Marco Marcellino
Analisi delle attuali tecniche di Risk Management nei Partenariati Pubblico-Privati e proposte di miglioramento: Il caso del Campus Scientifico Universitario di Grugliasco = Analysis of current Risk Management techniques in Public-Private Partnerships and proposals for improvement: The case of the Grugliasco University Science Campus.
Rel. Alberto De Marco, Paolo Eugenio Demagistris. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Gestionale, 2021
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Il Risk Management è forse ancora in una fase non matura o non consolidata nei Partenariati Pubblico-Privato (PPP) in Italia, ossia una forma di cooperazione tra pubblico e privato per la costruzione, il finanziamento e gestione delle infrastrutture pubbliche. Questo mercato soffre di una “grande frammentazione delle amministrazioni pubbliche, le quali non sono dotate di elevate competenze di project management” secondo l’UTFP. Gli strumenti di gestione del rischio in mano alle stazioni appaltanti, ovvero le direzioni tecniche degli enti pubblici che seguono questo tipo di appalti, potrebbero non essere adeguati. Lo strumento utilizzato e proposto come linea guida per la fase di risk assessment è una matrice composta dai rischi che secondo ANAC, l’ente di vigilanza dei contratti di appalti pubblici, caratterizzano gli appalti di Partenariato, lasciando inoltre intendere che la quantificazione dei rischi è puramente qualitativa e soggettiva. Questa metodologia però non segue le regole e le linee guida del Project Management, il quale stabilisce fasi accurate di risk identification e quantification sostanzialmente differenti per ogni progetto e più vicine a tecniche quantitative, per progetti del calibro di grandi Appalti pubblici. Chi gestisce il rischio è in gran parte l'operatore economico, ovvero l’appaltatore e il soggetto finanziatore che si vedono allocati la maggior parte dei rischi, data la natura del PPP. La quantificazione dei rischi avviene in maniera quantitativa solamente nella fase preliminare di fattibilità tecnico/economica, ovvero nella scelta di ricorrere al PPP o al conventional procurement. Tuttavia, le probabilità utilizzate non tengono conto della specificità dei rischi e della differenza della tipologia di PPP, le quali differiscono, come si noterà nell’analisi svolta in questa tesi. L’analisi Fault Tree svolta, accompagnata dallo studio della letteratura scientifica, fa comprendere come la matrice dei rischi ANAC non sia uno strumento affidabile per la quantificazione dei rischi. Nell’elaborato è svolto quindi un lavoro di Data Analysis, il quale ha come output l’identificazione e la quantificazione dei possibili rischi che il Dataset pubblico dell’ANAC contiene indirettamente. Si vuol far notare perciò, che i rischi identificati dall’Autorità di Vigilanza sono errati, in termini di tassonomia e granularità, per svolgere un’analisi di quantificazione sia nella fase di initiating, sia nella fase di monitoraggio e controllo dei rischi. È proposto quindi un modello di matrice dei rischi e di quantificazione degli stessi, che potrebbe permettere lo svolgimento delle fasi di risk management in modo più quantitativo e meno soggettivo per le stazioni appaltanti. |
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Relatori: | Alberto De Marco, Paolo Eugenio Demagistris |
Anno accademico: | 2021/22 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 143 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Ingegneria Gestionale |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-31 - INGEGNERIA GESTIONALE |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/21360 |
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