Ignazio Caruso
Necessita e potenzialita del riuso in uno slum indiano.
Rel. Delfina Comoglio Maritano. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2008
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Abstract: |
«India is the guru of the nations [...]; she is destined once more to [...] restore the peace of the human spirit»
L'India e la più grande democrazia del mondo: un miliardo di abitanti, 16 lingue ufficiali, 7 unioni territoriali e 28 stati distribuiti su 3,2 milioni di chilometri quadrati. E' uno dei paesi in via di sviluppo nel quale sono più evidenti le contraddizioni; tra un'economia che cresce a ritmi vertiginosi ..:. ma talora ancora molto arretrata, e che non distribuisce equamente le ricchezze - retaggi sociali per noi inconcepibili: per esempio il 54% dei 12 milioni di abitanti di Mumbai - la capitale finanziaria del paese - vive in uno slum' e il loro numero crescerà fino al 60% nel 2025, quando la città superera il numero di abitanti di Tolda'"; al sistema delle caste - che sono state abolite dalla Costituzione - e a tutt'oggi quasi impossibile sottrarsi, anche cambiando religione; l'acqua non e un bene di tutti, e ci sono piscine per club esclusivi accanto a slums i cui impianti idrici garantiscono acqua non potabile una sola volta al giorno, per due ore e per tre/quattro baracche contemporaneamente; le strade, dappertutto, fungono anche da discariche; grandi motivazioni e notevoli sforzi economici spingono i ragazzi a laurearsi il più presto possibile, ma spesso finiscono col dover emigrare e arricchire cosi nazioni straniere; e via di seguito. L'India e ben conscia delle sue contraddizioni, e la politica e i giornali locali non le nascondono; ma l'India e anche enorme e i suoi contrasti finiscono col perdersi nell'oceano delle differenze religiose, culturali, di censo o di casta, di educazione e di lingua che caratterizzano l'intera nazione, ogni stato, le singole città e che si ritrovano persino nelle strade che dividono i poveri di uno slum. C'e per anche una povertà, un modo di vivere ai limiti - e spesso oltre - della dignità che e invece tristemente comune a tutto il subcontinente. Non fa eccezione il Gujarat, uno degli stati che compongono la Federazione Indiana: si trova nell'angolo nord-occidentale della penisola, si affaccia sui Mar Arabico e continua con il Pakistan attraverso un deserto sui quale nessuno dei due paesi avanza rivendicazioni. La capitale e Gandhinagar, ma la città più grande e di gran lunga più importante e Ahmedabad, il cui nome e spesso accorciato sarà anche nelle pagine seguenti) in A 'bad: fu capitale del Gujarat fino agli anni '"'O, ha 5 milioni e 200mila abitanti, 5 slums e una poco inimitabile ma stabile La Terra nella proiezione di GaD-Peters A seconda della lingua e della regione del mondo in cui e situata, si PUQ trovare che una baraccopoli venga chiamata slum, bidonville, kampung, lugurio o favela. Il terreno slum e comunemente usato in India e nella lingua ing1ese. Auton come Dominique Lapierre Canna distinzione tra una bidonville e uno slum: «Uno slum non era esattamente una bidonville, semmai una specie di miserabile città operaia [00']' Vi si trovavano tutte le premesse per portare ['00] alla degradazione: sottoccupazione e disoccupazione croniche, salari terribilmente bassi, lavoro inevitabile dei bambini, risparmio impossibile, indebitamento insanabile [00']; mancanza assoluta di intimità una sola stanza per dieci 0 dodici persone. Ciononostante il miracolo di quei ghetti lager era che l'accumulo dei fattori catastrofici vi si trovava equilibrato da altri fattori che permettevano ai loro abitanti non solo di rimanere pienamente uomini, ma altresì di superarsi e diventare uominimodello-di-umanitA.. (Dominique LAPIERRE, Lo città; della gioia, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1985). Gli slum, come si vedo più avanti. possono andare dagli squallidi insediamenti in zone eentrali delle città a più disordinate occupazioni delle periferie, senza riconoscimento legale o di alcun diritto da parte dell'autorità (MASSACHUSETTS lNSTttUTI! OF TECHNOLOGY, What is a slum, http://web.mitedulurbanupgradinglupgradi nglwhatis, 2007) Z Dati ricavati da un'intervista a Richard Burdett: oil problema non sano i numeri in assoluto, ma i ghetti. Sono appena tornato da Mumbai, l'ex Bombay, e ho visto famiglie miserabili affrontare la vecchia zona portuale, dove si smontano le navi con le mani. Si vive nel caos, in baracche che i poveri subaffittano a chi . ancora pi. povero e i bambini perdono un piede o un braccio perchè non possono stare se non sul bordo della strada e vengono schiacciati dalle auto a tutta presenza nella top ten delle città più inquinate del mondo. Una guida turistica europea si e rifiutata di recensirla. Provare a descrivere l'India, per chi c'e stato, e un'impresa dall'improbabile successo; capirne qualcosa, solo leggendone, e impossibile. Alcuni numeri e il confronto con un ambito a noi familiare permettono forse di chiarire e inquadrarne meglio la reale e la situazione attuale.
Geografia INDIA unita ITALIA Area totale: 3.287.590 kmq 301.230 di cui terrestre: 2.973.190 kmq 294.020, acque: 314.400 kmq 7.210 Lunghezza della frontiera: 14.10'> km 1.0'>22 Terra coltivabile: 48,83 % 26,41 coltivata: 28 % O.OQ
Popolazione INDIA unita ITALIA (stime Der ludio Z007) Totale: 1.129 milioni 58 0-14 anni: 31,8 % 13,8 15-64 anni: 63,1 % 66,4 65 anni e oltre: 5,1 % 19,9 età media: 24,8 anni 42,5 Densità: 330 Ab. kmq 193 Natalità: 22,69 Nj1000 8,54 Mortalità: 6,58 Mj1000 10,5 Aspettativa di vita (media): 68,59 anni 79,94 per gli uomini: 66,28 anni 77,01 per Le donne: 7117 anni 8<\.07
Economia INDIA unita ITALIA Tasso di crescita: 8e: %/anno 1.6 Reddito pro capite4: 3.700 $/anno 29.700 Forza lavoro: 509,3 milioni 24,63 impiegata nell'agricoltura: 60 % 5 nell'industria: 12 % 32 nei servizi: 28 % 63 (dati del zoo,» (dati del zoo 1) Sotto la soglia di poverta5 : 25 % 0 Tasso di 7,8 % 7 disoccupazione: Consumo di elettricità: 587,9 303,8 miliardi KWh miliardi pro capite: 520,7 KWh 5237,9 di petrolio: 2,45 barilij g 1.881 milioni milioni Importazioni: 187,9 445,6 miliardi Sjanno miliardi Esportazioni: 112 450,1 (stime delzo06) miliardi S/anno miliardi
velocità. E L'esempio di come i problemi fondamentali delle megalopoli siano tre: abitazioni. sistema dei trasporti e lavoro. Pensiamo alla popolazione di Mumbai: potrebbe superare quella di Tokyo gia entro il 2025 0 il 60% sarà prigioniera degli slum. Se non ci sarà una decisa politica di urbanizzazione - e al momento manca - la situazione precipiter8.. E la questione coinvolge ogni concentrazione urbana dell'india: dove lavorerà questa gente? La sottoclasse cadrà ancora più in basso, ampliando la voragine tra le bidonville e i condomini stile Manhattan da un milione di dollari? Le città devono investirò nell'edilizia pubblica, altrimenti diventano un crogiol0 di conflitti, come dimostrano i recenti scontri tra polizia a contadini a Kolkata, I'ex Calcutta>. (da Gabriele BECCARIA, "La città verticale salvezza l'umanità" in fA Slampa, 18 maggio 2007). Sulle contraddizioni e contrapposizioni in megalopoli come Mumbai vedi anche Viviane DALLES, "Mumbai. L'assedio palazzina alla mega bidonville" in Carriere della Sera Magazine, 121uglio 2007. 3 AA. Vv., Le Guide Roulard. India del nord, II Viaggiatore, Milano, 2005, con la motivazione che i1 Gujarat e uno stato pericoloso per via dei conflitti religiosi tra Indu e Mussulmani, acuiti dalla vicina presenza del colline pakistano (vedi anche Raimondo Bultrini, "Atomica contro atomica" in L 'Espresso, 6 giugno 2002).
Fonti: Central Intelligence Agency, Z007 [AA. Vv., The World Fac/book. Central Intelligence Agency, Washington, 2007] * United Nations, Z004 [AA. Vv., Demographic Yearbook 2004. United Nations Statistics Division, New York, 2004]
4 Questo e i dati che seguono sono tratti da testi del 2007. AI 15 giugno 2007 - data scelta arbitrariamente, corrispondente a circa meta dell'anno solare - i1 valore di I Dollaro statunitense era di 0,7511 Euro. S «In India sono 270 milioni di persone, cinque volte l'intera popolazione dell'Italia,. (da Antonio CARWCCI, "270 milioni di problemi" in L 'Espresso, I dicembre 2005). La soglia di povert3 assoluta e l'issata in 1,08 $ aJ giorno. I dati qui fomid vanno considerati con un'avvertenza: 18 metodologia impiegata dalla Banca Mondiale - la "sparita di potere d'acquisto", che misura la quantità di beni 0 servizi che si passero comprare in diversi paesi in cambio dell'equivalente di un dollaro - e' Messa in discussione da autori come Monbiot L'esempio che viene portato per Gujarat, date le sue dimensioni, potrebbe essere confrontato con l'Italia per alcuni parametri. I dati forniti dal Governo dello Stato del Gujarat6 dichiarano una popolazione di 50.600.000 abitanti (risultati provvisori del censimento del 2001), su 196.000 kmq (6,19% dell'intera India, circa 2/3 dell'Italia) suddivisi in 25 distretti - simili alle nostre regioni - divisi a loro volta in 226 talukas un'amministrazione caratteristica di alcune zone dell'Asia, riconducibile alle nostre province), con 18.618 villaggi e 242 città. La densità era di 258 persone per kmq nel 2001 (non sono stati pubblicati dati pili recenti) contro J,e 193 per kmq dell'Italia. n grado di alfabetismo al di sopra dei 6 anni cresciuto dal 61,29 al 69,9796 in dieci anni - in Italia e il 98,6% della popolazione. Circa il37,67% dei Gujarati vive in aree urbane - escluse le aree interessate dal terremoto del 2001; i disoccupati e coloro che, in generale, non hanno alcun impiego sono il 57,90% della popolazione. Coloro che posseggono la propria abitazione sono in 9.644.000. Nel Gujarat sono contemporaneamente presenti diverse tradizioni architettoniche, rispondenti - com'e ovvio - all'ambiente nel Quale sono inserite: si va da edifici concettualmente e costruttivamente occidentali di citta come Ahmedabad - in acciaio, vetro, cemento - alle tipiche capanne rotonde nel deserto di Kachchh: con bamboo al posta dell'acciaio, niente vetro, fango e stereo di vacca come leganti. Tali metodi e materiali tradizionali, del resto, non sono mai stati abbandonati: anche dopo il disastroso terremoto del 2001 - che ebbe epicentro a Lodai-Kutch con intensitil di 6,90 della scala Richter (effetti: "panico, ovunque pericolo di vita, edifici inagibili") - la ricostruzione e avvenuta con queste tecniche7. Ma non sempre. n prof. Yatin Pandya (finalista del World Habitat Award 2004 con la costruzione del villaggio di Gandhi-nu Gam, Ludiya) ironizza amaramente sulla vicenda: «in Kachcch le capanne sono rotonde perchè, in un territorio che ha un terremoto più o meno ogni cinquant'anni, questa forma le salvaguarda pili di altre. Basta osservare le foto successive all'ultimo terremoto per vedere come solo gli edifici tradizionali abbiano resistito, mentre tutte le altre costruzioni a pianta rettangolare siano state rase al suolo dalle scosse. Con i soldi degli aiuti internazionali sono stati ricostruiti i villaggi: ma con case a pianta quadrata, e in calcestruzzo, che e ben pili pesante - e ovviamente costoso - del fango normalmente usato. Ora, almeno, siamo sicuri che se al dimostrare che il numero di poveri e sensibilmente più alto prende in causa proprio l'India: <df, for example, one dollar in the US can purchase either the same amounl of staple foods that 30 rupees can buy in India, or the equivalenl of three rupees worth of services (such as cleaning, driving or hairdressing), then a purchasing power parity calculation which averages these figures oul will suggesl that someone in possession of lo rupees in India has the same purchasing power as someone in possession of one dollar in America. But the extremely poor, of cours~ do not purchase the services of cleaners, drivers or hairdressers. A figure averaged across all the goods and services an economy can provide, rather than just those bought by the poor, makes the peop~ al the bottom of the heap in this example appear to be three limes richer than they are» (G. MONBIOT, "Rich in Imagination" in Z magazine, maggio 2006 - pubblicato in Maryland, USA): [n altre parole si critica l'uso della Banca Mondiale di confrontare servizi che un pavero mai utilizzerebbe, come il parrucchiere o l'autista personale: e se questi servizi valgono I dollaro negli USA e 3 rupie in India (dove la manodopera costa sensibilmente di meno), la media che viene fuori - considerando tutti i servizi presi in considerazione dalla Banca Mondiale - farebbe pensare che i1 cambio sia di 10 ropie per dollaro; se si tratta di beni materiali, invece, con 1 dollaro si possono comprare 30 rupie. Il prossimo terremoto la casa gli cade in testa non avranno pili alcuna possibilità di salvarsi». Tra questi due estremi - tra il fango e il cemento c'e una gran varietà di sistemi costruttivi (frutto dell'inventiva ma soprattutto della necessità che in qualche modo sono finiti col diventare "tradizionali" anch'essi, se non altro per la facilita con la Quale si vedono dappertutto in India. Tra questi ci sono sicuramente le case costruite negli slums: talvolta con teloni di nylon, con bambli, paglia, lamiera riciclata dalle discariche; nei Casi migliori con mattoni e altro materiale di recupero. Qualora condizioni economiche 0 precise scelte progettuali rendessero difficile 0 impossibile la ricostruzione delle abitazioni di uno slum, dunque, si dovrebbero riconsiderare le tecniche costruttive locali: in primo luogo sfruttando quelle tradizionali, laddove possibile; non disdegnando il riciclo di materiali di scarto, come gia avviene ed e in qualche modo inevitabile; e, infine, applicando le nostre conoscenze in maniera quanto pili semplice e rispettosa della loro cultura ci sia possibile.
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Relatori: | Delfina Comoglio Maritano |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Numero di pagine: | 182 |
Soggetti: | U Urbanistica > UL PVS Paesi in via di sviluppo G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GA Antropologia G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GD Estero |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1178 |
Capitoli: | INTRODUZIONE 5 "Fachgebiet Planen und Bauen in auBereuropaischen Regionen (PAR)" in Germania e la "Viistu-Shilpa Foundation for Studies and Research in Enviromental Design" in India
AHMEDABAD Profilo attuale della città Dati climatici Raccomandazioni per Ahmedabad L'economia La religione un problema religioso SLUMS Che cos'e uno slum? LUMS AD AHMEDABAD Tipologie Storia Gli abitanti degli slums La discriminazione II problema politico del riconoscimento degli slums
SARDAR BRIDGE SE1TI.EMENT Come si presenta Descrizione della comunità Dove si vive Aggregazione delle spazio abitativo Una via-tipo dello slum Abitazioni-tipo dello slum L'interno di un'abitazione Costruzione di una casa Good practice in Ahmedabad La studio della Vastu-Shilpa Foundation Alcune note sull'esperienza del workshop
I MATERIALI DISPONIBIU NELLO SLUM Uso improprio e riuso I materiali ai quali si può accedere SCHEDE TECNICHE SUI MATERIALI Materie plastiche
Alluminio 90 Gomma 93 Legno 96 Vetro 102 I Carta e cartone 106 Tetra Pak@ 108 Inerti 110 Scarti di riso 111 UN PROGETTO DI UPGRADING Premessa
Un modello in scala 1:1 FONDAZIONI MURATURA COPERTURA ELEMENTI DECORATM La "bellezza" in uno slum Upgrading economico o Alcune considerazioni personali Bibliografia Monografie Articoli Tesi Siti internet |
Bibliografia: | MONOGRAFIE
Vikram BRAIT et al., Low-Cost Technologies. Ferrocement, The Vastu-Shilpii Foundation Ahmedabad Vikram BRAIT et al., Low-Cost Technologies. Pour-Flush Sanitation System, The Vastu Shilpa Foundation, Ahmedabad Devvani MAN et al., Residential Open SpJpes, The V"astu-8hilpa Foundation, Ahmsabad . Franco MONTI, Arte dell�India in Capolavori nei Secoli, vol. III, Le arti dell'Estremo Oriente, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1964 ' I. Kenneth L. GILUON, Ahmedabad, a Stud~ in Indian Urban History, University of California Press, San Diego, 1968 . AA. Vv., Modern India & the West, Oxford University Press, London, 1968 . AA. Vv., Climat et habitat. Conception des Habitations a bon Marche et de leurs equipements collectifs. Volume I, Nations Unies, New York, 1973 . Martin PAWLEY, Garbage Housing, Halsted Press, NewYork,1973 . Michelguglielmo TORR!, Dalla collaborazione alla rivoluzione non violenta. n nazionalismo indiana da movimento di elite a movimento di massa, Einaudi, Torino, 1975 . Massimo FOTI, Riuso ed uso alternativo, Leprotto & Bella, Torino, 1979 . Massimo FOTI, Maria Grazia FORGNONE, Costruire con il "cartone", Centro Stampa del Politecnico di Torino, Torino, 1980 Victor OLGYAY, Progettare con il clima. Un approccio bioclimatico al regionalismo architettonico, Franco Muzzio & c. editore, Padova, 1981 Harold K. DANCY, A Manual of Building Construction, Intermediate Technology Publications, Worcester, 1982 Folco QUWCI, India, un pianeta, Società Editrice Internazionale, Torino, 1982 AA. VV., L'enciclopedia E12, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1982 Martin PAWLEY, Building for Tomorrow: Putting Waste to Work, Sierra Club Books, San Francisco, 1982 AA. Vv., How the Other Half Builds. Volume 1: The Space, Centre for Minimum Cost Housing-McGill University, MontreaI, 1984 Andrea BRUNO, II Castello di Rivoli, Umberto Allemandi & C., Torino, 1984 Dominique LAPIERRE, La citta della gioia, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1985 Jaime NISNOVICH, Manual de Autoconstrucci6n, Club del Hornero, Buenos Aires, 1986 Rasesh JAMINDAR e R.N. METRA, Ahmedabad, Marg publications, Bombay, 1988 AA. Vv., Tecnologie per 10 sviluppo: impatto sulle culture asiatiche, Faenza Editrice, Faenza, 1988 Edward MORGAN FOSTER, Passaggio in India, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1988 AA. Vv., Towards a Human Habitat. Directionsfor a Code of Planning and Design Practices, The V"astu-Shilpii Foundation, Ahmedabad, 1990
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