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Lo smarrimento dell'anima dei luoghi. Metamorfosi dei borghi post-terremoto = The loss of the soul of places. Metamorphoses of post-earthquake villages

Maria Chiara Polacco

Lo smarrimento dell'anima dei luoghi. Metamorfosi dei borghi post-terremoto = The loss of the soul of places. Metamorphoses of post-earthquake villages.

Rel. Pia Davico. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2019

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Abstract:

Questo lavoro di tesi ha la volontà di indagare e individuare i caratteri identificativi di un luogo colpito da una catastrofe naturale come il terremoto, per guidare una ricostruzione che valorizzi le peculiarità del territorio, evitando la perdita dell’anima di questi luoghi, celata spesso nella sua immaterialità. Dopo aver analizzato diversi approcci di rilievo che possono essere impiegati per la conoscenza e comprensione dei luoghi, ed aver individuato le caratteristiche del rilievo sensibile per studiare in modo approfondito l’anima dei luoghi, sono stati analizzati i terremoti che hanno creato più danni sul territorio italiano negli ultimi 50 anni, per meglio comprendere come le varie ricostruzioni hanno in alcuni casi saputo riproporre elementi dell’identità locale e in altri, invece, modificato irreparabilmente la consistenza e l’immagine dei nuclei urbani, provocando smarrimento e infelicità nei loro abitanti. Nell’ultima parte dello studio è stato preso in esame il terremoto che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto 2016, alle ore 3.36 con una scossa di magnitudo 6.0. Nonostante siano passati 3 anni dalla prima scossa il dibattito sulla ricostruzione è ancora acceso e questo lavoro di ricerca si propone come strumento guida per una ricostruzione attenta e che prenda in considerazione la voce degli abitanti e la memoria storica del paese. Questo lavoro ha quindi lo scopo di individuare e comprendere elementi che, alle diverse scale, definiscono individualmente e nella loro reciprocità il carattere distintivo di ogni luogo, definendone una sorta di personalità che li rende riconoscibili e inimitabili: questa “unicità” dovrebbe essere conservata o ricercata anche, e soprattutto, nel momento in cui appare indispensabile o inevitabile ricostruire per la popolazione, nel tentativo di ricreare non solo architetture e ambienti ma richiamarne memorie, significati e valori. Il territorio della Conca Amatriciana risulta ad oggi uno dei più colpiti in termini di perdite umane e materiali: si è scelto quindi di approfondire una delle 69 “ville” di Amatrice, Retrosi, e di osservare, attraverso carte, fotografie e racconti dei retrosari, le caratteristiche che la rendevano e rendono unica in ciò che ne rimane agli occhi dei suoi abitanti e dei numerosi turisti che l’hanno visitata.

Relatori: Pia Davico
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 365
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/13273
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