Natan Albanese
Effimero sabaudo. L’architettura delle feste di corte e delle sale da ballo temporanee (1722-1791) = Ephemeral at the House of Savoy. The architecture of the court parties and temporary ballrooms (1722-1791).
Rel. Paolo Cornaglia. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2021
Abstract: |
Nel Settecento la festa da ballo assume un legame consolidato con l’architettura e la scenografia grazie alla profusione di allestimenti che reinterpretavano e adeguavano gli spazi delle residenze di corte, quest’ultime ancora sprovviste di ambienti ad uso esclusivo di danza. L’architettura effimera costituiva un mezzo per ideare e promuovere nuove soluzioni costruttive e formali, oltre che per affermare l’immagine di solennità delle casate regnanti di fronte alla cittadinanza e alle corti straniere. Questo lavoro ripercorre la storia dell’architettura festiva settecentesca del Regno di Sardegna, con focalizzazione sugli apparati effimeri del ballo, una forma d’arte molto rappresentativa della società di Ancien Régime. Lo scopo conclusivo è quello di trarre nuove argomentazioni e chiavi di lettura generali da un ampio repertorio di casi studio, approfonditi attraverso un’accurata disamina e ricerca archivistico bibliografica. La prima parte della tesi è un inquadramento storico sulla festa da ballo, sui rispettivi luoghi e sugli allestimenti in alcuni principali centri europei, come Parigi, Versailles, Vienna e Napoli. In prosecuzione, vi è una concisa trattazione sulle fonti scritte e iconografiche di riferimento e sulle tradizioni dei balli alla corte sabauda. Nel secondo capitolo sono esposti gli eventi cronologici e gli apparati festivi delle celebrazioni matrimoniali sabaude, alle quali si deve la maggior parte della produzione architettonica effimera del XVIII secolo piemontese. L’ultima sezione descrive gli interventi scenografici per la predisposizione di sale e spazi momentanei dedicati a balli avvenuti in diversi anni, in un arco temporale tra il 1722 e il 1791. L’epilogo del lavoro evidenzia soprattutto l’evoluzione stilistica degli allestimenti e delle strutture provvisorie, quindi il passaggio dai linguaggi del tardobarocco e del rococò a quelli neoclassici, affermatisi negli ultimi anni prerivoluzionari. Dal 1750 uno tra i fenomeni più significativi è la diffusione del colonnato architravato, rispetto al tradizionale uso dell’arco su colonne. Molte scelte architettoniche sperimentali hanno visto col tempo una progressione in modelli del tutto consolidati, quindi anche riproposti in via non più meramente effimera, sin dalle soglie dell’età contemporanea. Nel corso del secolo emerge una notevole eterogeneità nella scelta delle sale dedicate ai grandi balli di corte. Si afferma soprattutto l’impianto ad anfiteatro, circondato da gradinate e logge posticce sopraelevate, organizzate secondo un metodico sistema gerarchico. Il rispetto dell’etichetta del cerimoniale e delle differenze di rango necessitava di una ben pianificata suddivisione degli spazi, essendo il ballo a tutti gli effetti anche uno spettacolo esteso talvolta pure al ceto borghese. |
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Relatori: | Paolo Cornaglia |
Anno accademico: | 2020/21 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 140 |
Informazioni aggiuntive: | Tesi secretata. Fulltext non presente |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/17191 |
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