Andreas Müller
Identità e conservazione dei ponti dell'Ottocento: il ponte sulla Rovasenda presso Roasio(1851) nell'opera di G. Marsano.
Rel. Luciano Re, Mario Sassone. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2010
Abstract: |
Oltre il 90% dei ponti ferroviari e stradali italiani e' in muratura,assicurarne la sicurezza e la conservazione è il compito di una serie di ricerche nazionali ed europee attualmente in corso é possibile tutelare efficacemente un monumento di rilevanza storica pur intervenendo anche pesantemente per garantirne l'efficienza e le prestazioni e quali possibilità' sussistono? Il sistema ferroviario e stradale italiano ed europeo e' costituito da circa 150.000 ponti in muratura. In Francia e Germania la percentuale di questi manufatti sul totale numero di ponti presenti sul territorio nazionale si attesta,rispettivamente, al 43,5% e al 46,9%, mentre in Italia si giunge fino al 94,6% Se si considera che l'86% dei ponti in muratura ha più' di cent'anni (la maggior parte essendo stata costruita nella seconda meta' del XIX secolo),appare evidente come essi costituiscano un elemento critico del sistema. Il progressivo degrado e la crescente richiesta prestazionale cui sono soggetti (incremento dei carichi,della velocita' e del volume di traffico) pongono oggi il problema della verifica della loro sicurezza e della previsione della vita residua. Pongono inoltre il problema non trascurabile dell'adattamento della struttura alle moderne esigenze di viabilità e il problema non semplice della fruibilità di un manufatto storico passibile di tutela e conservazione. La conservazione infatti,prevale sulla sostituzione integrale delle strutture deteriorate non solo per l'impraticabilità' economica di una sostituzione generalizzata implicita nella scala del problema,ma anche per il valore storico e paesaggistico di questi manufatti. I ponti (...) in muratura, oltre a connotare il paesaggio europeo rappresentano una delle espressioni dell'ingegneria del XIX secolo, epoca di straordinaria evoluzione della meccanica strutturale. Le principali problematiche insite nella valutazione della sicurezza di questo tipo di costruzioni consistono nella difficolta' di una conoscenza della struttura e dei materiali (mancanza di progetti originali, necessita' di prove distruttive.. .)e nell'intrinseca complessità' di comportamento della costruzione muraria,difficilmente sintetizzabile in uno schema strutturale. In generale,la capacità di sopportare carichi anche molto superiori a quelli previsti in origine dimostra le notevoli risorse resistenti dei ponti in muratura. Tali risorse derivan,da una parte,dalla capacità propria delle strutture murarie di ridistribuire le sollecitazioni nel caso di mutazioni di carico o danneggiamenti di parte della struttura;dall'altra, dalla presenza di elementi costruttivi (in particolare timpani e riempimento )che pur non essendo stati considerati come elementi resistenti nel progetto originario della strutturale influenzano il comportamento reale,incrementando le risorse resistenti ben oltre le previsioni ottenibili riducendone l'effetto a quello stabilizzante del proprio peso. Quest'ultimo aspetto è significativo perchè evidenzia i limiti dei metodi tradizionali per la verifica della sicurezza.(...)Lo sviluppo di metodi di analisi che tengano in conto la specificità' di ponti esistenti e che permettano di considerare le loro risorse effettive è un problema aperto. Il contributo di timpani e riempimento si manifesta in meccanismi resistenti non più' riconoscibili a schemi bidimensionali, ponendo la necessità di una descrizione tridimensionale del comportamento del corpo murario e degli elementi costruttivi con essi realizzati,ancora lontana dall'essere soddisfatta in modo affidabile." Restando appurate le difficoltà tecniche di valutazione resta comunque da affrontare una delicata questione situazione attuale del territorio italiano ed europeo che contempla la presenza di un grande numero di manufatti contemporaneamente funzionanti e meritevoli di conservazione e tutela in quanto a pieno titolo assimilabili a monumenti storici di più immediata riconoscibilità e fruizione. Questo tipo di manufatto non dovrebbe essere considerato solo come un'opera di rilevanza storica dal punto di vista strettamente architettonico, e perchè no artistico, ma nemmeno dovrebbe essere visto come un'opera di ingegneria che ha fatto il suo tempo: la tendenza nel primo caso sarebbe quella della conservazione fine a se stessa come memoria e manifesto di un'epoca, mentre nel secondo la soluzione è spesso rappresentata dalla sostituzione del manufatto vetusto con uno più moderno nel nome dell'efficienza e della modernità. Questi oggetti stessi invece sono una manifestazione di un approccio a cavallo tra ingegneria ed architettura un ponte sicuramente funzionante e funzionale che presenta però una serie di caratteristiche orientate verso un'estetica che ancora oggi siamo in grado di apprezzate, risultando in un'opera funzionalmente efficace ed esteticamente fruibile, in armonia con il paesaggio circostante. Rispettando questo approccio si potrebbe e dovrebbe cercare una soluzione di compromesso nel cercare di risolvere la questione: nel rispetto e istinto di conservazione di una tecnica di costruzione a testimonianza dell'era post napoleonica in Italia e in particolare in Piemonte ma contemporaneamente costretti da esigenze reali e attuali a mantenere funzionale la viabilità di non solo uno ma plurimi centri abitati essi stessi oggetti d'arte e parte del paesaggio della regione, intervenire anche energicamente ma con cognizione di causa cercando di ottenere un manufatto ibrido a metà tra conservazione e funzionalità. Prendiamo in esame in questa sede un ponte di tipo napoleonico, testimonianza di un periodo storico e del know how più avanzato dell'epoca in materia. Tuttavia si tratta di un manufatto di una serie posteriore alle grandi geniali opere dell'inizio del secolo, in un periodo in cui per affrettare efficacemente l'amenagement du territoire ci si affidava ad una serie di tecniche e disegni collaudati e pertanto sicuramente efficaci, agli albori dell'industrializzazione e della produzione di massa. Il territorio Piemontese vanta una quantità di questi piccoli monumenti,troppo preziosi per essere abbandonati a se stessi e cadere in rovina e non abbastanza da essere messi sotto una teca. Vanno invece mantenuti in vita e in funzione con un intervento coscienzioso e consapevole dell'eredità che questi ponti rappresentano. |
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Relatori: | Luciano Re, Mario Sassone |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AN Opere di ingegneria civile, trasporti, comunicazioni |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2089 |
Capitoli: | Introduzione 1.INQUADRAMENTO TERRITORIALE Orografia, stratigrafia e idrogeologia della pianura vercellese Caratteristiche del torrente Rovasenda La nuova diga a monte del ponte e conseguenze sul comportamento del torrente L'alveo della Rovasenda Il ponte sulla Rovasenda Posizione descrizione, caratteristiche 2.RIFERIMENTI STORICI Napoleone in Italia L'Ecole Des Ponts Et Chaussées e la sua eredità Il Genio Civile degli Stati Sardi L' allestimento del Territorio Il progetto della grande strada verso la Svizzera L'Evoluzione delle tecniche e degli elementi costruttivi nella prima metà dell '800 La tradizione: ponti natanti ,in legno e in pietra da taglio Fondazioni Pile e spalle Arcate Coronamento Il Battipalo La Centina Le Pompe Idrauliche Progetto di ponte sul torrente Strona a Cossato dell'ing.Mosca 3.IL PROGETTISTA Cenni Biografici Progetto di un ponte sulla Bormida Ponte sull'Arve presso Cluses Ponte sul Torrente des Perrieres Ponte de la Menoge Ponte di Bellecombe Ponti sui torrenti Le Nant-Lieu et le Nant de la Griaz Pont des Plagnes Ponte sul Cervo a Quinto Progetto di un ponte sul fiume Sesia tra Gattinara e Romagnano Attività' in provincia di Nizza Ponti sul Varo 4.IL PONTE SULLA ROVASENDA Problematiche legate alla costruzione del ponte: Le esigenze del territorio e degli abitanti Ponti sui torrenti Rovasenda e Marchiazza Ipotesi di progetto del ponte sulla Rovasenda Capitolato d'appalto Relazione a corredo del progetto regolare Deconto Collaudo del ponte dell' ing. Cadolino Interventi del Comune di Roasio 5.PROPOSTE PER LA CONSERVAZIONE Problemi di conservazione Ponti in muratura difetti e patologie Analisi del degrado Rilievi Interventi per il Mantenimento della funzionalità' del ponte Il consolidamento dei ponti in muratura 6.INDIRIZZI PER IL PONTE SULLA ROVASENDA Conclusioni APPENDICE Le Personalità' di spicco tra gli ingegneri dell'Ottocento e Novecento Il ponte Adolphe a Lussemburgo |
Bibliografia: | BELLUZZI, O., Scienza delle costruzioni, volili, Bologna, Zanichelli, 1941 BENVENUTO, E., La scienza delle costruzioni e il suo sviluppo storico, Firenze, Sansoni, (I ed. 1981), 2006. Carpinteri, A., Scienza delle costruzioni, voi. I-II, Bologna, Pitagora, 1995. CARBONE, I.V.,FIORE,A.,PISTONE,G.,Le Costruzioni in Muratura,HOEPLI Chiorino, MA, Roccati, R, D'Addato, C, Aoki, T., Calderini, C, Spadafora, A., Monitoring and Modelling Strategies for thè World's Largest Elliptical Dome at Vicoforte, In Structural Analysis of Historical Constructions, New Dehli 2006, pp. 1167-1176. DI PASQUALE, S., L'arte di costruire tra Conoscenza e Scienza, Marsilio, 1996. GOUT, P., ViolletLe Due: sa vie, son oeuvre, sa doctrìne, Paris, Champion Lille, Desclèe - De Brouwer, 1914. HEYMAN, J. The masomyarch. Ellis Norwood Limited, Chichester, United Kingdom, 1982 . Heyman J. The stone skeleton: structural engineering ofmasonry architecture, Cambridge, Cambridge Uni versity Press. 1995. HEYMAN J., The Collapse of Stone Vaulting, in Structural Repair and Mantenance of Historical Buildings III, Bath, Computational Mechanics Publication, Boston, 1993, pp.327-338 Hendry, A. W., Statica delle strutture in muratura di mattoni, Bologna, Patron Editore, 1986. OLIVITO R., Statica e stabilità delle costruzioni murarie, Bologna, Pitagora Editore, 2003. Bonsignore G., Bortolami G.C., Elter G., Montrasio A., Petrucci F., Ragni U., Sacchi R, Sturani C, Zanella E. (1969). Note illustrative della Carta Geologica d'Italia, Fogli 56-57 (Torino-Vercelli). Serv. Geol. It., Roma. Balbo S. Continuità' e conservazione dei ponti storici; il ponte dì Serravalle e i valichi della Scrivia, rel. L.Re, G.Pistone, Torino 1997 Bosi C. (1977). Studio geologico della zona di Trino Vercellese. Relazione; ENEL, Roma. Canavese P.A., De Luca DA., Masciocco L. (2004). La rete di monitoraggio delle acque sot -terranee della Regione Piemonte: quadro idrogeologico. PRISMAS: il monitoraggio delle Acque Sotterranee nella Regione Piemonte, REGIONE PIEMONTE, pp. 33-65. Cantalupi A. La costruzione dei ponti e dei viadotti, Milano 1884, pagg. 62 – 210 CASALIS G.J, Dizionario geografico, storico, statistico commerciale degli stati di SM.il re di Sardegna Civita M., Fisso G., Governa M.E., Rossanigo P. (1990). Schema idrogeologico, qualità e vulnerabilità degli acquiferi della Pianura Vercellese. Acque Sotterranee 21, pp. 57-68. Comazzi M., De Luca DA, Masciocco L., Zuppi G.M. (1988). Lineamenti Idrogeologia del Piemonte. In: "Studi Idrogeologici sulla Pianura Padana", vol. IV, ed. Clup, Milano. Servizio Geologico D'italia 1969 Enciclopedie Methodique, marine, imprimèe a Paris chez Panckoucke, MDCCLXXXVII Re,L. Architettura e conservazione dei ponti piemontesi, Torino 1996 Re, L. I ponti piemontesi progetti e cantieri, Torino 1999 Re.,L. Istruzioni di Restauro, Torino 2004 Re,L.,Questioni di Conservazione,!brino 1999 Sarasso,S.,I ponti sul fiume Sesia, Vercelli 1990 Torre,C., Ponti in muratura, dizionario storico tecnologico Vandone M,Ponti e territorio;ilponte sulla Sesia di Vercelli, rel. L.Re., R Roccati, Torino 2003 Viarengo L, Analisi strutturale del ponte ottocentesco sul torrente Cervo presso Buronzo, rel. R.Roccati, L.Re, S.Petruzzi, Torino 2000 Vinardi B., Vulnerabilita' e conservazione dei ponti storici: l'esperienza dell'alluvione, rel. L.Re, Torino l997 ARCHIVIO DI STATO DI NOVARA Sezione Vercelli, Intendenza Serie II 204 -Raccolta disegni Fondo Intendenza Generale, mazzo 167 ARCHIVIO DI STATO DI VERCELLI Intendenza di Vercelli Serie I 227- Spaccato e pianta del nuovo ponte da costruirsi in cotto sulla Roggia Bona Architetto N.Nervi 24/12/1796 Intendenza di Vercelli Serie I 41 - piano e sezione del ponte in cotto da costruirsi sulla Roggia Bona Condere 4/4/1804 Intendenza di Vercelli Serie II 47 - strade comunali (notizie), 1 cc. del 1843 - cc. 396, 1824.1837; Intendenza di Vercelli Serie E 425 - costruzione dì cinque ponti sulla strada da Torino alla Svizzera: pagamenti, atto d'appello, collaudo, relazione del progetto, 1850/1853; Intendenza di Vercelli Serie II 390,391- Progetto per costruzione di un ponte sul torrente Malpiazza traversante la strada provinciale da Torino alla Svizzera tra il limite con Biella e Gattinara; ingegner G. Marsano 14/7/1851 Dipartimento della Sesia 14 - Projet au chemin de Bielle a' Gattinara, Matteo Zucchi Arch. 15 Aprile 1802 senza scala, 295 x 395 estratto da 234 Dipartimento della Sesia 198 - carte du departement de Sesia avisée en 3 arrondissements et 23 justices de paix 31 die 1811 Fondo Intendenza II mazzi 427,428 Fondo Sottoprefettura Vercelli mazzi 60 Fondo Prefettura, Affari Generali, mazzo 32 ,164 ARCHIVIO COMUNALE DI ROASIO Mazzo 25 - Acquedotto della Baraggia Faldoni 33 ,60 , 88 |
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