Daniela Balice, Laura Bonincontro
Nella provincia di Ragusa. Il centro storico di Scicli. Dal rilievo a proposta di riqualificazione urbana.
Rel. Giuseppe Orlando. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004
Abstract: |
Il tema della nostra tesi di laurea è il rilievo e la riqualificazione del centro storico di Scicli, città popolata da 26.000 abitanti, in provincia di Ragusa. Scicli, come tante città della Sicilia sud-orientale, vanta un patrimonio artistico di rilevante consistenza. Qui, però, il fascino che suscitano i suoi scenari e le sue architetture, sono favorite dal suo caratteristico aspetto morfologico. La città, infatti, sorge all'incrocio di tre valloni ed il suo centro storico sembra quasi esser protetto da questi, come lo è una perla dalle sue valve della sua conchiglia. Dopo un'attenta analisi storica, urbanistica e sociologica, siamo riuscite a tracciare delle linee guida d'intervento per alcune parti dell'aggregato urbano. In un centro storico di particolare valenza storico-architettonica com'è quello di Scicli, non era possibile pensare ad una sua riqualificazione e ad una sua rifunzionalizzazione, senza tener conto della forte connotazione "tradizionale" cui è ancorata la sua popolazione. Ciò che ci ha suggerito la stessa città, e l'analisi approfondita di essa, è stato: un intervento di rifunzionalizzazione rivolto all'abolizione di quegli elementi che con la loro presenza, deturpano l'ambiente circostante rendendolo in disuso; un intevento di riqualifica rivolto ad un maggior decoro cittadino. Nella fase iniziale, lo studio del centro storico di Scicli è avvenuto essenzialmente a scala urbana. Siamo partite col definire le fasi dello sviluppo storico, individuando le varie trasformazioni urbanistiche che si sono susseguite a partire dal medioevo, passando per i vari P.R.G., fino ad arrivare ai giorni nostri. Dopo aver individuato il perimetro del centro storico, abbiamo verificato le attuali destinazioni d'uso dell'edificato ed i diversi usi degli spazi aperti. Con il rilievo del centro storico, abbiamo voluto indicare sia la realtà urbana, che connota Scicli, che i suoi edifici storici che fanno di questa città una delle più interessanti città del barocco siciliano. Il fatto che Scicli non sorga in pianura, ma sia "cinta" da colli, fa sì che nascano sia delle visuali (relazione visiva tra pianura-colle e pianura-pianura) che dei rapporti panoramici (relazione visiva tra colle-colle e colle-pianura). Inoltre si sono messi in evidenza gli assi viari principali che hanno definito la maglia urbana della città, che quelli secondari, ma anche le relazioni tra gli edifici storici. Dopo aver compiuto un rilievo toponomastico-altimetrico, siamo passate alla valutazione volumetrica tramite skyline e poi al rilievo architettonico di via Mormino Penna, piazza Italia ex piazza Fontana e via San Bartolomeo: tre spazi della città impregnati di valore architettonico e naturalistico. Dopo l'analisi sia storica che urbanistica viene d'istinto l'immagine propositiva nel luogo, è in questa fase che si evidenzia la personalità ideativa del progettista. Fondamentale è saper adoperare nel modo l'adeguamento a delle forme già diffuse e prestabilite, in favore di un continuo impegno immaginativo. L'immaginazione tende a definire degli oggetti anticonformistici, quindi una nuova interpretazione del luogo, dell'architettura, ma tutto ciò legato alla tradizione del luogo. Le zone su cui abbiamo concentrato le nostre attenzioni sono: la zona di San Bartolomeo, quella di Piazza Italia ex Piazza Fontana e Via Mormino Penna. Nel primo caso, abbiamo eliminato il parcheggio, che con la sua presenza rendeva invivibile e congestionato lo spazio antistante la Chiesa di San Bartolomeo. Il progetto da noi realizzato, si propone di creare uno spazio di relazione e socializzazione per una popolazione che fonda la sua esistenza sui legami umani. La forma e la scelta dei materiali utilizzati per la piazza sono scaturiti dalla volontà di attenersi alla tradizione costruttiva locale, tramite l'uso di materiali locali (arenaria, pietra di Modica e pietra lavica). La scelta di creare una piazza sviluppata prevalentemente in lunghezza (rapporto 1:4 in conformità ai canoni Sittiani) è da riferire alla volontà di allontanare dalla vista dell'osservatore la Chiesa di San Bartolomeo, così da suscitare in egli l'enfasi di raggiungere questo gioiello tra le cave. Per far questo, ci siamo servite di gradinate, che ricordano le mille e più appropriato i materiali conoscitivi ricavati dall'analisi, rifiutando scalinate con le quali (sia in passato che oggi) si accedeva ai colli ed all'abitato rupestre. Inoltre, abbiamo introdotto degli spazi riservati al verde, un colore vivo in questa città grazie alle piantagioni ed alle condizioni atmosferiche. Ogni progetto ragionato lascia un forte segno sul territorio, il nostro è rappresentato da una piccola fiumara che dopo decenni torna a rivivere laddove l'antico tracciato del torrente San Bartolomeo è stato morfologicamente cancellato, ma sempre vivo nel ricordo degli sciclitani. L'intervento non prescinde dall'abitato circostante che in questo caso necessita di un adeguamento di facciata a causa delle condizioni di degrado. L'altra porzione di città che a nostro parere necessitava di attenzioni è l'ex Piazza Fontana, oggi divenuta una pseudo rotatoria ospitante un chiosco, un distributore di benzina e qualche apparecchio telefonico pubblico. La presenza di tali strutture ci è sembrata inopportuna in un luogo in cui la memoria popolare e storiografica, riporta la presenza di una fontana e di una sorgente d'acqua naturale, a cui negli anni '20 le donne attingevano per lavare i panni. Paolo Portoghesi ha definito una delle chiese di Scicli "una perla tra le valve di una conchiglia". Noi abbiamo esteso questo suo pensiero a tutto il centro storico. "Scicli è una perla tra le valve di una conchiglia. . .ma a tre valve, ...i suoi tre colli!". Abbiamo quindi proposto la realizzazione di una fontana di tipo monumentale: una perla che nasce sul mare, ma protetta da tre colli. L'aspetto morfologico non è scindibile da quello architettonico. Questo ci ricorda che Scicli è ricca di chiese e palazzi che schematicamente sono disposti in modo tale da creare un disegno geometrico assimilabile ad una stella. Ed è proprio una stella che giace ai piedi della fontana, anch'essa accostata alla presenza di una nuova fiumara. Per la localizzazione della fontana si è fatto riferimento a canoni Sittiani e topografici. Il terzo intervento è stato pensato laddove più stili architettonici si incontrano per creare la più bella tra le vie cittadine via Mormino Penna. Tale via è anche la più studiata e visitata per la sua forte connotazione artistica ma anche sociale (grazie alla presenza di ristoranti e bar). Proprio per questo, è secondo noi raccomandabile la sua pedonalizzazione con consecutiva variazione del traffico cittadino. |
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Relatori: | Giuseppe Orlando |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Parole chiave: | riqualificazione urbana - riqualificazione urbana - rilievo - ragusa - scicli - centro storico |
Soggetti: | G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GB Aree protette |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/205 |
Capitoli: | RINGRAZIAMENTI BIBLIOGRAFIA FONTI INFORMATICHE INTRODUZIONE PARTE PRIMA: SCICLI NELLA STORIA LE ORIGINI DI SCICLI SCICLI STORICA Scicli nell'evo antico Scicli durante la dominazione araba Scicli città reale Scicli terra baronale Scicli quarta sede d'armi del Regno d'Italia Dal Regno delle due Sicilie al Regno d'Italia SCICLI OGGI Donnalucata e Plaja Grande Sampieri Cava d'Aliga PARTE SECONDA: SCICLI E L'URBANISTICA CAPITOLO PRIMO SCICLI ED I DISASTRI NATURALI La Madonna delle Milizie La situazione demografica e urbanistica sul finire del secolo decimonono Il Piano Fichera e le sue vicissitudini. La lezione urbanistica del Piano Fichera CAPITOLO SECONDO GLI SVENTRAMENTI E LA SISTEMAZIONE DEL CENTRO STORICO Gli sventramenti nella cultura urbanistica dell'Ottocento Via Maestranza e la strada del Corso Le opere di abbellimento della nuova via Maestranza e la sistemazione degli spazi pubblici pertinenti Sventramento dei quartieri Valverde, Scifazzo e Logge in prima attuazione del Piano Fichera CAPITOLO TERZO LA SISTEMAZIONE DEI TORRENTI NELL 'AMBITO URBANO E LA FORMAZIONE DEL PIANO DEL COLLEGIO (1860-1930) Anno 1860. Un problema spinoso: le due fiumare come elementi di frattura dell'unita' fisica del centro abitato L'insediamento dei padri Gesuiti sulla fiumara di S. Bartolomeo e la formazione dello spazio per la costruzione di una piazza La copertura del torrente S. Bartolomeo: un'impresa durata settant'anni. La formazione di Piazza Fontana CAPITOLO QUARTO IL COMPLESSO MONASTICO DELLA CONCEZIONE E LA REALIZZAZIONE DEL PALAZZO MUNICIPALE Una degna sede per il palazzo pubblico Il progetto Sallicano Modifiche progettuali ad opera del Cartìa, direttore dei lavori e fermata del cantiere L'opera finita: un capolavoro di architettura pubblica CAPITOLO QUINTO LE OPERE STRADALI ])La pavimentazione delle strade interne minori 2)Via Oliveto ribattezzata corso Garibaldi. Sistemazione (1871) e pavimentazione (1919-1920) 3)La strada maestra S. Giuseppe (1903-1907) CAPITOLO SESTO LE OPERE IGIENICO-SANITARI ])L'approvvigionamento idrico della città 2)11 lavatoio pubblico 3)IZ macello 4)L'Ospedale Ricovero Busacca 5)La costruzione del mercato pubblico ed il prolungamento del corso Mazzini (1927-1928) 6)L'impianto della fognatura cittadina (1920-1930) CAPITOLO SETTIMO CONCLUSIONE DI UN CICLO STORICO. CONSIDERAZIONI RETROSPETTIVE CAPITOLO OTTAVO ECONOMIA E TRASPORTI NELLA SCICLI DEL XX SECOLO L'agricoltura a Scicli negli ultimi otto secoli CAPITOLO NONO LA FORNA CE PISCIOTTO: UN SOGNO D'IND USTRIALIZZAZIONE ANDA TO IN CENERE (1912-1926) CAPITOLO DECIMO LA GGANCIO DELLA ZONA SUD-ORIENTALE DELLA SICILIA AL SISTEMA FERROVIARIO DELL'ITALIA (18 70-1894) La ferrovia come strumento di aggregazione delle diversità regionali Il tracciato ferroviario della Sicilia sud-orientale Dal crollo della ferrovia al crollo dell'economia L'urgenza di proposte e progetti per il collegamento Sicilia Europa PARTE TERZA: SCICLI E L'ARCHITETTURA CHIESE E CONVENTI Chiafura La chiesa di San Matteo La chiesa e il convento della Croce Via Francesco Mormino Penna La chiesa di Santa Teresa La chiesa di San Michele Arcangelo Palazzo Spadaro La chiesa ed il convento del Carmine Il crocifisso di Burgos La chiesa e il collegio dei Gesuiti Palazzo Beneventano La chiesa di San Bartolomeo La chiesa di Santa Maria La Nova PARTE QUARTA: SCICLI ED UN NUOVO PROGETTO INTRODUZIONE AL PROGETTO RELAZIONE DI PROGETTO |
Bibliografia: | BENEDETTO SPADARO, Relazioni storiche della città di Scicli, Scicli 1845. MARIO PLUCHINOTTA, Memorie di Scicli, La Perello, Scicli 1932. CAMILLO SITI'E, L'arte di costruire le città: l'urbanistica secondo i suoi fondamenti artistici, Jaca Book, Milano 1980. CINZIO VIOLANTE, La storia locale, Comune di Scicli, Scicli 1982. ITALO INSOLERA, L'urbanistica,in Storia d'Italia, vol.5, Einaudi, Torino, 1985, pag.473. PAOLO NIFOSÌ, Scicli: una via tardobarocca, Comune di Scicli, Scicli 1988. PAOLO NIFOSÌ, Scicli, una città barocca, Il Giornale di Scicli, Scicli 1989. PIETRO GUCCIONE, PAOLO NIFOSÌ, L'archivio di Giustino Santospagnolo, Il Giornale di Scicli, Scicli 1989. ANTONIO CARIOTI, Notizie Storiche della città di Scicli, II vol., Comune di Scicli, Modica 1994 (stampa postuma a cura di Michele Cataudella). LION'S CLUB SCICLI PLAGA IBLEA, Scicli. Com'era, com'è, come sarà., Comune di Scicli, Scicli 1994. VALERIO MARIA IMPERATORI, "Bell'Italia", num.95, Mondadori, Milano 1994. PASQUALE BELLIA, Ambiente e Architettura, Il Giornale di Scicli, Scicli 1998 PASQUALE BELLIA, Città Rupestri. Il Caso di Chiafura., Contemporanea, Firenze 1998. GIUSEPPE TROMBINO, Scicli: piano regolatore generale, Alinea, Firenze 1999. ATTILIO TROVATO, Scicli. La città delle due fiumare., Erre Produzione, Scicli 2001. |
Tavole: | Tavola 1: Evoluzione storica dell'agglomerato urbano Tavola 2: Estratto del P.R. G. di Scicli Tavola 3: Permanenze e persistenze Tavola 4: Il rilievo dell'area urbana Tavola 5: Aspetti caratteristici dell'insediamento urbano Tavola 6: Visuali e rapporti panoramici Tavola 7: Il rilievo toponomastico-altimetrico Tavola 8: Quadro d'insieme Tavola 9: Skyline di Via Mormino Penna Tavola 10: Skyline di Piazza Italia e Via San Bartolomeo Tavola 11: Sezione stradale e rilievo fotografico di Via MorminoPenna Tavola 12: Sezione stradale e rilievo fotografico di Piazza Italia Tavola 13: Sezione stradale e rilievo fotografico di Via San Bartolomeo Tavola 14: Rifunzionalizzazione Tavola 15: Prospetto di Piazza La Perla Tavola 16: Prospetto di Piazza San Bartolomeo |
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