente di abitare, bensì anche di tutte quelle attività proprie del vivere. La tesi si interroga sull’attualità del concetto di riuso, sul perché gli spazi del patrimonio industriale — seppur “gusci” vuoti con vincoli progettuali — possano costituire opportunità per la città moderna e come i nuovi concetti e strumenti progettuali intervengano alla buona realizzazione. L’obiettivo di quest’analisi è quello di spiegare come il riuso in architettura sia necessario ora ed in futuro, ma anche di ricercare — all’interno dei casi studio — tecniche e pratiche utili a nuovi progetti. Quest’ultime verranno applicate per la progettazione pratica di un sito industriale tuttora dismesso.