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Unioni bullonate ad attrito in acciaio inossidabile = Preloaded stainless steel bolting assemblies

Simone Barra

Unioni bullonate ad attrito in acciaio inossidabile = Preloaded stainless steel bolting assemblies.

Rel. Fabio Manzone, Paolo Castaldo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile, 2021

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Abstract:

Le giunzioni ad attrito in acciaio inossidabile non sono comunemente utilizzate poiché gli Eurocodici e le Normative sostengono che i bulloni in acciaio inossidabile precaricati possono essere utilizzati solamente se vengono svolti dei test in grado di determinare la loro resistenza a scorrimento. Questo comporta una grande limitazione, poiché non sempre risulta conveniente svolgere test di laboratorio per poter progettare con tale materiale. Tale restrizione è dovuta dal fatto che non sono mai stati svolti dei test esaustivi sulle unioni ad attrito in acciaio inossidabile, se non negli ultimi anni, quali i test svolti da SIROCO nel 2019. Prima di questi si pensava che l’acciaio inossidabile, a causa del diverso comportamento viscoplastico rispetto all’acciaio al carbonio, subisse una maggiore perdita di precarico nel tempo, inoltre si pensava di poter incorrere nel problema del “galling”, ovvero striature che nascono durante il serraggio e che comportano bassa attendibilità dei precarichi raggiungibili con l’applicazione della coppia. In questo documento si va dunque ad approfondire l’utilizzo di giunzioni bullonate in acciaio inossidabile, a partire dai vantaggi nell’utilizzo di tale materiale fino a ricercare, basandosi su test di laboratorio, formulazioni valide in progetto per il precarico ottenibile nei bulloni e la conseguente resistenza a scorrimento dell’unione. Utilizzando bulloni non lubrificati e con geometrie non specifiche per l’utilizzo del precarico, come avviene invece per gli HR e HV dell’acciaio al carbonio, sono stati svolti test sull’idoneità al precarico, sulla possibile presenza di galling e sulle resistenze a scorrimento delle giunzioni, trattando i dati con le normative presenti per l’acciaio al carbonio. La più importante conclusione è che risulta possibile l’utilizzo di tali bulloni ad attrito, utilizzando un precarico di progetto pari al 50% rispetto a quello definito nel caso dell’acciaio al carbonio, ponendo però particolare attenzione ad ottenere il fattore k che necessita di test per non incorrere in un sovra serraggio del bullone o viceversa, ad un precarico troppo basso.

Relatori: Fabio Manzone, Paolo Castaldo
Anno accademico: 2020/21
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 168
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-23 - INGEGNERIA CIVILE
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/17476
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