Antonio Ferraro
Ciabot, rifunzionalizzazione di un'architettura rurale.
Rel. Clara Bertolini. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2008
Abstract: |
Premessa a) Ragioni dell'interesse del lavoro Non di rado il termine paesaggio e state oggetto di controversie intorno al significato da attribuire alla parola. Ancor più sovente, in nome della spiccata polisemia che il vocabolo reca in se, e state frettolosamente archiviato come difficilmente comprensibile o, peggio ancora, applicato ad un'ampia varietà di contesti e situazioni senza entrare nel merito del concetto semantico che il tema possiede. La nozione di paesaggio esprime, anche nella sua radice etimologica di paese, il legame a filo doppio con il territorio, un luogo, una realtà fisica. Il paesaggio e definite dal "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio come una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia Umana o dalle reciproche interrelazioni, e rappresenta un fattore per il benessere individuale e sociale, contribuisce alla definizione dell'identità regionale e rappresenta una risorsa strategica che, se opportunamente valorizzata, diventa uno dei fondamenti su cui basare lo sviluppo economico. Questi concetti sene evidenziati nella Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta a Firenze nell'ottobre 2000 e recepita nel 2006 dallo Stato Italiano, che afferma inoltre che I'attenzione deve estendersi al paesaggio dell'intero territorio e non solo più all�eccellenze e che piani e programmi di sviluppo, ai diversi livelli, ne devono tener conto. Si riporta di seguito quanta previsto all'art. 1 della predetta convenzione: Articolo 1 - Definizioni Ai fini della presente Convenzione: a. "Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, cosi com'e percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni; b. "Politica del paesaggio" designa la formulazione, da parte delle autorità pubbliche competenti, dei principi generali, delle strategie e degli orientamenti che consentano I'adozione di misure specifiche finalizzate a salvaguardare gestire e pianificare il paesaggio; c. "Obiettivo di qualità paesaggistica" designa la formulazione da parte delle autorità pubbliche competenti, per un determinato paesaggio, delle aspirazioni delle popolazioni per quanta riguarda le caratteristiche paesaggistiche del loro ambiente di vita; d. "Salvaguardia dei paesaggi" indica le azioni di conservazione e di mantenimento degli aspetti significativi o caratteristici di un paesaggio, giustificate dal suo valore di patrimonio derivante dalla sua configurazione naturale e/o dal tipo d'intervento umano; e. "Gestione dei paesaggi" indica le azioni volte, in una prospettiva di sviluppo sostenibile, a garantire iI governo del paesaggio al fine di orientare le sue trasformazioni provocate dai processi di sviluppo sociali, economici ed ambientali; "Pianificazione dei paesaggi" indica le azioni fortemente lungimiranti, volte alla valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi. La gestione del paesaggio deve essere in grado quindi di orientare e armonizzare le trasformazioni determinate dalle esigenze della società, garantendo la conservazione dei caratteri che lo hanno connotato. La tutela e la salvaguardia del paesaggio in Regione Piemonte, già in parte descritte nel Piano Territoriale Regionale (PTR) approvato nel 1997 con specifica considerazione dei valori paesistici e ambientali, trovano nei nuovi principi contenuti del Codice e della Convenzione le principali motivazioni che hanno indotto la Regione ad avviare la formazione del Primo Piano Paesaggistico Regionale (PPR); esso rappresenta lo strumento primario per fondare sulla qualità del paesaggio e dell'ambiente lo sviluppo sostenibile dell'intero territorio regionale. Il problema della tutela del patrimonio edilizio d'origine rurale, di cui il nostro territorio conserva ancora diffusissime testimonianze, e oggetto, specialmente dagli anni più recenti, di sempre maggiori attenzioni. I Questo dipende da un'accresciuta sensibilità nei confronti della storia e della cultura locale. I La tutela e la valorizzazione del paesaggio rurale, montano, collinare o di pianura, e un terna certamente di grand'attualità. L'esigenza di tutela del paesaggio unico e irripetibile del Roero, che ha stimolato e guidato che scrive all'interesse per questo terna, e ormai largamente sentita dai soggetti attivi sui territorio iI territorio e una fonte inestimabile di bellezza, di cultura e di storia, ed è proprio partendo da questo presupposto che si può affermare che la Regione Piemonte da anni sta promuovendo politiche di valorizzazione del territorio e di recupero del patrimonio edilizio fornendo agli Enti Locali ed ai cittadini strumenti legislativi, nonché studi e ricerche mirate, corsi di formazione degli operatori del settore, utili ad operare nel campo del recupero. I Possiamo ricordare a tal proposito solo alcune delle normative regionali, che I hanno la finalità di salvaguardare e incentivare I'uso del territorio: DECRETO LEGISLATIVO 42/2004 "Codice dei Beni Ambientali" LEGGE REGIONALE 29 aprile 2003, n. 9 " Norme per il recupero funzionale dei rustici " Questa legge, nell'ottica delle Direttive Europee, pone particolare riguardo le tematiche inerenti la sostenibilità, ed il rispetto ambientale. Infatti I'art. 3 comma 8 recita: "II recupero di edifici rustici agricoli, realizzati interiormente al 10 settembre 1967, avviene nel rispetto delle tipologie preesistenti con I'uso di materiali tradizionali compatibili con quelli originari." LEGGE REGIONALE 16 gennaio 2006, n. 2 "Norme per la valorizzazione delle costruzioni in terra cruda " LEGGE REGIONALE 14 marzo 1995, n. 31 "Istituzione di ecomusei del Piemonte". E� importante sottolineare da chi e come e nata questa legge: è nata dalla conoscenza di esperienze fatte altrove, in Francia in particolare, contatti con chi in Francia si occupava di attività eco museale, ma soprattutto è nata da persone che avevano un forte radicamento nel territorio. Molti luoghi significativi del nostro territorio non esistono più sono stati distrutti dalla speculazione edilizia, dai processi di infrastrutturazione, dal vandalismo e dall'incuria. I L'istituzione degli ecomusei vogliono mettere in evidenza come per poter 'porre fine a tutto questo, non e sufficiente avere soldi, ci vuole altro. Occorre prima di tutto acquisire la consapevolezza dell'importanza di quei segni, di quelle case, di quei modi di costruire e di vivere per i quali occorre creare uno spazio adeguato, un ruolo, una possibilità di dialogare alla pari con il resto del mondo, in modo assolutamente equo. Questa e la condizione di base perche quel patrimonio possa sopravvivere, altrimenti si continueranno a costruire bellissime case con criteri del tutto moderni, distruggendo cosi tutto ciò che c'era prima. Gli ecomusei non possono essere soltanto luoghi turistici: sono soprattutto luoghi in cui si elaborano e si sperimentano dei processi di sviluppo e di I integrazione sociale innovativi. Il paesaggio può essere definite come ciò che designa una determinata parte del territorio, cosi come e percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva , dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interreazioni. Da tale definizione possiamo dedurre: l'importanza della percezione del paesaggio da parte degli abitanti del luogo e da parte dei suoi fruitori; caratteri identificativi del luogo sene determinati da fattori naturali e/o culturali, ossia antropici: il paesaggio e visto in evoluzione nel tempo, per effetto di forze naturali e/o per I'azione dell'uomo; Il paesaggio forma un insieme unico interrelato di elementi naturali, che vanno considerati simultaneamente. La definizione sulla quale lavorano tutte queste normative può essere definita come un patto con il quale una comunità s'impegna a prendersi cura di un territorio. "Patton: non norme che obbligano o proibiscono qualcosa, ma un accordo on scritto e generalmente condiviso. La Comunità: i soggetti protagonisti non sene solo le istituzioni poiché il loro ruolo propulsivo, importantissimo, deve essere accompagnato da uno svolgimento pili largo dei cittadini. 'Prendersi cura": conservare ma anche saper utilizzare, per I'oggi e per il futuro, il proprio patrimonio culturale in modo da aumentarne il valore anziché consumarlo. 'Territorio": inteso non solo in senso fisico, ma anche come storia della popolazione che ci vive e dei segni materiali e immateriali lasciati da coloro che lo hanno abitato in il patrimonio costruito esistente nel territorio rurale, anche se connotato da caratteri di non eccezionalità e di popolarità, oltre che elemento fondamentale e consolidato del paesaggio, costituisce anche una risorsa culturale ed economica da conservare e valorizzare, nel rispetto di pili generali istanze di tutela dell'ambiente e del paesaggio. L'edilizia rurale tradizionale assume in questo senso una particolare importanza, proprio perché espressione di un corretto rapporto, ormai perduto, tra uomo e natura, tra società e ambiente, tra produzione e territorio Basta guardarsi attorno in un giorno qualsiasi dell'anno per notare come tra i profili delle colline, e i versanti che attraverso la mane d'abili viticultori riescono a disegnare con i filari delle linea calibrate, si vedono emergere tanti piccoli edifici in muratura che sene identificati sotto il nome di "ciabot". Queste strutture balzano maggiormente agli occhi del viaggiatore durante il periodo autunnale quando la vegetazione primaverile che li avvolgeva e del tutto assente e spoglia, La tutela del paesaggio ha come scopo quello di: Conservare e valorizzare "gli aspetti significativi o caratteristici di un paesaggio giustificati dal suo val ore di patrimonio derivante dalla sua configurazione naturale e/o dal tipo d'intervento umano; Accompagnare i cambiamenti futuri riconoscendo la gran diversità e la qualità dei paesaggi che abbiamo ereditato dal passato, sforzandosi di j preservare, o ancor meglio arricchire tale diversità, e tale qualità, invece di I lasciarla andare in rovina; Promuovere uno sviluppo sostenibile, inteso come "lo sviluppo che deve soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacita delle generazioni future di soddisfare i proprio da queste brevi considerazioni discende pertanto I'opportunità di : conoscere che da sempre i paesaggi hanno subito mutamenti e continueranno a edificarsi, sia per effetto di processi naturali e sia per l'azione dell'uomo e pertanto diventa difficile preservare e congelare il paesaggio ad un determinato stadio della sua evoluzione. |
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Relatori: | Clara Bertolini |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AP Rilievo architettonico R Restauro > RD Tecniche del restauro R Restauro > RA Restauro Artchitettonico |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1222 |
Capitoli: | Premessa Capitolo 1 Il territorio Ragioni dell'interesse del lavoro Necessita di valorizzare e conservare Inquadramento del territorio I ciabot Predisposizione del territorio a questi interventi Capitolo 2 Riferimenti nazionali e internazionali L'esperienza in Italia L'esperienza in Europa Capitolo 3 Abaco dei materiali Elementi costruttivi caratterizzanti Le murature La copertura e il Manto Elementi architettonici della copertura Gli orizzontamenti Le Aperture murature La Piattabanda Capitolo 4 Progetto di recupero Capitolo 5 Obiettivi dell'intervento Approccio al recupero Stato di fatto Stato di progetto Soluzioni tecnologiche proposte Realizzazione vespaio areato mediate igloo Realizzazione pavimentazione in terra Cruda Modulo fotovoltaico per la produzione di energia Bibliografia |
Bibliografia: | Bibliografia BOSIA D., "Guida al Recupero dell'Architettura rurale del GAL. Langhe Roero Leader", Blu edizioni, Torino, 2006 AAW, "Guida per gli interventi di recupero degli edifici agricoli tradizionali, zona bassa Langa e Roero", REGIONE PIEMONTE,1998 MAGGI M. e FALLETTI V., "Gli Ecomusei, che cosa sono, che cosa possono diventare", Ires Piemonte, Torino, 2000 Helmut C, Schulitz, Werner Sobek, Karl J. Habermann. Atlante dell' acciaio Torino: UTET, c1999 Romanelli R., II vetro progettato : architetti e designer a confronto con il vetro quotidiano, Milano: Electa, c2000 Agostani S., Architettura rurale: la via del recupero: alternative di intervento sull'esistente; presentazione di Carlo Perogalli. - Milano: Angeli, 1999 Fausto Masi. Costruire in acciaio: vantaggi delle costruzioni in acciaio, formazione di strutture portanti, estetica delle strutture in acciaio- Milano: Hoepli, copyr. 1996 Siti internet: www.ecomusei.net www.reaione.oiemonte.it www.terraaena.eu www.laboa.ora www.oontarolo.com www.artn.it www.nuke.casaclima.it |
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