Luca Fall
"Analisi delle dinamiche di propagazione degli aerodispersi, con particolare attenzione alle polveri ultrafini" = "Aerosol propagation Dynamics analysis with focus on ultrafine dust".
Rel. Marina Clerico, Chiara Boanini, Domenico Mecca. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio, 2021
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Abstract: |
"Analisi delle dinamiche di propagazione degli aerodispersi, con particolare attenzione alle polveri ultrafini" In questa tesi si affronterà la tematica riguardante il materiale particolato aerodisperso, definito con l’acronimo "PM", in parte causa dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici. Inizialmente verrà analizzato il comparto atmosfera, nello specifico si andranno a valutare le caratteristiche dello strato più vicino alla superficie terrestre, chiamato Strato Limite Planetario, il quale è sede dei tipici fenomeni metereologici e della maggior parte delle attività inerenti all’inquinamento atmosferico. Questa analisi sarà utile per comprendere le dinamiche di propagazione del materiale particolato aerodisperso, poiché stabilità atmosferica ed inversioni termiche possono favorirne o sfavorirne la diluizione. Successivamente, verranno considerate le principali sostanze di origine antropica o naturale che sono presenti all’interno dello Strato Limite Planetario, le quali, a seconda della loro concentrazione, struttura chimico-fisica e tempo di permanenza, possono risultare rilevanti e dannose per gli esseri viventi e per le componenti abiotiche. Nel capitolo successivo si tratterà nello specifico il materiale particolato atmosferico, definito come quel mix di particelle che si ritrovano allo stato solido e/o liquido sospese all’interno del comparto aria. Come si vedrà, il PM può avere origine da diverse tipologie di sorgenti che possono essere sia di tipo naturale che di tipo antropico, le quali caratterizzano le sue proprietà fisiche, quali forma, dimensioni, superficie, ma anche la sua composizione chimica e la distribuzione a livello dimensionale. Inoltre, si vedrà come il materiale particolato può essere suddiviso in due tipologie a seconda del tipo di processo di formazione: denominato primario se il suo sviluppo proviene direttamente dalle sorgenti che lo immettono in atmosfera, oppure secondario se la sua formazione avviene tramite processi chimico-fisici dei gas precursori. A livello dimensionale, il PM può variare di diversi ordini di grandezza, può andare da qualche nanometro fino a decine di micrometri e principalmente viene suddiviso in materiale particolato grossolano PM10, fine PM2,5 ed ultrafine PM0,1. Verranno analizzate le componenti ultrafini ed i processi che portano alla loro formazione ed accrescimento, ma anche a quelli che comportano la loro rimozione. Prima di visionare gli strumenti per analizzare il materiale particolato dal punto di vista fisico-chimico, verranno accennati gli effetti e i richiami normativi legati alle componenti di riferimento e, infine, verrà trattato un caso di studio in cui sono stati analizzati tre mesi di dati legati alla concentrazione in massa e in numero del materiale particolato, caratteristici dei periodi invernali e primaverili/estivi, ai fini della valutazione degli effetti di abbattimento causati dai parametri metereologici, quali precipitazioni e fenomeni ventosi. Da queste valutazioni emergerà come vi sia la necessità di implementare i sistemi di monitoraggio per garantire una valutazione che sia ottimale e rappresentativa di una problematica che, con il passare degli anni, sta diventando sempre più compresa dalle autorità governative mondiali e non solo. |
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Relatori: | Marina Clerico, Chiara Boanini, Domenico Mecca |
Anno accademico: | 2020/21 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 135 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-35 - INGEGNERIA PER L'AMBIENTE E IL TERRITORIO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/18806 |
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