VERSO UN USO CON-DIVISO QUANDO IL PROGETTO URBANO INCONTRA LE PRATICHE DELLA DIVERSITÀ = TOWARDS A SHARED USE WHEN THE URBAN PROJECT MEETS THE DIVERSITY'S PRACTICES

Il progetto di tesi nasce dalle riflessioni sulla crisi sociale e spaziale che sta investendo le nostre città e che emerge, in modo sempre più pronunciato, sotto forma di manifestazioni e rivendicazioni del diritto alla città e al suo uso. Il lavoro si struttura come un’analisi comparata tra i fenomeni legati alla crescita della diversità sociale nei contesti urbani e i cambiamenti morfologici nella città contemporanea, studio che mira a comprendere come i due fenomeni siano correlati tra di loro e in quale modalità le politiche in atto stiano lavorando per governarne il rapporto, che appare spesso di natura conflittuale. Successivamente la tesi passa ad una lettura degli usi e delle pratiche, formali e informali, individuali e di gruppo, accettate o contese, che si manifestano nell’urbano sotto molteplici sfaccettature di carattere identitario, e che sottolineano la necessità di rivendicare determinati bisogni e desideri che non trovano riscontro nello spazio, se non mediante un’azione individuale. Le amministrazioni, i cittadini e la pianificazione giocano in questo dibattito un ruolo centrale, in quanto le scelte che adoperano e traslano nello spazio del quotidiano possono o accettare la pluralità come un dato di fatto da accogliere, o alimentare le forme di intolleranza e di discriminazione verso queste diversità. Questa realtà di compresenza e molteplicità di pratiche e soggetti rappresenta una nuova sfida, e richiede una svolta nella pianificazione urbana che superi le politiche già sperimentate incentrate sul ruolo benefico dello spazio come regolatore, e si soffermi sulle possibilità di una progettazione a partire dalle pratiche d’suo dello stesso, promuovendo una possibile strategia per la con-divisione del “pubblico” tra diversi. La ricerca prova a sviluppare una proposta strategica per la realizzazione di un progetto di città con-divisa, che fa leva su un ideale di condivisione dall’accezione pluralista e che si incontra sulla tensione benefica che può emergere dallo stare in-comune senza condividere identità e pratiche. Questa analisi e visione verrà sviluppata in un quartiere caratterizzato da aspetti di diversità sociale, marginalità urbana e conflittualità di usi, il quartiere Aurora a Torino, che si presta, per la sua natura plurale, ad un pensiero di con-divisione.