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La nuova normativa sismica italiana e tecniche di adeguamento.

Laura Lanzavecchia

La nuova normativa sismica italiana e tecniche di adeguamento.

Rel. Giuseppe Ferro. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2010

Abstract:

Il rischio è una misura di probabilità che quantifica lo stato di conoscenza di un fenomeno e la prevedibilità del danno conseguente ad un evento potenzialmente catastrofico. Nel caso delle strutture, il rischio sismico è la probabilità di collasso del sistema in un dato periodo di tempo in un certo luogo con assegnate proprietà sismo-genetiche. Il rischio sismico è definito dalla relazione: R=PxVxE dove P è la perieolosità sismica, definita come funzione probabilistica di un evento sismico, della sua intensità e del suo periodo di ritorno, V è la vulnerabilità sismica, che dipende dalla capacità delle costruzioni di rispondere alle sollecitazioni sismiche ed è misurata dal danno che la costruzione subisce a causa di un terremoto di un data intensità, mentre E è l'esposizione ed R è il rischio sismico, risultante dalla combinazione delle tre grandezze precedenti in un arco di tempo determinato ed è la misura dei danni che si possono riscontrare in un determinato intervallo di tempo. L'Italia è considerata un Paese ad elevato rischio sismico, in quanto le perdite attese a seguito di un terremoto sono elevate in termini di vittime, danni alle costruzioni e conseguenti costi diretti e indiretti.

La pericolosità sismica di un territorio è rappresentata dalla frequenza e dall'intensità dei terremoti che lo interessano, cioè dalla sua sismicità. [...] Alla pericolosità sismica italiana è attribuito un livello medio.

Si definisce vulnerabilità sismica la predisposizione di una costruzione a subire un danno di un determinato livello da un evento sismico di una data intensità. Quanto più un edificio è vulnerabile (per tipologia, progettazione inadeguata, scadente qualità dei materiali e modalità di costruzione, scarsa manutenzione), tanto maggiori saranno le conseguenze sfavorevoli che avvengono a seguito alle oscillazioni a cui la struttura sarà sottoposta. In Italia il rapporto tra i danni prodotti dai terremoti e l'energia effettivamente rilasciata è molto più alto rispetto a quanto riscontrato in Paesi ad elevata sismicità (Giappone) a causa della fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e delle reti dei servizi. La valutazione della vulnerabilità sismica richiede l'applicazione di modelli matematici complessi, capaci di simulare il comportamento delle strutture sottoposte a sollecitazioni sismiche e di valutarne la risposta anche in termini di singoli elementi e collegamenti. Per ridurre le perdite di vite umane, è necessario rendere sicure le strutture edilizie, specialmente quelle strategiche per evitare che subiscano danneggiamenti a causa di un forte terremoto. Oggi le norme per le costruzioni in zone sismiche prevedono che gli edifici non si danneggino per terremoti di bassa intensità, non subiscano danni strutturali per terremoti di media intensità e non crollino in occasione di terremoti forti, pur potendo subire gravi danni. Questi criteri sono finalizzati alla protezione degli occupanti e poi degli edifici, con costi economicamente ragionevoli.

Si definisce esposizione la maggiore o minore presenza di beni a rischio e, dunque, la conseguente possibilità di subire un danno (economico, in vite umane, ai beni culturali, ecc...). In Italia l'esposizione ha valori altissimi, a causa dell'alta densità abitativa e della presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale prezioso.

Relatori: Giuseppe Ferro
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: S Scienze e Scienze Applicate > SH Fisica tecnica
T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali
T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TC Protezione degli edifici
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1835
Capitoli:

Sommario

1. Il rischio sismico e la normativa italiana.

1.1. Introduzione

1.2. Le prime normative sismiche italiane

1.3. Gli Eurocodici strutturali

1.4. L'evoluzione delle normative sismiche italiane

1.5. Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni

2. La risposta strutturale al sisma.

2.1 Caratteristiche dell'evento sismico

2.2 Caratteristiche della struttura

2.2.1 Risposta dei sistemi elementari

2.2.2 Risposta dei sistemi a più gradi di libertà

3. Valutazione dell'azione sismica.

3.1. Introduzione

3.2. Valutazione della pericolosità sismica

3.2.1. Vita nominale

3.2.2. Classi d'uso

3.2.3. Periodo di riferimento per l'azione sismica

3.2.4. Stati limite, probabilità di superamento e periodi di ritorno

3.2.5. Tabelle dei parametri caratterizzanti la pericolosità sismica redatte dal consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

3.3. Valutazione della risposta sismica locale

3.3.1. Spettri di risposta per gli stati limite di esercizio

3.3.2. Spettri di progetto per gli stati limite ultimi

3.4. Documento excell spettri-ntc ver.1.0.3

3.5. Rappresentazione dell'azione sismica tramite accelerogrammi

4. Progetto di strutture a base fissa.

4.1. La duttilità

4.1.1. Duttilità dei materiali strutturali

4.1.2. Duttilità degli elementi strutturali

4.1.3. Duttilità delle strutture

4.2. Progettazione degli elementi strutturali primari

4.3. Progettazione degli elementi strutturali secondari

4.4. Progettazione degli elementi non strutturali

4.5. Progettazione degli impianti

4.6. Progettazione delle fondazioni

4.7. Modellazione strutturale

4.8. Analisi lineare

4.8.1. Analisi lineare dinamica

4.8.2. Analisi lineare statica

4.9. Analisi non lineare

4.9.1. Analisi non lineare statica

4.9.2. Analisi non lineare dinamica

4.l0. Verifiche di sicurezza

4.10.1. Criteri di verifica agli stati limite ultimi

4.10.2. Criteri di verifica agli stati limite di esercizio

4.11. La configurazione strutturale

4.11.1. I principi fondamentali della progettazione antisismica

4.11.2. Criteri di regolarità strutturale

5. Progetto di strutture dotate di dispositivi antisimici.

5.1. Introduzione

5.2. Strategie di riduzione della domanda mediante isolamento sismico

5.2.1. Dispositivi di isolamento

5.2.2. Dispositivi ausiliari

5.2.3. Modellazione strutturale

5.2.4. Analisi strutturale

5.2.5. Verifiche di sicurezza

5.2.6. Controllo dei movimenti indesiderati

5.3. Strategie di riduzione della domanda mediante dissipazione di energia

5.3.1. Modellazione strutturale

5.3.2. Analisi strutturale

5.3.3. Verifiche di sicurezza

5.3.4. Controllo dei movimenti indesiderati

5.4. Strategie di riduzione della domanda mediante la variazione dello schema strutturale

6. Costruzioni esistenti.

6.1. Valutazione della sicurezza

6.2. Procedure per la valutazione della sicurezza

6.3. Valutazione della vulnerabilità sismica

6.4. Costruzioni in cemento armato e acciaio soggette ad azioni sismiche

6.4.1. Modelli di capacità

6.5. Verifiche di sicurezza

7. Criteri e tipi di intervento.

7.1. Introduzione

7.2. Principali tecniche di retrofit

7.1.1. Incremento della capacità della struttura

7.1.2. Riduzione della domanda

7.2. Conclusioni

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