Le Case di Quartiere: il caso torinese e la Rete = Neighborhood Houses: the Turin case and the Network

Lo spazio pubblico per essere tale deve essere capace di attrarre individui, attività e relazioni. Non deve essere mai anonimo, ma un ambito reale dove i “cittadini/spettatori”, possono diventare “cittadini/attori”, che agiscono intenzionalmente nel promuovere e realizzare iniziative finalizzate al miglioramento della qualità della vita nei quartieri in cui essi vivono e lavorano. L’oggetto del presente lavoro è fare un’istantanea sulla realtà delle Case di Quartiere, prima in ambito nazionale e poi nell’ ambito della città di Torino, dove queste hanno dato vita alla Rete delle Case di Quartiere, un ente giuridico che le rappresenta e coordina la loro attività sul territorio. Questo percorso permette di illustrare e meglio comprendere questo fenomeno, che vuole interpretare in modo partecipativo la dimensione dello spazio pubblico. Per ciascuna di esse è stata prodotta una scheda di analisi mettendo in evidenza le loro caratteristiche peculiari, sia a livello architettonico sia sociale ed economico, facendo poi un paragrafo finale di confronto per comprendere differenze o affinità tra le varie realtà. Dall’analisi delle specifiche caratteristiche, si comprende come questi luoghi siano motore di sviluppo e rigenerazione di porzioni di città e riescano a dar vita ad esperienze di cittadinanza attiva diventando catalizzatori di proposte e idee. Sono spazi ibridi, punto di accesso a servizi di welfare pubblico e motori per attività ad elevato impatto sociale. Il valore aggiunto dell’esperienza della città di Torino, risiede poi nel fatto che queste realtà abbiano saputo dar vita ad un coordinamento cittadino, che si rapporta con la pubblica amministrazione, i vari stakeholders e la cittadinanza. a rigenerazione urbana: la rete delle case del quartiere