polito.it
Politecnico di Torino (logo)

ANALISI DEI MECCANISMI LOCALI DI COLLASSO IN SEGUITO AD INTERVENTI SU EDIFICI IN MURATURA PORTANTE - Il caso studio: ristrutturazione del padiglione “Bellom Pescarolo” dell’ A.O.U. Molinette di Torino = ANALYSIS OF LOCAL COLLAPSE MECHANISMS FOLLOWING INTERVENTIONS ON BUILDING IN BORING MASONRY - The case study: restructuring of the “Bellom Pescarolo” pavilion of Molinette Hospital of Turin

Arturo Petrosino

ANALISI DEI MECCANISMI LOCALI DI COLLASSO IN SEGUITO AD INTERVENTI SU EDIFICI IN MURATURA PORTANTE - Il caso studio: ristrutturazione del padiglione “Bellom Pescarolo” dell’ A.O.U. Molinette di Torino = ANALYSIS OF LOCAL COLLAPSE MECHANISMS FOLLOWING INTERVENTIONS ON BUILDING IN BORING MASONRY - The case study: restructuring of the “Bellom Pescarolo” pavilion of Molinette Hospital of Turin.

Rel. Silvio Valente. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile, 2019

[img]
Preview
PDF (Tesi_di_laurea) - Tesi
Licenza: Creative Commons Attribution Non-commercial No Derivatives.

Download (6MB) | Preview
Abstract:

Il presente lavoro di tesi nasce dall’attività di tirocinio svolto presso lo Studio di Ingegneria Alvigini-Mendolicchio sito in Torino. Fin dal primo momento, gli Ingegneri, da cui il nome dello studio, mi hanno individuato come possibile candidato per poter seguire i lavori relativi alla: “Ristrutturazione del Padiglione Bellom Pescarolo dell’A.O.U. Molinette” in quanto lo stesso studio aveva vinto la gara emanata dall’A.O.U. sia riguardante la progettazione delle opere che per lo svolgimento della direzione lavori durante la fase esecutiva nonché il compito di coordinamento della sicurezza in fase di progetto e in fase di esecuzione. Tale progetto nasce dalla necessità di trovare un nuovo luogo ove posizionare la nuova unità di terapia intensiva di neurologia e le apparecchiature tecnologiche necessarie al suo completo funzionamento. Il padiglione, composto da tre pini di cui uno parzialmente interrato, ed un sottotetto, ha una particolare forma geometrica in pianta risalente, come si evince dalla Figura 1.1, ad una croce. Gli elementi portanti verticali risultano realizzati in muratura portante con spessore di circa 55 cm con tipologia costruttiva a quattro teste. Gli orizzontamenti, realizzati in latero cemento e dello spessore di 25 cm, risultano in semplice appoggio alle murature portanti laterali e centrali che suddividono, in prima battuta, tutta l’area. L’altezza complessiva dei tre piani, ad oggi utilizzati per diversi reparti, è di circa 14 m. La copertura dello stabile è realizzata con struttura portante in legno con trave di colmo che segue la geometria dello stabile. L’altezza più alta del piano sottotetto, raggiunta proprio in prossimità della trave di colmo, è di circa 3,75 m. Le fondazioni dello stabile, anche esse realizzate in muratura, sono di tipo ad arco e poggiano direttamente sul terreno sottostante. Proprio il progetto strutturale che ho redatto mi ha spinto a proporlo come lavoro di tesi al mio relatore, Prof. Ing. Silvio Valente, avendone pienamente il consenso decidendo di concentrarsi su un punto fondamentale della normativa vigente ovvero gli Interventi Locali. Infatti, al piano primo dove sorgerà il cuore pulsante del nuovo reparto, era prevista la demolizione parziale dei maschi murari in modo da creare un’area unica che accogliesse i pazienti i quali, a loro volta, venissero sorvegliati continuamente dal personale ospedaliero. Nasce, quindi, la necessità di eseguire uno dei più comuni interventi che vengono eseguiti in un edificio in muratura portante ovvero quello di realizzare nuove aperture. Secondo la normativa vigente, § 8.4.1. delle N.T.C. 2018, tale intervento è un intervento di tipo locale che quindi non comporta un’analisi globale dell’intero edificio. La domanda che ci siamo posti, quindi, è fino a che punto tale affermazione è vera o meglio fino a che punto si può intervenire localmente senza studiare gli effetti che si hanno sulla globalità dell’edificio? Nell’ultimo capitolo del presente lavoro, grazie anche alla software house Dolmen che mi ha permesso di utilizzare il loro omonimo software di calcolo FEM, verranno comparati i risultati derivanti dalla modellazione globale dell’intero padiglione con i risultati derivanti da un’analisi globale eseguiti secondo la normativa vigente.

Relatori: Silvio Valente
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 172
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-23 - INGEGNERIA CIVILE
Aziende collaboratrici: Studio di Ingegneria Alvigini Mendolicch
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/13053
Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)