piano regolatore di torino - resilienza e adattamento modello pianificatorio = master plan of turin - resilience and adaptation planning model

Torino deve porsi una serie di domande su ciò che vorrà diventare. Ha un’immagine chiara, distintiva e dominante di se stessa e di ciò che vorrà essere? Ha un’idea di come si sia formata? È cambiata quest’immagine negli anni? Ci sono alternative a quest’immagine? Gli abitanti residenti, gli abitanti fruitori ed i visitatori condividono la stessa visione della Città? Chi modella quest’immagine? Ci sono alternative a quest’immagine? Possiamo riassumere l’attuale immagine di Torino con una stratificazione che racconta cosa è stata la Città e l’immagine che da tempo sta tentando di imporre a se stessa. La stabilità è sinonimo d’irrigidimento, immobilismo e declino, la resilienz intesa come capacità di cambiamento e innovazione, traendo beneficio da tensioni e stress sia endogeni che esogeni allo spazio urbano e sociale. Ci sono diverse visioni che prevedono lo sviluppo e la decrescita, ma forse è necessario aprire la terza via per rigenerarsi ovvero quella della Resilienz. Resilienz come risposta proattiva di una nuova visione interpretativa della città e di una nuova forma di pianificazione. Torino tramite la resilienz territoriale avrà la capacità di assorbire l’impatto del susseguirsi delle “stratificazioni” e rispondere in modo proattivo alla successione dei cambiamenti e delle crisi. Resilienz come prospettiva inclusiva e capacità di interpretare le relazioni, rappresentazioni utili in grado di orientare buone prassi di processi inclusivi, di crescita sociale, infrastrutturali, culturali e ambientali per una risposta più adeguata ai cambiamenti. Resilienz per superare il senso di disorientamento e come modalità di ricucitura tra la società e le istituzioni dovuto anche dai diversi linguaggi (istituzionale, tecnico e della collettività). Resilienz come incontro tra aspetti sociologici e aspetti tecnici. Resilienz per quelle categorie sociali che al momento decisionale e per le loro caratteristiche non risultano rappresentate. Resilienz sociale come significazione collettiva e memoria condivisa, come condivisione del territorio e degli spazi pubblici, come scelta autonoma e consapevole. Resilienz territoriale come interconnessione tra elementi fisici, spaziali e sociali. Resilienz come territorio come spazio fisico regolato, uso e relazioni tra persone. Resilienz come capacità di affrontare e gestire cambiamenti, per gestire l’incertezza e come stimolo alla creatività, per ridefinire spazi e luoghi, per costruire processi virtuosi aperti ad ogni risultato per innescare processi di continuo cambiamento. Gli eventi metereologici talvolta pericolosi diventano devastanti, anche se non estremi, qualora si verifichino in un territorio non pianificato possono risultare devastanti pertanto è necessario subire uno shock e mantenere le proprie funzioni urbane e strutturali con capacità di apprendimento e riorganizzazione. La popolazione si identifica con un particolare territorio urbano con le loro funzioni e relazioni (senso di appartenenza e relazioni sociali). Se il territorio è vulnerabile, la comunità è vulnerabile, pertanto è necessario il riconoscimento della conoscenza collettiva per sviluppare l’ “Empowerment” comunitario e sviluppare nuove politiche che generino qualità urbana, capacità di far fronte in modo positivo ai cambiamenti e riorganizzarsi.