Simona Campisi
Può un sottile stimolo cutaneo sotto l'arco plantare influire sulla mobilità cervicale? = Can a thin mechanical stimulation on the plantar arch affect on the head mobility?
Rel. Taian Martins. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica, 2021
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Abstract: |
Può un sottile stimolo cutaneo sotto l'arco plantare influire sulla mobilità cervicale? Background: La colonna cervicale è un tratto della colonna vertebrale dotato di elevata mobilità e, conseguentemente, è soggetta a numerosi stress e disordini durante le attività quotidiane. Per questo motivo, l’impatto delle patologie cervicali sulla popolazione mondiale è molto elevato e può degenerare in disabilità più gravi. La complessità del tratto cervicale rende la diagnosi e il trattamento clinico particolarmente ardui, il che è anche accentuato dalla varietà delle sintomatologie e dal fatto che i metodi di valutazione di questa patologia sono ad oggi principalmente qualitativi. Scopo dello studio: Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare se la stimolazione plantare abbia un effetto sulla mobilità cervicale, al fine di verificare se sia possibile un’applicazione terapeutica. La stimolazione è di tipo meccanico e viene ottenuta per mezzo di cunei sottili (1.5mm di spessore) inseriti nella scarpa del soggetto esaminato in quattro posizioni differenti. La mobilità cervicale, invece, viene valutata tramite il ROM (Range of Motion), ottimo per lo studio dei disordini muscoloscheletrici. Materiali e metodi: le performance di due gruppi di 12 soggetti sono state registrate per mezzo di un sistema optoelettronico, che permette di ricavare gli angoli articolari. Il primo gruppo, detto di controllo, ha eseguito due prove nella sola condizione di assenza di stimolazione; il secondo gruppo, detto di intervento, ha eseguito due prove in quattro condizioni diverse, corrispondenti a quattro diverse posizioni delle solette. Le prove sono due: acuto e dopo 15 minuti di camminata al tapis roulant, che serve a garantire l’efficacia della stimolazione plantare. Ogni prova prevede l’esecuzione di tre movimenti cervicali: flesso – estensione, flessione laterale e rotazione assiale. Risultati: I risultati ottenuti non mostrano alcuna differenza significativa tra i ROM ottenuti in acuto e quelli ottenuti dopo 15 minuti di deambulazione. Questo vale sia per il gruppo di controllo sia per il gruppo di intervento; così come per tutte e tre le direzioni spaziali di esecuzione del movimento. Ciò nonostante, nel gruppo di intervento vi è in diversi casi una diminuzione del ROM dopo la camminata su tapis roulant, il che fa pensare ad un aumento della stabilità cervicale a seguito della stimolazione dell’arco plantare. Inoltre, nella flesso – estensione e nella rotazione assiale, il valore di p ricavato si avvicina molto a 0.05, motivo per cui è ipotizzabile che un eventuale aumento del numero di soggetti reclutati possa provocare una variazione significativa del ROM. In conclusione, nonostante l’assenza di significatività statistica dei risultati ottenuti, questo lavoro rappresenta un punto di partenza interessante per degli eventuali studi futuri, in quanto un effetto della stimolazione plantare sulla mobilità cervicale permetterebbe al clinico un trattamento molto semplice e per nulla invasivo di questo tipo di disfunzione. |
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Relatori: | Taian Martins |
Anno accademico: | 2020/21 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 56 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-21 - INGEGNERIA BIOMEDICA |
Aziende collaboratrici: | Politecnico di Torino |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/17583 |
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