LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DI UNA PARETE FLESSIBILE E CAPACE DI CONTRASTARE I VIRUS SARS-COV-2 = GUIDELINES FOR THE DESIGN OF A FLEXIBLE WALL CAPABLE OF FIGHTING SARS-COV-2 VIRUSES

La pandemia da covid-19 non ha minacciato solo la salute della popolazione, la tenuta del sistema sanitario ed economico di tutti i paesi del mondo, ma catapultandoci in una situazione unica ed inaspettata, ha prodotto uno scardinamento delle abitudini sociali e dei modi di vivere. L’organizzazione degli spazi e il benessere ambientale negli spazi confinati richiedono un nuovo approccio da parte degli architetti, i quali devono confrontarsi con il distanziamento sociale e la qualità dell’aria interna. Questa tesi vuole proporre una linea guida per la progettazione di una parete flessibile capace di adattarsi alle mutevoli esigenze abitative della fase storica che stiamo vivendo, e che si ponga come strumento di contrasto al virus, in particolar modo al SARS-CoV-2. L’obiettivo del processo di progettazione è la realizzazione di un intervento idoneo alla complessità delle attività svolte dagli utenti, che risponda in primis alle esigenze dell’individuo, centro focale del progetto, cercando poi parallelamente di offrire una soluzione compatibile con il contesto ambientale sia su scala locale che globale. Pertanto, partendo dalle attività che vengono attualmente effettuate negli spazi abitativi, che si sono prestati a diventare polifunzionali e potenziali veicoli di trasmissione virale tramite fomiti, si è andato a definire un quadro delle esigenze dell’utenza, al fine di identificare i requisiti di un progetto di una parete che non voglia limitarsi a dividere due ambienti. Emerge ora la necessità di un nuovo equilibrio da ricercare fra lo spazio personale e lo spazio condiviso, in quanto quest’ultimo viene attualmente percepito come contesto rischioso per la salute. L’architettura è chiamata quindi alla realizzazione di spazi abitativi flessibili e che mettano in sicurezza gli utenti. La compartimentazione degli spazi e la realizzazione di zone filtro che ostacolino il diffondersi di virus e batteri, determinano la ridefinizione delle planimetrie e richiedono una reversibilità degli spazi; si profilano quindi disposizioni interne che dovranno essere dinamiche, in sintonia con la configurazione dei nuovi bisogni. I materiali che giocano un ruolo cardine nella trasmissione infettiva saranno presi in esame e quelli identificati come più inospitali per il virus saranno suggeriti per i progetti, così come saranno individuate le più recenti tecnologie capaci di uccidere il virus, sia attraverso rivestimenti superficiali antivirali, che attraverso l’incorporazione di sistemi di filtrazione dell’aria nelle pareti. Pertanto si configura l’idea di una parete che possa garantire non soltanto su un approccio dinamico della distribuzione degli spazi, ma che possa essere uno strumenti per la purificazione dell’aria e per la limitazione della propagazione del virus SARS-CoV-2, al fine di garantire un sistema ambientale adatto alle nuove attività dell’utenza, ma anche in grado di offrire una migliore qualità dell’aria indoor per il benessere psicofisico individuale e la salvaguardia dell’ambiente.