Lorenzo Maritan
INTER ACTIVE SPACE, Spontaneous use of the space in contemporary Beijing context.
Rel. Alberto Bologna. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2020
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- Tesi
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Abstract: |
La tesi è un percorso di ricerca e di evoluzione di un pensiero e di una idea, un viaggio progettuale che rappresenta la conclusione di un iter di studi ampio e complesso, svolto in parte in Italia, al Politecnico di Torino e in parte a Pechino, alla Tsinghua University. Questa doppia esperienza ha fatto maturare in me una più completa visione rispetto all’architettura alle sue forme e al suo ruolo. Il progetto si propone di rispondere ad una domanda: “Uno spazio progettato permette usi spontanei?” Nella prima parte della tesi ho studiato l’evoluzione urbana di Pechino nella storia; la Cina è oggi la seconda potenza economica mondiale dove il sostrato culturale è rimasto invariato nonostante l’influsso della cultura occidentale.Il connubio di cultura tradizionale e modernità è il modo in cui oggi la Cina propone al mondo intero la propria immagine. Si evince che le stazioni della metropolitana costituiscono i nuovi centri di interazione sociale della città. Nel secondo capitolo affronto il tema dello spazio pubblico, prima definendolo e poi declinandolo nel panorama pechinese. Nella Cina contemporanea, lo stile di vita, i bisogni e le aspirazioni della popolazione sono in continua evoluzione e con questi anche le connotazioni e i temi relativi al cambiamento dello spazio pubblico. E’ negli spazi nascosti, quelli non progettati, quelli schivati, dove si esprime al meglio la convivialità e il senso di comunità. Per questo motivo, ho deciso di analizzare quegli spazi che, progettati per una funzione, sono colonizzati per periodi di tempo limitati da persone che svolgono attività completamente diverse. Il processo spontaneo è qui l’espressione della società; le persone colonizzano un luogo, gli assegnano funzioni e poi se ne appropriano connotandolo di intrinsechi valori. Nella terza sezione ho voluto ridisegnare le architetture di alcuni designer che ho considerato emblematici per la loro capacità di produrre progetti non fini a sé stessi, ma che mettessero al centro l’uomo. Progetti che trattano lo spazio come il luogo in cui la società abita, progetti nati dall’idea che lo spazio non è definibile da funzioni pre-assegnate ma, costruito in funzione degli utenti che lo plasmeranno a loro piacimento. Successivamente ampio spazio è stato dedicato allo studio del sito di progetto, lo spazio antistante la stazione metropolitana di Datun East, si tratta in parte di aree abbandonate, che comunque la comunità vive quotidianamente, colonizza e occupa spontaneamente dotandole di funzioni diverse nel corso della giornata. Il tutto si concretizza poi in un progetto architettonico urbano che vuole essere uno spazio di incontro per tutte le generazioni, un ambiente per sdraiarsi, rilassarsi, arrampicarsi, un luogo di eventi, manifestazioni, concerti e sport, un’area gioco per bambini attrezzata con arredi alternativi, il tutto in un rapporto diretto con la natura, dove elementi come acqua, verde, luci e ombre si fondano in modo armonico. Un luogo di interazione dove le persone conversino attivamente tra di loro e con gli elementi naturali e architettonici, in un meccanismo complesso ma equilibrato, un insieme di spazi liberi e spazi funzionali, tra immaginazione e necessità dove nulla è perfettamente definito ma tutto è in divenire. |
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Relatori: | Alberto Bologna |
Anno accademico: | 2019/20 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 170 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Ente in cotutela: | Tsinghua University (CINA) |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/15470 |
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