Cristina Ferraro
L'analisi della megacittà come deformazione dello sviluppo urbano.
Rel. Riccardo Bedrone, Fiorenzo Ferlaino. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2008
Abstract: |
Questa associazione, diretta da Richard Burdett ( direttore dell'ultima biennale di architettura a Venezia) in collaborazione con la LSE ( The London School of Economics and Political Science) e; la Alfred Herrhausen Society ( The Internationa Forum of Deutch Bank) organizza delle conferenze di interesse mondiale prendendo in analisi le città più grandi del mondo, che rappresentano i centri di attrazione per gli altri 8 miliardi di esseri umani che abiteranno iI pianeta terra nei prossimi 50 anni. II team e composto da sociologi, architetti, urbanisti, economisti, storiografi e geografi che affrontano le problematiche più importanti della società contemporanea: la crescita della città e la sua gestione, la mobilita urbana e le relazioni con il territorio, la povertà delle città e la qualità di vita all'interno di esse. A partire dal febbraio del 2005 Urban Age ha aperto a New York ( "Alost Alright ?") questo lungo viaggio all'interno delle problematiche urbane che interessano le città contemporanee, continuando poi a Shangai ( "The Fastest city?", luglio 2005 ), Londra ( " Europe's Global City?", novembre 2005 ), Messico ("Growth at the limiti ?", febbraio 2006 ), Berlino ( " An urban experiment?", novembre 2006 ) Johannesburg ( " Challenges of inclusion ?", luglio 2006), Mumbay (" Understanding the maximum city ", novembre 2007 ). E' prevista per Dicembre 2008 una conferenza a Sao Paulo del Brasile . Questo lavoro e suddiviso in due parti e passa dal macrosistema ( internazionale) al microsistema ( locale ). La prima parte [ CAP1 e CAP2 ] pili teorica si occupa di contestualizzare il fenomeno mega città nel tempo, cominciando dalle grandi mega città del passato ( Babilonia, Roma, Londra), fino ad arrivare alle dinamiche economiche e politiche pili recenti che hanno reso possibile in breve tempo la formazione di questi immensi e ingestibili agglomerati urbani; analizza poi attraverso I'elaborazione degli scritti di Saskia Sassen iI concetto di città globale, sottolineando quali sono gli aspetti deformanti e discriminatori della società contemporanea all'interno della città. La seconda parte [ CAP3 e CAP4], invece, rappresenta il contenuto di questo progetto in cui vengono messe in luce le considerazioni fatte a seguito del mio soggiorno - studio avvenuto flel 2006 a Sao Paulo. In collaborazione con diversi professionisti e docenti universitari, italiani e brasiliani sono riuscita ad entrare in contatto e ad intervistare l'Architetto Jemie Lerner ( ex governatore del Parana nonché ex presidente dell'UIA), "Architetto Maria Ruth Sampaio ( docente di progettazione architettonica nonché preside della facoltà di architettura USP di Sao Paulo), lo storico Benedicto Lima de Toledo (docente di storia dell'architettura ex preside della facoltà di architettura USP di Sao Paulo ) , I'ingegnere Antonio Eduardo Giansante (ingegnere libero professionista nonché docente di presso la facoltà presbiteriana Mckenzie ,I'architetto Angelica de Castro ( insegnante di pianificazione alla università presbiteriana di SP, Mckenzie). Grazie alloro intervento, accompagnato dal lavoro di ricerca effettuato in biblioteca, ho cercato di delineare nel capitolo 3 gli aspetti emergenti di quella che viene definita mega città. Questi fattori, pur essendo generati da cause e tempi differenti, sono delle costanti che si presentano in ogni agglomerato urbano; attraverso questi fattori possiamo tracciare un percorso di analisi qualitativa dello sviluppo urbano. 1. Forma e Immagine della città La velocità con cui sono cresciute le città , sia territorialmente sia demograficamente, ha impedito una pianificazione urbana tale da poterne gestire lo sviluppo. Le città cosiddette mega presentano dai 15 ai 33 milioni di abitanti e la struttura urbana spesso non ha una traccia regolare e riconoscibile se non in pochi casi in cui le città godono di un passato storico di più lunga datazione. La maglia urbana e spesso caotica e testimonia la mancanza di una ragionata organizzazione spaziale che permetterebbe un approccio gestionale di più ampio respiro. L'immagine della città di conseguenza appare anch'essa caotica e disordinata, non permette una visione d'insieme e non riesce a rappresentare sa stessa attraverso luoghi e simboli riconoscibili ( ad esempio i morri di Rio de Janeiro, la tour Eiffel di Parigi ). A seguito di un'indagine svolta personalmente tra Sao Paulo e Torino ( intervistando soggetti di diversa provenienza) i risultati dimostrano che Sao Paulo non evoca alcun tipo di associazione mentale se non il traffico, i grattacieli e talvolta la solitudine. Eppure Sao Paulo e una città affascinante che racchiude in sa molteplici aspetti che vanno oltre la canonica città globale costruita sui dettami del capitalismo del XXI secolo.
2. Trasporti urbani
La mobilita rappresenta uno dei fattori di maggiore interesse per i grandi agglomerati urbani. II mezzo di trasporto più usato nelle città e I'automobile: si calcola che circolano quotidianamente circa 4 milioni di veicoli, che trasportano per lo più un solo passeggero. Le automobili rappresentano la maggior causa di inquinamento sia locale che globale, a causa delle emissioni prodotte dai tubi di scappamento; tali gas vengono respirati quotidianamente dai cittadini e a lungo termine causano gravi malattie come ad esempio bronchiti, asma o tumori. Alcuni studi fatti a Sao Paulo hanno calcolato che in una grande città un individuo spende fino a circa 4 ore della sua giornata in spostamenti ed il traffico e considerato causa principale di stress e ansia. Parallelamente al mezzo privato troviamo i mezzi i trasporto pubblico che pero non riescono nella maggior parte dei casi a soddisfare le esigenze di tutta la popolazione. Sao Paulo ha una delle metropolitane migliori al mondo dopo quella di Mosca e di Tokyo, ma il servizio di trasporto in superficie non riesce a fornire prestazioni dello stesso livello sia per qualità che per velocità e capacita di trasporto. Dunque se si riesce a percorrere velocemente una grande distanza con la metropolitana, si necessita di più del doppio del tempo per percorrere la stessa distanza in superficie. I mezzi di trasporto inoltre non raggiungono attualmente tutto il territorio cittadino, lasciando cosi una grande fascia di popolazione senza accesso ai servizi.
3. Lo spazio pubblico
Lo spazio pubblico nelle mega città e strettamente legato ai luoghi di consumo, ed e fortemente caratterizzato dalle classi sociali di appartenenza. A Sao Paulo lo spazio pubblico e identificato con i luoghi di consumo: luoghi per bere un caffè, per acquistare, qualcosa. per vedere un film, per non sostare semplicemente sulla strada. I grandi centri commerciali rappresentano il ritrovo per il tempo libero, della popolazione che appartiene a classi sociali più agiate. La strada, intesa solitamente come luogo all'aperto e considerato luogo del pericolo, e quindi vengono creati ambienti chiusi. costantemente sotto controllo da sistemi di sicurezza a circuito chiuso o da agenti della .pubblica"1 sicurezza . Le persone che appartengono a classi economiche più basse invece ritrovano nella strada un senso di appartenenza che manca a chi e abituato a vivere nella paura di possibili attacchi delinquenziali. Coloro che vengono definiti poveri vengono spesso considerati delinquenti, pericolosi. persone da cui guardarsi. Lo spazio pubblico dunque e veicolato e anche i parchi e i giardini urbani, pur attraendo la stragrande maggioranza della popolazione. sana sotto controllo con telecamere o agenti della sicurezza. Questa scissione delle spazio e lo specchio della netta separazione che esiste all'interno della stessa città in cui coesistono micro mondi paralleli e non integrabili, che creare cosi marginalità, assenza di comunicazione e paura.
4. Tipologie abitative
Nelle mega città le tipologie abitative demarcano sempre più le differenze economico sociali. I grattacieli sana tendenzialmente edifici destinati ad uffici o ad abitazioni di classe medio-alte; sana dislocate su tutto il territorio senza un' organizzazione spaziale, come e accaduto in Italia per le periferie; solo che in questi casi il territorio in questione ha in realtà non esiste una sicurezza pubblica, ma esistono agenzie private che provvedono a fornire servizi di controllo "dimensioni di gran lunga maggiori ( Sao Paulo si estende da nord a sud 80 Km, da est a ovest 40 Km ). Sono spazi tendenzialmente tutti uguali interrotti dai grattacieli per uffici dell'architettura high-tech, che definiscono un tessuto urbano dicotomico in cui si inseriscono i grattacieli per abitazioni in cementa armato, senza uno stile che possa identificare la mana di un qualsivoglia progettista: dei veri e propri contenitori atti a garantire alla popolazione le sicurezze di cui hanno bisogno. Ogni pianerottolo, portone, cancello, garage, cantina o parcheggio e costantemente controllato da telecamere a circuito chiuso, non esistono grattacieli senza guardia e sana tendenzialmente tutti recintati con sistemi d'allarme di ogni sorta. Esistono anche abitazioni unifamiliari spesso nei quartieri meno centrali o che si sana sviluppati laddove il terreno presenta caratteristiche orografiche non adatte alla realizzazione di grattacieli. Circa il 70 % degli immobili a Sao Paulo e illegale, costruiti senza permessi e condonati solo successivamente quando le condizioni demografiche rappresentavano ormai un "fatto compiuto". Quasi tutta I'area sud della città e occupata da favelas, ma queste si trovano anche in zone meno periferiche. Sono baracche auto costruite spesso ubicate in luoghi poco consoni destinati ad altre funzioni e talvolta sottoposti a protezione ambientale. Le condizioni igieniche e strutturali di queste baraccopoli so no pessime e non forniscono nemmeno le risposte alle esigenze primarie dell'individuo: le case so no costruite con materiali di recupero, senza tecniche costruttive che ne garantiscano la stabilita.. Queste zone solitamente sane prive di infrastrutture o, qualora siano presenti, non sana in grado fornire un servizio adeguato. I cortigos sene un'altra tipologia abitativa per le classi sociali meno ricche. Sono grattacieli o abitazioni dislocate soprattutto nel centro cittadino, inizialmente abitate dalle classi pili ricche, che con I'espandersi della città si so no trasferite in luoghi meno centrali, creando una craterizzazione della rendita nel centro urbano. A seguito dell'abbandono coloro che necessitavano di un'abitazione ma che non potevano permettersi di pagare un affitto hanno occupato questi editrici ritrovandosi nelle stesse condizioni di un favelado, senza pera poter vantare la proprietà dell'appartamento che e in genere della municipalità o dei privati. Potrebbero quindi in qualunque momento effettuare uno sgombero ( come spesso succede ). La precarietà abitativa e il dato che caratterizza la vita delle classi pili disagiate. All'interno dei cortili vengono gestiti illegalmente sistemi di governo paralleli: molti occupanti che non sana in grado di pagare un affitto ai boss della malavita che controllano i cortili, sana obbligati a pagare i debiti contratti entrando nel meccanismo sporco del mercato nero. 5. Ambiente Le condizioni ambientali a livello globale non sana rosee e le mega città sono i focolai di questi mali e potenziali spazi epidemici. Uno studio di alcuni ricercatori della facoltà di medicina della USP ( Università della Capitale di Sao Paulo) ha dichiarato che chi vive a Sao Paulo ha circa 4 anni di vita in meno rispetto a chi non vive in città. Questo dato e allarmante se consideriamo che in Brasile fuori dai grandi centri urbani, dove I'aria e pili respirabile, non ci sana le stesse opportunità di lavoro e di ricchezza. La popolazione, quindi, e obbligata a vivere in città e respirare aria insana pur non utilizzando I'automobile e non contribuendo all'inquinamento dell'aria. Gli strati sociali più poveri inoltre sono quelli meno impattanti ma maggiormente sottoposti ai rischi ambientali. Le favelas e le baraccopoli presenti nella città sono causa e allo stesso tempo vitti me di molti disastri ambientali locali. Spesso infatti queste città informali sono lungo il corso dei fiumi o in aree ambientalmente protette come parchi o riserve di acqua; o ancora lungo i fiumi o ancora sui pendii delle colline e di territori fragili. Questo tipo di insediamento provoca disequilibri ambientali in quanta le acque limitrofe ( siano esse riserve o fiumi ) diventano: fonti a cui attingere ma anche fogne a cielo aperto, in cui vengono gettati rifiuti solidi e organici. Sono comportamenti che oltre a provo care condizioni di insalubrità per gli abitanti stessi, creare tassi di inquinamento elevati anche agli abitanti di altri quartieri in quanta le acque che scorrono trasportano con sa i materiali superflui, e le acque non possono più essere utilizzate per I'approvvigionamento urbano, ma devono essere sottoposte a maggiori azioni di filtraggio e di purificazione, che richiedono ulteriore tempo e dispendio di denaro. Spesso per poter realizzare le proprie dimore, gli abitanti disboscano i pendii collinari e a causa di questa deforestazione in periodi maggiormente piovosi avvengono allagamenti e frane che causano tragedie e la distruzione si interi quartieri. II problema delle alluvioni pere non affligge solo le periferiche baraccopoli. Sao Paulo e una città attraversata da tre grandi fiumi : Tamanduatei, Pinheros,Tiete. Questi fiumi sono stati canalizzati a meta del XXI secolo per rendere I'orografia più omogenea, in maniera tale da poter sfruttare al massimo il terreno per gli investimenti immobiliari. Fiumi di grande portata quindi sono stati ridotti a piccoli canali, spesso invisibili e nascosti da sopraelevate, tunnel carrabili e asfalto. Durante il periodo delle piogge ( ricordiamo infatti che Sao Paulo ha un clima tropicale ) la portata dei fiumi cresce e I'acqua esce dai letti e dai tombini, allagando cosi grandi quartieri della città. L'ultima alluvione di grande portata avvenuta a Sao Paulo risale al novembre 2007. II capitolo 4 della tesi analizza in ultimo un quartiere del centro storico di Sao Paulo e propone un'idea di progetto come metodo di intervento: descrive i caratteri distintivi del sito ( si chiama parque Dom Pedro II ma non vi e un albero! ) ed analizza critica lamentele proposte progettuali esistenti, sottolineando le discrepanze che ci sono tra I'effettiva gravita della situazione urbana e I' attività progettuale contemporanea non orientata ad offrire risposte integrate ma, il più delle volte , tesa a proporre soluzioni meramente costruttive. I fattori che ho qui descritto prescindono dall'identificazione del problema secondo Ie classi sociali di appartenenza; sebbene nella descrizione di tali elementi spesso venga fatta una distinzione tra i vari gruppi economici , la tesi e improntata a dimostrare che la qualità di vita urbana e bassa per ogni classe sociale. Le mega città offrono ai poveri condizioni di vita che non permettono iI soddisfacimento delle primarie esigenze quali ad esempio I'igiene, la salute, una casa in cui proteggersi da intemperie e in cui avere una propria vita privata; spesso queste classi non hanno istruzione, e non possono concorrere ad un mercato del lavoro più ampio, sono costrette a lavori non specializzati e di conseguenza pagati in maniera insufficiente anche solo per pagare il semplice affitto di casa. Coloro invece che godono di condizioni economiche migliori pur riuscendo a soddisfare largamente le esigenze di sostentamento di cui necessitano vivono in una sorta di spersonalizzazione dell'individuo, in un sorta di mondo orwelliano fondato sulla paura, in cui il Socing tutto vede e tutto sa. I "ricchi" dunque oltre che essere le vittime (in)consapevoli dell'occhio del grande fratello, sono anche le prime potenziali vittime della delinquenza in quanta possessori di risorse difficilmente raggiungibili. Inoltre, se e vero che alcuni abitanti della mega città non hanno facilmente accesso ai servizi di trasporto urbano, coloro che possiedono un'automobile non godono di maggiori vantaggi: perdere tante ore alla guida di una macchina c |
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Relatori: | Riccardo Bedrone, Fiorenzo Ferlaino |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GH Scienze Ambientali U Urbanistica > UN Storia dell'Urbanistica |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1146 |
Capitoli: | Questo lavoro prende spunto dalla ricerca proposta da Urban Age, . a worldwide investigation into the Mure of cities" ( www.urban8ge.net ) |
Bibliografia: | Sassen, Saskia, Le città nell'economia globale, Bologna, il Mulino, 2003. Seconda ed. Traduzione di Nanni Negro. Title original: Cities in a World Economy, II ed., Thousand Oaks, Pine Forge Press, 2004. Bauman, Zygmnt, Riduca e paura nella città, Paravia, Bruno Mondadori, 2005. Edizione originale dell'opera: Trust and Fear in the Cities. - Trad. di Nanni Cagnone Zimmermann, Qemens, L 'era delle metropoli. Bologna, il Mulino, 2004. Traduzione di Alessandra Parodi. Edizione; originale : Die Zeit der Metropolen, - frankfurt am Main, Fischer Taschenbuch Verlag Gmbh, 1996 Neuwirth, Robert, Città ombra. Viaggio nelle periferie del mondo, Fusi Drari, 2007. Traduzione di Savina Tessitore. Titolo originale : Shadow cities. Routledge, 2005 Davis, Mike, II pianeta degli slum, Milano, Feltrinelli, 2006. Traduzione Bruno Amato. Edizione originale : Planet of Slum, Verso, 2006 Klein, Naomi, No logo. Economia globale e nuova contestazione, Milano, Baldini Castaldi Dalai editore spa, 2007. Traduzione di Equa Trading, Serena Borgo, Ester Dometti. TJtolo originale : « No Logo », @ 2000 by Naomi Klein Jacobi, Pedro, Odade e meio ambiente : percep90es e praticas em Sao Paulo, Sao Paulo, Annablume, 1999. Careri, Francesco, Walkseapes, Camminare come pratica estetica. Torino, Einaudi, 2006 Schneider, Wolf, La città, destino degli uomini : da Ur a Utopia. Dusserdorf, Econ - Verlag Gmbht, 1961. Traduzione di Vanna Massarotti. Titolo originale : Uberall ist Babylon - Die stadt als schicksal des mensch en von Ur bis Utopia Diamond, Jared, Collasso. Come Ie societiJ seelgono di morire a Idvere, Torino, Einaudi, 2005.Traduzione di Francesca Leardini. TJtolo originale : Collapse. How Societies Cloose to Failor Succeed. Orwell, George, 1984, Milano, Arnoldo Mondadori, 1950. Traduzione di Stefano Manferlotti. TJtolo originale : Nineteen Eightty Four Foscari, Giulia, Della favela, Roma, Inu, 2005 I AA. VVFavela Upgrading B. Mostra Intemazionale di Architettura, Biennale di Venezia. Pavilhao Brasileiro, Fundacio Bienal Sao Paulo, Sao Paulo, 2002 AA. W. Città. Architettura e Società. 1 Q Mostra Intemazionale di Architettura. Biennale di Venezia. Venezia. Marsilio. 2006. Traduzione di Aoriana Pagano, Viviana Tonon, Paola Bamaba, Teresa Bisceglia. Pavia, Rosario, Babele, Roma, Meltemi, 2002 Auge, Marc, Nonluoghi Introduzione a una antropologia della .: surmodemiti1. Eleuthera, 1993. Traduzione di Dominique Rolland. Tltolo originale : Non lieu Lynch, Kevin Lrmmagine della cittiJ, Venezia, Marsilio, 1964. Traduzione di Gian Carlo Guarda. Tltolo originale : The Image of the City 18. Koolhaas, Rem, Delirious New YorK: Un manifesto per Manhattan.Milano, Electa, 2001. Traduzione di Ruggero Baldasso, Marco Biraghi. Titolo originale : Delirious New York Rogers, Richard; Gumuchdjian, Philip. CittiJ per un piccolo pianeta, Roma, Edizioni Erid'A KAPPA, 2000. Traduzione di Ippolita d' Alaya Valva, Franco d' Alaya Valva, Giuliana De Astis. Tltolo originale : Cities for a small plane Haidar, Mazen, CittiJ e memoria. Beirvt, Berlino, Sarajevo, con testi di Laura Cipollini, Kossel Elmar. Milano, Paravia Bruno Mondadori Editori, 2006 Sacchi, Uvio, Tokyo - to , Architettura e cittiJ. Ginevra-Milano, Skira, 2004 Trisciuoglio, Marco. II muratore e il latino. Introduzione alia teoria dell'arhitettura. Torino, Celid, 2000 Benevolo, Leonardo, Introduzione all'architettura. Bari, Laterza, 1996 Marco, Tristan; Lost Art; Neelon, Caleb. Graffiti Brasil. London, Thames & Hudson, 2005 Koolhaas, Rem ... let al.] , Mutations, Barc;:elona, Actar, 2001 AA VV SubUrban to SuperRural,1Q Mostra Internazionale di Architettura. Biennale di Venezia. Catalogo del padiglione irlandese commissionato da Irish Architecture Fondation. Cork. Gandon, 2006 Kozakiewicz, Jaroslaw ... (et al.) Transfer. 1a Mostra Internazionale di Architettura. Biennale di Venezia. Catalogo del padiglione polacco Warszawa, Zaeheta Nardowa Galeria Sztuki. 2006
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