Lorenzo Marco Concordia
Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. La biblioteca pubblica come spazio di condivisione del sapere. = Biblioteca Nazionale Universitaria of Turin. The public library as a space for sharing knowledge.
Rel. Valeria Minucciani, Michela Rosso. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2020
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- Tesi
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Abstract: |
La biblioteca, sin dalla sua nascita, ha rappresentato per l’uomo un mezzo per conquistare il sapere. Nella nostra epoca questa secolare istituzione sta affrontando un periodo di forte crisi, dovuta alla crescente e pervasiva diffusione delle tecnologie informatiche. Ciò ha gradualmente allontanato le fonti della conoscenza dai luoghi tradizionali della cultura: con l’avvento degli smart phone, ci siamo via via abituati alla consultazione diretta e illimitata di documenti per attingere ad informazioni di ogni genere ovunque esse si trovino. Quest’assuefazione al mondo digitale ha generato non pochi problemi: il più eclatante è quello riguardante la diffusione di notizie non verificabili in assenza di riferimenti corretti alle fonti. Per evitare di annegare nello sterminato mare del web, appare necessario avere delle garanzie, garanzie che il web stesso non è ancora riuscito a fornire. La biblioteca pubblica ha sempre avuto il ruolo di guida culturale e oggi, forse più che nel passato, si pone l’obiettivo di orientare gli utenti nella ricerca di un sapere solido e affidabile. L’architettura delle biblioteche, per affinità, fa propri gli stessi valori diventando un baluardo di equità e democrazia per la comunità. Ma come dovrebbe orientarsi la biblioteca del XXI secolo? Sono costanti i dibattiti tra “modernisti”, convinti che i supporti fisici siano da considerare vetusti e superati, e “conservatori”, che ritengono il libro al pari, se non al di sopra, del supporto digitale. Nella realtà le due tipologie sono strettamente connesse tra loro e si sostengono a vicenda. La diffusione dei device digitali ha certamente cambiato i nostri modi di apprendimento e modificato la maniera in cui si fa uso degli ambienti offerti dalla biblioteca. Queste istituzioni si sono sempre poste come sistemazione tranquilla offrendo, tramite lo spazio pubblico, luoghi per studiare, incontrarsi e socializzare. Con l’incremento della digitalizzazione, le biblioteche riusciranno a restare dei simboli di cultura e a contrastare il monopolio dei motori di ricerca digitali? In un articolo del 2019, il professor Stefano Monti, esperto in analisi di impatti economici e creazione di network di investimento, sostiene la necessità, per le biblioteche, di imparare “i linguaggi del presente, che si adattino a un mondo che forse non è il migliore dei mondi possibili, ma che sicuramente offre loro l’opportunità di reinventarsi e tornare a essere un punto di riferimento per l’intera collettività”.1 Per riassumere, gli obiettivi della progettazione architettonica bibliotecaria sono passati dai tradizionali fini di custodire, preservare e conservare i supporti librari, alla creazione di spazi pubblici con finalità di libera comunicazione, fruizione di saperi e attivo apprendimento. Questa tesi interviene riprogettando la sede dell’importante Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino lasciandosi ispirare da esempi passati e contemporanei, promuovendo una riorganizzazione degli ambienti ed un nuovo allestimento che tenti di rispondere alle mutevoli esigenze della contemporaneità. |
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Relatori: | Valeria Minucciani, Michela Rosso |
Anno accademico: | 2020/21 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 203 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/15569 |
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