La Rocca di San Paolino a Ripafratta: proposta di intervento tra architettura e memoria storica. = The Fortress of San Paolino in Ripafratta: a design proposal between architecture and historical memory.

Il patrimonio artistico ed architettonico italiano è tra i più ricchi al mondo: la bellezza del paese è visibile in ogni angolo anche se spesso, complice la vastità di beni e paesaggi differenti, gran parte di questo retaggio culturale è sconosciuto. Non tutti i beni architettonici di pregio sono ubicati nelle grandi città, ma spesso si trovano a qualche chilometro da esse, e rischiano quindi di non essere valorizzati perché misteriosi e spesso in uno stato di degrado ed abbandono già avanzato. La Rocca di San Paolino a Ripafratta è tra le ricchezze abbandonate del paese, un luogo affascinante ma completamente privo di fama anche se immerso nelle colline toscane a pochi km dalle più importanti Lucca e Pisa. Questo progetto di tesi si pone l’obiettivo di redigere una proposta integrata tra la Rocca e il borgo sottostante, connessione che negli anni si è indebolita fino a svanire a causa del variare dello stile di vita dei ripafrattesi e del poco interesse dimostrato dalla proprietà della Rocca. Lo sviluppo della tesi ha origine dal concorso internazionale di idee “Re-use the Castle”, promosso da Re-use Italy e dall’Associazione Salviamo la Rocca: il tema della competizione ci ha da subito affascinati e ci ha dato la possibilità di confrontarci con il tema degli edifici storici abbandonati. L’analisi del bando di concorso e dei progetti vincitori ci ha dato l’occasione di comprendere al meglio gli aspetti positivi e negativi di quanto richiesto ai partecipanti: l’approccio progettuale da noi scelto prende in gran parte le distanze da quanto indicato in tale documento, in quanto le analisi effettuate ci hanno consentito di avere una visione completa della situazione della Rocca. Gran parte delle caratteristiche intrinseche del bene e della sua memoria storica sarebbero andate perse qualora gli indirizzi del bando fossero stati eseguiti alla lettera. La prima parte del lavoro svolto ha riguardato l’analisi storico/territoriale del paese di Ripafratta; ciò che più ci ha conquistato durante questa fase è stata la comparazione tra quello che era il paesaggio anche solo cento anni fa e come si mostra adesso. Anticamente il legame del borgo con il suo sistema difensivo era forte e tangibile e i colli che ospitano la Rocca e le Torri di avvistamento avevano un aspetto completamente diverso: quello che auspichiamo di realizzare attraverso il nostro progetto è la riconnessione di queste entità, che oggi sono celate dalla folta vegetazione che ricopre indomata le vette, con la vita sottostante. Un ulteriore problema che è emerso durante questa fase è quello dell’assenza di un luogo di aggregazione all’interno del paese, che era anticamente solo un avamposto di attraversamento sul territorio: i ripafrattesi hanno da sempre utilizzato la Rocca per questo scopo e nell’ultimo secolo sono stati privati di questa possibilità rendendo impossibile la vita sociale cittadina. Gli approfondimenti successivi mettono a fuoco i beni architettonici esistenti; le indagini svolte riguardano aspetti storici, costruttivi e di conservazione di essi. Grazie a questa fase siamo arrivati a concepire delle linee guida progettuali per la nostra proposta, che vertono principalmente su tre temi: il ruderismo, l’agorà e l’assenza, con cui si intende la mancanza di relazione con il territorio e la sua storia