Racconti dal margine: il complesso industriale ex Corradini tra memoria e futuro = Report from the border: the former Corradini factory system between memory and the future

Quella di considerare le periferie come luoghi marginali, al limite della socialità e della vita è ormai una pratica condivisa seppur decisamente inesatta. La volontà di questa tesi è proprio quella di allontanare tale percezione di immobilità di azione e degrado tanto progressivo quanto inarrestabile dal concetto di periferia, senza intenderla nel senso più stretto di area geopoliticamente marginale, ma considerandola come una realtà potenziale. Partendo dalla complessiva realtà della città di Napoli ci si soffermerà con più attenzione su San Giovanni a Teduccio, fiorente quartiere industriale poi decaduto, che si presenta come realtà marginale caratterizzata da ingombranti vuoti urbani sul territorio, che fino a pochi anni fa sembrava immobile di fronte al tempo che passa e alla società che si evolve, che invece oggi è testimonianza attiva di un processo di rigenerazione iniziato ma in fase di stallo. L’area viene concepita come potenzialità inespressa ma mai utopica, anzi strettamente interconnessa con la realtà del territorio e in particolar modo con le persone che lo vivono, per arrivare poi a proporre un intervento progettuale che possa mettere le basi per una strategia di rigenerazione progressiva. A partire dall’ex complesso industriale Corradini, significativo non soltanto nella genesi e nel DNA del territorio e delle persone che lo vivono, ma anche per la sua posizione strategica in un lembo di terra tra la ferrovia e il mare, si avanzerà una proposta che, basata sullo studio delle singole realtà dismesse, possa fornire un nuovo approccio su misura, ma concettualmente riproducibile, in grado di valorizzare e rimettere progressivamente in moto l’economia dell’intero quartiere.