Rossella Gugliotta
Il ruolo dell'architetto tra committenza e comunità locale. Architetti europei nell'Africa subsahariana. = The role of the architect between the client and the local community. European architects in sub-Saharan Africa.
Rel. Michela Barosio, Francesca De Filippi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2019
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Abstract: |
Attraverso la lettura della fascia subsahariana del continente Africano e le dinamiche che lo rendono partecipe, l’architetto europeo viene posto al centro della ricerca. Oscillando tra una visione positivista e una pessimistica, il progettista viene contestualizzato all’interno di un sistema frammentato in cui l'avvicendamento storico lo vede più volte protagonista all’interno di opere di infrastrutturazione del continente. Da messia colonizzatore per la madre patria a portatore di aiuti allo sviluppo, l’architetto europeo si pone continuamente in relazione al potere della committenza e all’influenza della comunità locale. Dopo un breve periodo di stallo dei progetti africani e l’aumento dei programmi di cooperazione, la figura del progettista, torna nel continente attraverso la realizzazione di progetti not for profit, in cui si vedono largamente affiancati studi di progettazione con sede in europa e ONG che si occupano del reperimento dei fondi. Apparentemente il processo, sembra semplicemente dettato da un gioco di carità dove l’unico vincitore risulta la comunità locale che riceve un progetto gratuitamente. Le dinamiche invece sono differenti, sono numerosi infatti di progetti di elefanti bianchi all’interno del continente il cui esito finale, dato lo scarso coinvolgimento della comunità, l’indifferenza del cliente e la non identificazione dell’architetto, gli ha garantito uno stato di abbandono. Partendo da questo punto fermo, in cui il potere forte del cliente come portatore di valori e il coinvolgimento della comunità ci si chiede che ruolo rivesta l’architetto all’interno delle dinamiche della progettazione. Attraverso l’analisi di casi studio di progetti di educazione all’interno della fascia subsahariana, architetto, cliente e comunità locali vengono posti in relazione simultanea. Viene quindi abbandonato un approccio dualistico per abbracciare una trattazione pragmatica di indagine dei processi e delle interazioni tra gli attori all’interno del progetto. Analisi indirette e dirette ottenute attraverso l’utilizzo di questionari e interviste agli architetti incaricati della progettazione, si cerca di esaminare, andando oltre le rappresentazioni idilliache e buoniste degli approcci transculturali, il ruolo effettivo dell’architetto europeo. Posto in una posizione di mediazione tra gli attori, come realmente il progettista opera in un contesto estraneo che va oltre le proprie conoscenze culturali? Che tipo di dinamiche intervengono e quanto realmente il rapporto con la committenza, assunta come potere forte, può influenzare le dinamiche che si formano con la comunità locale? Fino a che punto l’architetto di occupa del processo progettuale e che limiti possono essere ad esso assegnato? Si fa portatore di una volontà transculturale o semplicemente si preoccupa della realizzazione di un progetto al di fuori di uno specifico contesto di appartenenza? La necessità di mediazione in questo caso è una necessità di causa o deriva da una dichiarazione di intenti a priori? |
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Relatori: | Michela Barosio, Francesca De Filippi |
Anno accademico: | 2019/20 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 141 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Ente in cotutela: | Bauhaus-Universität Weimar (GERMANIA) |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/11941 |
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