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NEA-PRODUCTION Il ruolo della pianificazione nella Napoli produttiva = NEA-PRODUCTION The role of planning in productive Naples

Claudia Raimondi, Anastasia Sannino

NEA-PRODUCTION Il ruolo della pianificazione nella Napoli produttiva = NEA-PRODUCTION The role of planning in productive Naples.

Rel. Anna Maria Cristina Bianchetti. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2021

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Abstract:

Profondi mutamenti economici, sociali e territoriali segnano i Trenta gloriosi del secondo dopoguerra italiano. La grande accelerazione di quegli anni, che deve molto agli investimenti keynesiani messi in atto dalla classe dirigente del paese, permette anche a paesi dall’economia arretrata, come l’Italia, di posizionarsi nella fascia alta delle classifiche dei paesi industrializzati. A ciò contribuiscono, insieme all’irruenza dell’industrializzazione privata, il Piano Marshall, la legge 647 del 1950 (Esecuzione di opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia settentrionale e centrale), e la Cassa per il Mezzogiorno (Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia Meridionale). Gli Obiettivi di queste politiche erano lo sviluppo territoriale di ampie zone marginali del paese, la loro crescita economica e sociale, la riduzione delle diseguaglianze interne al paese. In altri termini, la costruzione di un’economia e una società industriali. Sono gli anni del fordismo italiano, dove la produzione industriale viene percepita come forza positiva, capace di aumentare un benessere diffuso e aumentare il grado di democrazia del paese. Un’utopia moderna, che da lì a pochi anni si sarebbe scontrata con i propri limiti. I territori a nord dell’area metropolitana di Napoli sono in quegli anni oggetto di robusti investimenti tramite la Cassa per il Mezzogiorno. Si tratta di territori rurali che vengono investiti dall’impeto delle nuove politiche industriali le quali lasciano dietro di sé profonde trasformazioni spaziali, economiche, sociali. Molto si è discusso di queste trasformazioni e uno dei nodi più duri di queste discussioni attiene il fallimento delle generose intenzioni iniziali. L’area metropolitana di Napoli oggi è una delle più povere a livello europeo. La nostra ricerca parte da qui, da questi territori nei quali gli investimenti dedicati a garantire un futuro migliore non hanno raggiunto il successo sperato. Abbiamo cercato di indagare i caratteri e ci siamo interrogate sul lascito delle politiche industriali, soprattutto in termini insediativi. Abbiamo interrogato queste situazioni attraverso alcune strategie spaziali che riuscissero a ricompattare una figura territoriale meno disgregata e frammentaria. Sullo sfondo di questa ricognizione ci sono le aspettative che una nuova ingente ondata di finanziamenti potrebbe produrre, quella del Next Generation UE. Con il rischio, in questi territori, di riprodurre storie già vissute.

Relatori: Anna Maria Cristina Bianchetti
Anno accademico: 2020/21
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 83
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/17182
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