Il Decommissioning delle dighe: aspetti tecnici ed economici nel panorama internazionale. = Dams decommissioning: technical and economic aspects in the international set.

La presente tesi mira a far comprendere l’entità del patrimonio dighe e gli sviluppi futuri della gestione del crescente problema del decommissioning trainato dalla crescente volontà di ripristinare gli ambienti fluviali fino ad ora fortemente sfruttati. Gli ecosistemi fluviali sin dai primi anni del XX secolo sono stati oggetto di importanti modifiche, allo scopo di andare a soddisfare le esigenze dell’uomo. Negli anni 2000 si sono diffusi sempre di più interventi di ripristino degli ambienti fluviali; per questo motivo negli ultimi anni la questione della dismissione delle dighe si è fatta sempre più argomento di attualità. Le dighe hanno visto il loro massimo sviluppo negli anni ’50-’60, il che porta ad avere ad oggi (2020) la maggior parte delle dighe oltre la metà del loro ciclo di vita utile. Attualmente l’entità del patrimonio non è certo, ad oggi solo in poche zone è noto il numero dighe di una certa nazione, per esempio presa ad esempio la situazione Italiana, sappiamo esattamente quante e dove sono localizzate le grandi dighe (h. coronamento >15m, volume di invaso >1 Mln di m3) ma non sappiamo esattamente la quantità, la posizione e lo stato di manutenzione di quelle che sono caratterizzate come piccoli sbarramenti. Questo problema è stato infatti riscontrato su tutto il panorama mondiale. Per ovviare a questo, da anni sono nati alcuni progetti di catalogazione di tutti quelli che sono gli sbarramenti con l’obiettivo di ovviare a questa mancanza. Per quanto riguarda l’esperienza di dismissione delle dighe i precursori sono stati gli Usa che essendo il loro patrimonio più vecchio del resto del mondo si sono trovati prima a dover affrontare questo argomento. All’interno della presente tesi sono stati studiati una serie di progetti di rimozione di dighe facenti riferimento all’area nord Americana ed Europea, al fine di capire quali fossero le ragioni della dismissione, riscontrando che la causa maggiore di dismissione negli ultimi anni fosse quella ecologica mentre negli anni precedenti fossero maggiormente dismesse per motivi di sicurezza o per cessazione dei termini di concessione. Il passo successivo è stato quello di indagare quali fossero i passi principali per la redazione di un ottimo progetto di decommissioning, il cui studio ci ha portato a focalizzarsi sulla parte economica, parte nevralgica che dai vari casi studi presi in esame è la parte trainante di questi progetti, essendo necessari ingenti fondi per la realizzazione di tali progetti. Nasce così l’esigenza di stimare quali fossero i costi di rimozione ma anche quali fossero le opere da andare a dismettere, in modo da fornire uno strumento di previsione dei costi di rimozione e di scelta, per attuare preventivamente strategie di finanziamento.